Come le aziende stanno affrontando la trasformazione sostenibile

U-Earth Biotech, una società che offre soluzioni biotech professionali per purificare l’aria, ha condotto una recente indagine per capire come le aziende stanno affrontando la trasformazione sostenibile.

L’indagine ha coinvolto oltre 100 aziende, intervistando le figure professionali che si occupano direttamente o indirettamente di progetti di sostenibilità. Quindi parliamo di CEO (13,6%), Head of Sustainability e Sustainability Specialist (33,7%), marketing manager e responsabili delle risorse umane (oltre il 50%).

U-Earth Sustainability Survey 2023: lo stato dell’arte della trasformazione sostenibile

Tra le iniziative intraprese dalle aziende, il 25,6% riguarda la gestione della qualità dell’aria e delle emissioni, con una prevalenza di programmi “net zero”, che mirano a ridurre le emissioni nel medio-lungo termine. La principale azione è la riduzione del biossido di carbonio (78,2%), seguita dall’uso di energie green (30,1%), dalla limitazione delle emissioni dai trasporti (smart working, 23,3%, e trasporti pubblici, 19,9%) e dalla purificazione dell’aria (10,6%). Chi non riesce a ridurre le emissioni (5,5%) compensa con crediti di carbonio

Il 13,5% dei progetti si concentra sulla gestione delle risorse idriche e dei rifiuti e sulla riduzione della plastica. Inoltre il 9,8% delle aziende si impegna in Piani per la sostenibilità che prevedono adeguamenti a normative specifiche in alcuni settori. Un altro 8%, invece, è dedito a progetti sociali di diversità e inclusione. Più in generale, l’economia circolare coinvolge l’8,4% dei progetti, mentre l’efficienza energetica il 7,4%. La biodiversità (1,9%) è invece poco considerata, nonostante sia una delle maggiori minacce per i prossimi 10 anni secondo il World Economy Forum.

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Cosa frena il processo?

U-Earth Sustainability Survey 2023 rivela che il 21% delle aziende intervistate indica la mancanza di budget come il principale ostacolo. Infatti, lavorare in modo più sostenibile richiede investimenti in infrastrutture e processi. Tuttavia, il budget non è l’unica barriera. Il 20% delle aziende ritiene che ci sia una mancanza di una visione orientata alla sostenibilità.

Inoltre, c’è incertezza sul ruolo e le competenze di chi dovrebbe guidare i progetti di sostenibilità. Gli intervistati ritengono che chi ha il potere di cambiare le cose sia il CEO (27,3%) o un Head of Sustainability (21,8%). Solo il 16,4% propone invece una governance condivisa tra diversi stakeholder.

Chi ha il compito di guidare la trasformazione sostenibile?

L’indagine ci profila anche l’identikit virtuale della figura che dovrebbe guidare la trasformazione sostenibile. Secondo il 23,3% degli intervistati, infatti, la capacità di pensare in modo strategico è essenziale, così come quella di avere una visione e di proiettarsi nel futuro. 

Per la realizzazione pratica dei progetti i professionisti intervistati ritengono molto rilevante la combinazione di conoscenze tecniche e competenze applicative (26,7%). Non solo: per il 25,5% la conoscenza e la cultura sono il punto di partenza per affrontare la sostenibilità, tanto che il 7% propone progetti mirati a creare e diffondere una cultura aziendale orientata alla sostenibilità sia internamente che esternamente, coinvolgendo quindi anche partner e fornitori. 

Ingine, il 25,5% delle risposte indica che il secondo passo dovrebbe essere quello di elaborare una strategia organica e di lunga durata. La sostenibilità non può essere improvvisata o dipendere dalle situazioni contingenti. Al contrario, va pianificata con criterio.

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