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Come ottenere il codice univoco SDI: guida alla fatturazione elettronica

Il codice destinatario per la fatturazione elettronica è indispensabile per ricevere le fatture

Con l’avvento della fatturazione elettronica, che dallo scorso 1 gennaio è diventata obbligatorio per tutti i soggetti con partita IVA, quello che fin dall’inizio è stato poco chiaro è come ottenere il codice destinatario, il cosiddetto SDI.

Codice destinatario, questo sconosciuto

Quando si emette una fattura elettronica è necessario inserire il codice destinatario, per far sì che il Sistema d’Interscambio dell’Agenzia delle Entrate (SDI) invii il documento in formato XML, dopo i vari controlli, al cliente (privato, PA o utente finale) che in attesa di riceverla.

Il codice destinatario è composto da 7 cifre, tra numeri e lettere, e identifica in maniera univoca ogni soggetto che sia dotato di P.IVA e che utilizza la fatturazione elettronica. In pratica il codice destinatario è l’indirizzo telematico della propria azienda, dove verranno recapitate, sempre in digitale, le varie fatture elettroniche in arrivo.

Come si ottiene il codice SDI

Quando ci si affida a una piattaforma web o a un software di fatturazione elettronica sarà il gestore di questo servizio ad ottenere dall’Agenzia dell’Entrate il codice destinatario.

Questo avviene non appena il titolare di partita IVA ha compilato tutti i campi che di norma sono proposti prima di avviare la fatturazione elettronica vera e propria. In pochissimo tempo il gestore invierà al possessore di P:IVA che sta utilizzando il suo software o la sua piattaforma web il codice destinarlo assegnato dall’Agenzia delle entrate.

Il Sistema di Interscambio quindi invierà tutte le fatture alla piattaforma scelta per la fatturazione elettronica, dove si potranno anche conservare secondo le normative vigenti.

codice destinatario pec

Le alternative

Il codice destinatario non è l’unico metodo per emettere ricevere le fatture elettroniche.

L’Agenzia delle entrate ha previsto altri due metodi che sono ugualmente a norma.
Il primo prevede l’inserimento di un indirizzo PEC del cliente nel momento che si emette una fattura elettronica. Di norma le varie piattaforme web e i software per la fatturazione elettronica offrono questo campo nel momento della compilazione. Nel campo “codice destinatario” si dovrà inserire sette volte il numero zero (0000000).

Il cliente che utilizza la PEC al posto del codice destinatario normalmente predilige questa soluzione perché non riceve molte fatture, e quindi non vuole pagare per avere un software o un servizio web di fatturazione elettronica. Sarà però suo compito trovare uno dei vari sistemi messi a disposizione (anche gratuitamente) per la conservazione delle fatture elettroniche ricevute.

Il terzo metodo che in pratica è quello da utilizzare quando si fattura a privati (B2C)  è inserire solo il codice di sette zeri. Questo perché un privato non avente partita IVA non disporrà di un codice destinatario e molto difficilmente possiederà una PEC.

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