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Vertiv: pianificare la Business Continuity per prepararsi alle crisi

Con diverse possibili complicazioni all'orizzonte, serve avere un piano

Dopo gli ultimi anni di difficoltà, legati alla situazione sanitaria o geopolitica, le aziende conoscono bene l’importanza di avere un piano per continuare a lavorare. Vertiv, fornitore globale di soluzioni di continuità, spiega l’importanza della Business Continuity per gestire eventuali crisi.

Vertiv e l’importanza di pianificare la Business Continuity

Kate Fulkert, Global Business Continuity and Disaster Recovery Manager di Vertiv, ci spiega che l’anno scorso Vertiv aveva stilato una checklist di preparazione alle emergenze per le aziende. Soprattutto, spiegava come le aziende potrebbero preparare i propri data center per garantire la continuità del proprio business. Ma l’ultimo anno ha portato diversi cambiamenti cui fare fronte.

Fulkert, spiega: “Purtroppo, l’elenco dei potenziali rischi sta sensibilmente aumentando ed emergono anche nuove minacce che rendono più complesso il processo di protezione delle nostre aziende, di reti e infrastrutture, proprio mentre le reti stesse diventano più distribuite e complesse“.

Vertiv ha allineato l'organizzazione vendite all'evoluzione del mercato

Un anno fa, Vertiv ci spiega che i problemi legati alla pandemia e a eventi climatici estremi erano le richieste più frequenti da parte delle aziende. Sfide che restano, ma che passano in secondo piano rispetto ai problemi portati dai recenti conflitti. Oltre agli effetti sulla salute e sicurezza di chi vive nelle regioni più vicine al conflitto russo-ucraino, l’invasione da parte di Mosca ha portato a problemi economici internazionali, in particolar modo stressando le catene di approvvigionamento.

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Fulkert spiega addirittura che alcuni partner di Vertiv hanno chiesto informazioni riguardo le misure da adottare in caso di attacco nucleare della regione.

La continuità e il lavoro ibrido

Vertiv sottolinea inoltre che la pianificazione della Business Continuity, in questo periodo storico, deve tenere conto dei nuovi modelli di lavoro ibrido. Monitorare e comunicare con i dipendenti in caso di emergenza presenta ulteriori difficoltà, per esempio.

Per questo sempre più aziende stanno investendo su piattaforme in grado di supportare le comunicazioni critiche in caso di interruzione dei canali tradizionali. Ma stanno anche aggiornando la formazione aziendale per abilitarli ad agire con maggior autonomia.

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Inoltre, l’aumento del numero di endpoint porta a maggiori rischi di sicurezza informatica, che necessitano di investimenti tecnologici oltre che in formazione. Ma con una pianificazione adeguata, il lavoro ibrido può diventare una risorsa di resilienza: operare virtualmente aiuta ad evitare lunghe interruzioni.

Vertiv spiega come pianificare la Business Continuity

Secondo Vertiv, ci sono diverse operazioni che permettono di farvi trovare preparati e assicurare la Business Continuity. In particolare:

  • Valutare il rischio è il primo fondamentale passaggio. Se trovate possibili problemi, potete capire come risolverli. E se non fosse possibile (rischio intrinseco), come potete ridurlo?
  • Avere un piano di evacuazione risulta importante anche e soprattutto con il lavoro da remoto. Istituire piani per rispondere in autonomia, da casa, durante una crisi potrebbe fare la differenza. Occorre informare, per esempio, di eventuali luoghi di accoglienza, risorse della Croce Rossa e contatti di emergenza da chiamare.
  • Proteggere il data center da eventuali problemi ambientali: incendi, inondazioni, terremoti ed eventi meteorologici estremi. Potrebbero servire provider di servizi internet ridondanti o UPS di backup per assicurarsi che i dipendenti abbiano accesso ai dati per lavorare.
  • Non sottovalutate il backup. Ogni azienda sa che i backup automatici in loco e in cloud sono una risposta imprescindibile per la sicurezza informatica.
  • Prepararsi al blocco delle comunicazioni, redigendo un elenco dei canali di trasmissione per contattare i dipendenti in caso di malfunzionamento di quelli tradizionali. Inoltre, ogni dipendente dovrebbe avere applicazioni di emergenza e avvisi meteo sullo smartphone.
  • Contattare i vendor e fornitori nei propri sistemi di messaggistica di gruppo, per poter dare una reazione dell’intera catena di valore all’occorrenza.
  • Rafforzare il team con personale dedicato all’emergenza, soprattutto creando alternative nel caso che un dipendente sia assente o lavori da casa.
  • Informare i servizi di primo soccorso. Sebbene molte compagnie assicurative condividano planimetrie e informazioni con i “first responders”, meglio assicurarsi che chi interviene abbia tutti i dati necessari per farlo in maniera efficace.
  • Considerare la presenza di malintenzionati. Soprattutto dal punto di vista informatico: il lavoro da remoto permette agli hacker di inserirsi e rubare credenziali di accesso. La formazione giocato un ruolo essenziale.

Pianificando in questo modo la Business Continuity e la Disaster Recovery, potrete rispondere a ogni eventuale crisi nella maniera migliore. Dovreste tuttavia rivolgervi a partner di infrastrutture digitali critiche per avere piani e strumenti necessari a metterli in pratica. Trovate maggiori informazioni sul sito di Vertiv.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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