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Storage computazionale, arrivano le specifiche ufficiali

Le SSD "intelligenti" diventano sempre più una realtà

Arrivano le prime specifiche ufficiali per lo storage computazionale, per permettere ai design di diversi produttori di operare in sintonia. La pubblicazione ufficiale del Modello di Architettura e Programmazione dello Storage Computazionale da parte della The Storage Networking Industry Association segna il primo atto ufficiale di questa nuova tecnologia.

Specifiche ufficiali per lo Storage computazionale

Lo Storage computazionale fa riferimento a una nuova tecnologia che inserisce processori negli SSD per gestire le task più pesanti dal punto di vista dell’archiviazione. Per il momento questo significa utilizzare dei FPGA (field-programmable gate array) che permettono di criptare, comprimere e cancellare i dati sotto la supervisione della CPU di un computer. Ma un domani potrebbe consistere per esempio di un processore Arm con una versione di Linux per gestire operazioni più complesse.

Ci sono già alcuni prodotti sul mercato che utilizzano tecnologie di questo tipo. Samsung per esempio ha lanciato le proprie SmartSSD CSD, sigla che sta per Computational Storage Drive. Usano dei SoC Xilinx Versal Adaptive di AMD per togliere il carico storage al processore del vostro computer o server. Secondo Samsung, possono arrivare persino a ridurre del 97% il carico sulla CPU per molte attività.

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Ma ci sono anche altre soluzioni, come le CSD3000 di Scaleflux, che usano chip a otto core Arm. Quindi le soluzioni non mancano. Ciò che mancava, fino ad oggi, era la standardizzazione.

Specifiche ufficiali

Dal 2018 The Storage Networking Industry Association ha creato un gruppo specializzato per determinare degli standard per l’industria: Computational Storage Technical Working Group. E dopo quattro anni di lavoro, i risultati sono arrivati.

Ora i vendor hardware possono fabbrica sistemi di storage computazionale interoperabili fra loro, in modo da far crescere in maniera esponenziale il settore. Inoltre, chi sviluppa i driver e il software per questi macchinari può utilizzare terminologie comuni e sviluppare interfacce comprensibili a chiunque utilizzi queste soluzioni.

Prima di farlo, però dovranno leggerli il PDF ufficiale da 71 pagine che spiega nei dettagli come funzionano i nuovi standard. Oppure, per semplificare il lavoro, può leggere il riassunto pubblicato sotto forma di post sul blog ufficiale.

Nel post, l’eidtore Bill Martin spiega che questi standard saranno fondamentali soprattutto per “il deployment dal cloud all’edge dove la standardizzazione non è arrivata altrettanto celermente. Mettere la computazione dove i dati sono nell’edge, dove i dati sono guidati, dà l’opportunità di fornire normalizzazione e standardizzazione che gli sviluppatori di applicazioni possono usare da riferimento. Per contribuire le soluzioni di storage computazionale all’ecosistema edge”.

Un passo importante per la diffusione di questo tipo di soluzione, che potrebbe abilitare performance mai viste in ambito cloud.

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Source
Tom's Hardware

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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