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L’intelligenza artificiale avanza ma la governance è in ritardo

Le aziende spingono l’acceleratore sull’Intelligenza Artificiale. A confermarlo è una ricerca di Juniper Networks, che evidenzia un forte aumento dell’adozione dell’AI negli ultimi 12 mesi, affiancata naturalmente da risultati tangibili. Quello che manca però sono talenti e politiche adeguate di governance dei dati, entrambi fattori necessari per gestire in modo responsabile la diffusione dell’AI tenendo nella giusta considerazione i problemi di privacy, la compliance e gli hacker.

La ricerca di Juniper Network sull’AI

Juniper Networks, in collaborazione con Wakefield Research, ha intervistato 700 leader provenienti da tutto il mondo e coinvolti nei piani di implementazione dell’AI e/o del Machine Learning nella propria organizzazione. L’obiettivo? Capire il valore dell’Intelligenza Artificiale, la maturità percepita dei piani di implementazione e dove permangono problemi.

Lo studio mostra che le imprese hanno superato la fase del proof-of-concept e dei trial e stanno quindi procedendo con l’implementazione dell’intelligenza artificiale, complice anche l’accelerazione dovuta alla pandemia.

Per poter procedere ancora più spediti però è necessario definire politiche di vigilanza e controllo nell’intera organizzazione, con il 45% degli intervistati europei che crede che debba essere fatto di più per governare efficacemente l’AI in quanto applicata a diversi aspetti della vita e del lavoro.
Il 35% degli intervistati europei inoltre indica la disponibilità dei dati come la componente più critica per l’adozione dell’AI nel proprio settore, mentre per gli intervistati nord americani la componente più critica è rappresentata dalle funzionalità dei tool di Intelligenza Artificiale.
Globalmente, solo il 9% dei leader IT (10% in Europa) considera la propria governance e le proprie policy completamente mature. Una percentuale piuttosto bassa considerando che il 95% degli intervistati afferma che avere un’adeguata governance per l’AI è importante per anticipare i futuri regolamenti.

Negli ultimi anni, molti governi europei hanno iniziato a regolamentare la raccolta, l’archiviazione e l’uso dei dati, spingendo le organizzazioni ad assumere un approccio più proattivo alla governance interna dell’AI per anticipare il legislatore e permettere alle proprie soluzioni AI di espandersi in modo sicuro – afferma Laurence Pitt, Global Security Strategist di Juniper Networks.- Di conseguenza, le organizzazioni stanno sviluppando policy complete per la governance dei dati e dell’AI per proteggersi da possibili danni sia finanziari sia di reputazione. Con la crescita continua dell’utilizzo dell’AI, vedremo sempre più iniziative mirate a gestirla e proteggerla efficacemente”.

I principali risultati

intelligenza artificiale

• Per le organizzazioni europee (62%) disporre di tool e infrastrutture AI aggiornate ha il massimo impatto sull’adozione dell’AI. Tra le aziende che hanno incorporato l’AI nella propria infrastruttura di rete, più del 70% ha constatato una migliore esperienza per gli utenti finali (75%) e per i team IT e i responsabili della rete (74%).
• Per favorire la diffusione dell’AI nell’ambiente di lavoro le organizzazioni europee stanno acquisendo talenti specializzati nel settore mediante stage e partnership con le università finalizzate allo sviluppo delle competenze (33%). Inoltre, circa metà degli intervistati europei (51%) ha indicato l’intenzione di modificare gli schemi di formazione e sviluppo del personale per includere le competenze in AI (uso, gestione e sviluppo) nei prossimi 12 mesi.
Assumere personale con competenze nell’AI è una delle prime aree di investimento per ottimizzare l’AI, insieme alla formazione degli utenti finali e a quella dei modelli di intelligenza artificiale.
I leader IT non credono che l’Intelligenza Artificiale sostituirà le persone, piuttosto permetterà ai dipendenti di risparmiare tempo e concentrarsi su compiti più strategici, permettendo al personale di essere più innovativo, di migliorare le proprie prospettive di carriera e di dedicarsi alla customer experience.
• Quasi tutti i leader (95%) sia in Europa sia a livello globale, concordano sul fatto che la cybersicurezza sia una componente critica per manutenere e garantire la sicurezza di una soluzione AI aziendale. L’importanza della cybersicurezza come area più critica per l’adozione dell’AI è aumentata significativamente (29% nel 2022 contro il 14% nel 2021).
• Quasi tutti i leader IT europei (91%) affermano che nei prossimi 12 mesi l’AI aiuterà a ridurre i rischi e aumentare la qualità all’interno della propria organizzazione. Le aree che potenzialmente potranno trarre il maggiore beneficio sono l’infrastruttura IT (21%), vendite e marketing (19%) e networking/cloud (18%).

L’AI è in definitiva pensata per eseguire operazioni al pari degli umani, ma su una scala molto più grande grazie all’automazione. Molti dei clienti Juniper stanno usando l’AI cloud nelle proprie reti per ridurre le richieste di supporto e quindi liberare i team IT dalla noia delle attività tattiche, permettendo loro di concentrarsi sul miglioramento dell’esperienza degli utenti. Tuttavia, pur con tutti gli aspetti positivi, le aziende devono saper gestire in modo responsabile la diffusione dell’AI con un’idonea governance, così da anticipare le richieste del legislatore e minimizzare i possibili impatti negativi. In Europa, ad esempio, vediamo che il legislatore sta classificando come pericolosi certi casi d’uso dell’AI, iniziando a richiedere una certificazione CE. I regolamenti in tema di AI stanno cambiando rapidamente e le aziende devono considerare la governance come una priorità strategica”, conclude Bob Friday, Chief AI Officer di Juniper Networks.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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