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L’open source e il cloud: sfide e opportunità per i service provider

I service provider sono sempre alla ricerca di nuove tecnologie e servizi che possano innovare il loro settore e rendere più aperte le loro reti. Tra le tendenze emergenti, ci sono i container, il multiaccess edge computing (MEC), le reti 5G private e altre soluzioni basate sull’open source. Queste offrono ai service provider la possibilità di affrontare le loro sfide più critiche e di creare valore per i loro clienti.Ma l’apertura non si limita all’open source.

In un mondo sempre più connesso e competitivo, i service provider devono essere aperti anche ad altri tipi di cloud: privati, pubblici, ibridi o multicloud. Questo perché costruire una rete moderna richiede un approccio aperto a vari livelli. Secondo Chris Wright – CTO e SVP Global Engineering di Red Hat – le reti diventeranno i computer del futuro, ma realizzarle non è semplice né conveniente.

“Costruire una rete moderna significa trovarsi davanti ad un approccio aperto su diversi livelli e
ordini di grandezza. Le reti stesse diventeranno i computer del futuro e costruirle non è né facile né
economico. Quest’anno, in occasione del MWC di Barcellona, vorrei riflettere su alcune aree chiave in cui il settore delle telecomunicazioni si trova ad essere controcorrente e in cui invece è possibile scoprire delle opportunità”
, afferma Wright.

Open-Ran: una risorsa importantissima per i service provider

Con il 5G che si espande e offre nuove possibilità, i service provider vogliono avere più libertà di scelta nel loro ecosistema. Si tratta soprattutto del software e delle applicazioni che usano, e della capacità di trasferire dati e carichi di lavoro tra diversi fornitori di cloud pubblico. Molti service provider stanno abbandonando l’integrazione verticale, che era considerata la soluzione migliore, perché hanno bisogno di più flessibilità per spostare sempre più applicazioni e servizi dove sono richiesti dai clienti.

Un esempio è l’Open RAN. Questo approccio prevede la disaggregazione dei componenti della rete, che devono poi essere riaggregati. Questo comporta un lavoro di integrazione per assicurare l’interoperabilità. Ma chi si occupa di questo lavoro? Chi è il system integrator per tutti i sistemi coinvolti? È un SI o un service provider? O è un solution provider che produce una nuova soluzione integrata verticalmente?

“In un contesto di Open RAN, è fondamentale garantire prestazioni ottimali, requisiti in tempo reale e sincronizzazione end-to-end per offrire servizi di qualità e differenziati”, ci spiega Wright.

Operation e interoperabilità

La seconda area chiave è quella delle operation. Le operation e l’interoperabilità sono strettamente legate. Quando si integrano componenti indipendenti, si ha anche bisogno di semplicità. La sfida delle operation non è solo tecnica: con i nuovi principi di progettazione cloud-native, spesso c’è una mancanza di competenze. Bisogna gestire l’infrastruttura cloud, le applicazioni e renderle disponibili al provider.

Una strategia efficace per il cloud ibrido e multicloud dipende da un livello comune che assicuri coerenza tra gli ambienti diversi e che permetta ai team di sviluppo e operativi di collaborare e di migliorare l’esperienza dei clienti.

Ma c’è anche un altro fattore da considerare: quando introdurre il cambiamento in un ambiente specifico. Oggi i service provider stanno cercando di adottare una mentalità e un approccio più agile: devono essere più veloci di prima per rispondere alle richieste del mercato.

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L’approccio zero-touch provisioning (ZTP)

Un’ulteriore sfida operativa è quella della semplicità dei processi per incorporare cambiamenti, aggiornamenti e interoperabilità. Ad esempio, si può usare l’approccio zero-touch provisioning (ZTP) per operazioni aperte e autonome che si adattano al caso d’uso della RAN. ZTP ha un grande valore nell’ambito edge, dove ci sono aree fisicamente e geograficamente sparse, e risolve i seguenti problemi:

  • Distribuire architetture RAN su scala;
  • Usare al meglio metodologie e strumenti di automazione per una implementazione e una operatività coerenti fin dal primo giorno;
  • Garantire prevedibilità e conformità attraverso l’uso di configurazioni dichiarative della piattaforma.

Ci sono alcuni progetti open source che stanno cercando di risolvere le sfide operative del settore delle telecomunicazioni, come GitOps, Argo e OpenTelemetry. Tecnologie come queste, nate da comunità open source, stanno collaborando per eliminare molti degli ostacoli operativi che i service provider devono superare oggi.

“In Red Hat affrontiamo la questione dal punto di vista della piattaforma”, afferma Wright. “Ci concentriamo su offrire un’esperienza operativa e un modello coerenti, con un framework di onboarding per i fornitori che offra scelta e flessibilità alle aziende, lavorando sia con un SI che con un service provider come SI. Anche in questo caso, il nostro obiettivo è offrire opzioni ai clienti a monte e a valle dello stack”

Service provider e sostenibilità: un aspetto da non sottovalutare

L’ultima sfida è quella del consumo energetico. Secondo uno studio dell’IEEE, il settore delle telecomunicazioni occupa circa il 4% del consumo globale di energia, cosa che rende i service provider tra le aziende più energivore. Sebbene le reti 5G siano del 90% più efficienti dal punto di vista energetico rispetto al 4G – in termini di consumo di energia per unità di traffico, secondo ABI Research – è molto probabile che causino “un drastico aumento del consumo energetico” a causa dell’implementazione del MIMO e del livello di densificazione della rete.

A questo si aggiunge un numero crescente di requisiti normativi e di obiettivi di emissioni nette zero per la maggior parte delle aziende, cosa che mette la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni in cima alle priorità di tutte le organizzazioni.

L’ottimizzazione dell’energia e delle emissioni di CO2 può essere ottenuta a livello di nodo, cluster, sistema e dominio del service provider utilizzando il controllo granulare dell’hardware, funzionalità di pianificazione e scalabilità specifiche, l’orchestrazione olistica e il posizionamento intelligente dei carichi di lavoro grazie all’AI/ML.

“Stiamo cercando di affrontare questa sfida a tutti i livelli. Dal punto di vista della comunità, sono membro del consiglio di amministrazione dello IOWN Global Forum in cui siamo impegnati a creare infrastrutture di comunicazione di nuova generazione, progettate per fornire funzionalità avanzate ma con un basso consumo energetico e una larghezza di banda ultra-larga. I dati e l’intelligenza artificiale sono gli elementi centrali per abilitare un futuro di servizi intelligenti basati su reti all’avanguardia e interamente fotoniche. Dobbiamo raggiungere lo stato in cui possiamo costruire quel sistema altamente componibile – con elaborazione dei dati e un sistema di risposta in tempo reale – in cui riuniamo hardware e assembliamo funzioni per svolgere compiti on-demand, in base alle esigenze della rete”, chiosa Wright.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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