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Amity e i social su misura per i brand

La presenza sui social è imprescindibile per la maggior parte dei brand, e almeno per il prevedibile futuro rimarranno importantissimi per ogni azienda. I meccanismi social possono però aggiungere valore anche se integrati con siti e app proprietarie e, come ci ha spiegato Francesca Gargalia, CEO e co-fondatrice di Amity, si tratta di qualcosa di in realtà molto semplice da raggiungere.

I social su misura di Amity

Il nocciolo del business di Amity è la vendita di strumenti e moduli per l’implementazione di funzionalità social all’interno di siti e app. “Noi vendiamo quelle che in inglese si chiamano Prebuild Social Features” ci spiega Gargaglia. Ogni modulo, come le chat, i gruppi, le storie video e via dicendo, può essere aggiunto separatamente e personalizzato, andando così a creare un’esperienza curata per gli utenti.

Il punto non è andare a sostituire i social tradizionali, come Facebook e Twitter, che mantengono una loro centralità da un punto di vista della presenza degli utenti. Si tratta piuttosto di andare a creare un canale aggiuntivo, personalizzato, sfruttando il fatto che in molti casi l’utente ha già un account e l’applicazione installata sul proprio dispositivo.

Il business model

Il nostro modello è di tipo B2B, quindi vendiamo principalmente a business, che possono essere di ogni grandezza, da startup che stanno costruendo una loro app e vogliono accelerare i tempi di sviluppo, fino ai nostri principali clienti, che sono in realtà aziende molto, molto grandi. Possono essere retailers, banche, assicurazioni, qualunque cosa”. L’unico requisito, non fondamentale ma che aiuta, è che l’azienda abbia un’app o un sito dove l’utente va spesso, magari accedendo con un account.

Da un punto di vista del business model, Amity vende semplicemente sua tecnologia facendo pagare una licensing fee. A differenza di altre aziende che vengono il loro software, che di solito hanno clienti con a disposizione sviluppatori e altre figure esperte, Amity vende i proprio modulo anche ad aziende meno “skillate”, offrendo (per il momento free of charge) direttamente il supporto tecnico necessario, oltre che consulenze dal punto di vista della strategia. “Noi abbiamo anche la mission di rendere questa tecnologia accessibile a tutti“.

Un paio di esempi

Abbiamo portato avanti un progetto con una banca in Thailandia per creare, nel suo home banking, una comunità di persone che si approcciano per la prima volta all’investimento in azioni, dove ricevere consigli da esperti.”

“Abbiamo poi lavorato con questo ospedale, una grandissima catena di ospedali negli USA. Loro durante il COVID hanno deciso di rendere social l’app che già avevano, dove praticamente i pazienti si registravano e potevano ricevere informazioni sull’ospedale. Hanno deciso di renderla fondamentalmente un social networking per i pazienti e i medici con l‘obiettivo di far sentire i pazienti che erano nei reparti COVID meno soli, meno isolati. Una cosa che non sarebbe mai potuta avvenire su Facebook.”

Uno dei principali clienti del nostro prodotto è AirAsia, una compagnia aerea. Quando ci hanno chiamato ci hanno detto ‘vogliamo trasformare la nostra app’ in una travel community. Il loro primo esperimento è stato aggiungere ogni utente che fa il check-in online sull’app, gli arriva un pop-up che gli chiede ‘Vuoi essere aggiunto in una live chat?’, che porta ad una conversazione con tutte le persone che saranno sul tuo stesso volo. Nel primo mese con questo servizio sono stati scambiati 27 milioni di messaggi.

Espansione europea

Amity, all’interno dei suoi piani di espansione EMEA iniziati con successo sei mesi fa, ha scelto Milano come città nella quale stabilire la sua sede europea. Al momento l’azienda impiega nell’ufficio milanese 22 persone, di cui la metà assunte apposta in Italia. In futuro punta però ad arrivare ad ottanta persone, con probabilmente anche l’apertura di un Secondary Tech Center, “dove avere un nuovo team di sviluppo per i clienti europei“. “Puntiamo a far diventare questa sede un vero e proprio HQ“.

Maggiori informazioni disponibili sul sito ufficiale di Amity.

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Autore

  • Giovanni Natalini

    Ingegnere Elettronico prestato a tempo indeterminato alla comunicazione. Mi entusiasmo facilmente e mi interessa un po' di tutto: scienza, tecnologia, ma anche fumetti, podcast, meme, Youtube e videogiochi.

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