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Streaming video, il 43% degli italiani lo usa ogni giorno

Il nuovo studio condotto da FreeWheel AudienceXpress e Happydemics riporta il successo delle piattaforme

Più di un italiano su tre guarda film e serie TV in streaming video, secondo la ricerca realizzata da AudienceXpress, società di FreeWheel. Non solo: l’80% di loro ha una smart TV. E più di uno su tre non ha problemi a condividere informazioni personali in cambio di annunci personalizzati – qualcosa di molto interessante per gli inserzionisti della Connected TV.

Streaming video in Italia, l’analisi di FreeWheel AudienceXpress

AudienceXpress, la divisione di FreeWheel specializzata nella commercializzazione di spazi pubblicitari su AdvancedTV, ha annunciato i risultati della terza edizione della ricerca sui consumatori “connessi”, realizzata in partnership con la società di sondaggi indipendente Happydemics.

Lo studio fornisce una panoramica dettagliata delle abitudini di consumo della TV connessa (CTV) tra le persone intervistate, delle piattaforme e dei servizi a cui si collegano tramite i loro dispositivi CTV. Inoltre, svela la loro attitudine verso la pubblicità su TV connessa. La ricerca è stata svolta in Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Paesi Bassi.

Sempre più TV connesse

In Italia, il livello di penetrazione della Smart TV è il più elevato tra tutti i Paesi coinvolti nello studio, con oltre 8 utenti su 10 che guardano contenuti video su schermo grande distribuiti via IP. E il 45% degli spettatori usa quotidianamente piattaforme su CTV.

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Le audience italiane che si avvalgono della TV connessa si connettono ai contenuti attraverso diverse piattaforme e canali: SVOD, ovvero servizi di streaming a pagamento (48%); streaming di canali tradizionali (38%); AVOD, piattaforme di streaming finanziate da pubblicità (29%); video online (13%).

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La crescita delle piattaforme sostenute dalle pubblicità

I dati dello studio mostrano una maggiore crescita delle piattaforme streaming finanziate da pubblicità (AVOD). Perché i loro contenuti sono gratuiti, in quanto sostenuti da annunci pubblicitari, sicuri per i brand e realizzati con qualità professionale.

Le piattaforme gratuite on-demand più apprezzate dagli utenti sono quelle proposte da broadcaster storici, tra cui RAI Play e Mediaset Infinity. Tuttavia, i canali FAST come PlutoTV, LG o Rakuten sembrano suscitare interesse. Mentre l’accesso a aggregatori di social media su dispositivi CTV non è così frequente come negli altri Paesi.

FreeWheel e lo streaming video: la questione della gestione dati

Un tema ancora spinoso è quello dei dati. Solo il 34% dei partecipanti al sondaggio ha affermato di essere disposto a fornire dati personali in cambio di annunci su misura – la quota più elevata tra i Paesi analizzati.

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Tuttavia, gli italiani apprezzano il valore del targeting, e quasi un terzo degli spettatori di CTV (28%) ha espresso la preferenza per gli annunci contestuali e in linea con i contenuti guardati. Questa preferenza sale al 38% per i giovani tra i 18 e i 24 anni, mentre un quarto (24%) sceglie annunci personalizzati in base alla localizzazione.

Inoltre, il 40% degli italiani intervistati ha dato un parere favorevole agli annunci interattivi, le pubblicità che presentano un codice promozionale o codice QR per ottenere sconti o acquisti immediati. Infine, quasi metà dei rispondenti ha dichiarato di gradire una pubblicità più estesa all’inizio dei contenuti senza interruzioni successive.

Davide Fiorentini, Director, Demand Sales, Italia, presso AudienceXpress, spiega: “I servizi gratuiti di streaming on-demand e le app per Smart TV stanno diventando una costante nel mix di canali fruiti dagli utenti italiani di CTV; inserzionisti e agenzie dovranno prestare sempre maggiore attenzione a queste nuove abitudini al fine di preservare la qualità delle proprie strategie di brand awareness. Con i servizi AVOD e SVOD chiaramente destinati a evolversi, sarà interessante osservare come le abitudini di consumo cambieranno in base alla crescente offerta di contenuti premium disponibile su canali supportati da pubblicità. Il pubblico di oggi ha una scelta variegata di canali e piattaforme per accedere ai contenuti video di qualità; gli investitori pubblicitari dovranno adattarsi di conseguenza, cogliendo queste tendenze e sperimentando per individuare il mix di canali vincente in grado di massimizzare la reach e l’impatto delle campagne.”

Trovate qui il report completo.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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