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Green IT, serve una logica integrata

Anche il mondo dell’Information Technology sta riconoscendo che l’ambiente è una priorità assoluta, che non si può in alcun modo rimandabile. Ma come ci spiegano Valerio Mottin, BL Manager Digital Solutions Industry Kirey Group e Rodolfo Graziano, Software Designer di Kirey Group, serve un approccio integrato affinché per arrivare davvero al Green IT.

Green IT, per Kirey Group serve una logica integrata

Uno degli obiettivi più importanti e urgenti per i Paesi dell’UE e del mondo è la riduzione delle emissioni di CO2. In questo scenario, il mondo ICT ha un ruolo duplice. Da una parte, le ultime stime dell’UE indicano che l’ICT è responsabile di circa il 3% delle emissioni di CO2 globali, una quota che tende ad aumentare. Dall’altra parte, è proprio la tecnologia che può consentire di abbattere le emissioni del 15-20% in settori come l’energia, i trasporti e l’agricoltura.

Diventa quindi essenziale riconoscere alla tecnologia un ruolo chiave nel processo di transizione energetica che coinvolge industria e servizi. Ma è anche necessario essere consapevoli delle emissioni generate dallo stesso mondo ICT e chiedersi come sia possibile ridurle.

L’Information Technology diventa sempre più green

Negli ultimi anni si è diffuso sempre più il concetto di Green IT, ovvero un insieme di pratiche e principi volti a minimizzare l’impatto ambientale del mondo IT. Questo concetto esprime la volontà di usare la tecnologia in modo più sostenibile, adottando un approccio che può rappresentare un vantaggio competitivo per le imprese.

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Le applicazioni possibili sono davvero molte. Come il green coding, che consiste in una serie di pratiche volte a ottimizzare il codice e il consumo di energia necessario per l’esecuzione degli algoritmi. C’è poi l’utilizzo strategico di policy di caching dei dati che può portare a enormi risparmi, evitando aggiornamenti frequenti che appesantiscono l’uso della rete. E arriviamo fino a tecniche di ottimizzazione che possono essere usate per ridurre i consumi e gli sprechi. Sia a livello micro-gestionale sia a livello macro-gestionale.

La buona notizia è che le possibilità sono molte. Ma appare anche evidente il livello di complessità. I dirigenti di Kirey ci spiegono che per il Green IT: “di fronte a questa molteplicità, risulta tuttavia anche chiaro come la sostenibilità in ambito IT sia caratterizzata da un’elevata complessità, data dalle numerose variabili in gioco e dalla loro correlazione. Come affrontarla?”

Green IT, serve un paradigma integrato

Un sistema IT può coinvolgere più di 30 tecnologie e software differenti, generando una mole di dati che richiede processi di automazione per essere gestita. Di fronte a tecnologie sempre più avanzate, normative rigorose e bisogni in continua evoluzione, è indispensabile adottare una logica di integrazione. In altre parole, bisogna affidarsi a vendor e partner IT capaci di offrire non solo singole soluzioni e servizi, ma anche di colmare il gap di competenze digitali.

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Questo implica per i provider di soluzioni ICT non solo la necessità di dimostrare il proprio approccio sostenibile. Entro il 2026, secondo Gartner il 75% delle organizzazioni aumenterà gli affari con i fornitori IT che hanno obiettivi e scadenze di sostenibilità verificabili: quindi è un vantaggio strategico. Ma soprattutto dà la possibilità di proporsi secondo un modello olistico che integri diverse competenze.

La capacità di saper combinare le tecnologie già in uso dal cliente con quelle più innovative del mercato sarà fondamentale. Ma bisognerà anche saper accompagnare le aziende nell’implementazione di nuovi modelli di business e progettare insieme soluzioni tecnologiche ad alto valore aggiunto. Dando accesso a una vera e propria area di R&D in grado di garantire il massimo vantaggio competitivo.

Risparmio energetico ed economico

La sostenibilità di un’impresa dipende dalla sua capacità di digitalizzarsi. Le tecnologie e le soluzioni informatiche consentono alle imprese di adeguarsi alle esigenze dei clienti e alle norme legali, di aumentare la trasparenza, di migliorare i processi e di risparmiare risorse e costi. Quindi i fornitori IT devono essere parte integrante di questo processo come elemento fondamentale della creazione di valore sostenibile.

Inoltre, secondo uno studio IDC, uno dei principali motivi per avviare iniziative sostenibili, da realizzare attraverso la digitalizzazione, è il beneficio in termini di efficienza e costi. Infatti, se da una parte il riutilizzo e il rinnovamento delle attrezzature IT contribuisce alla riduzione dei rifiuti e alla robustezza della catena di approvvigionamento, dall’altra rappresenta anche un’alternativa di acquisto più conveniente

I prodotti IT ecologici e riutilizzabili permettono di allungare i cicli di manutenzione e diminuire la frequenza di sostituzione degli stessi, con effetti positivi sul bilancio delle imprese. Nel lungo periodo, il risparmio energetico si traduce in un risparmio economico. Dando un’incentivo ulteriore a puntare sul Green IT.

Ulteriori informazioni sul sito di Kirey Group.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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