Il futuro dello storage dei dati unificato secondo il rapporto di NetApp

NetApp, leader nel settore delle infrastrutture dati intelligenti, ha diffuso il Data Complexity Report 2023, uno studio che esplora le sfide e le opportunità che le aziende devono affrontare in materia di storage dei dati unificato. 

Lo studio mostra che il 98% delle organizzazioni è ancora in fase di transizione verso il cloud, con la maggior parte dei carichi di lavoro ancora conservati on-premises.

 Questo implica la necessità di integrare le architetture ibride multi-cloud e di innovare continuamente le soluzioni di storage all-flash e nel cloud, per facilitare l’uso di soluzioni basate su Intelligenza Artificiale (IA).

“Le aziende si trovano ad affrontare un panorama tecnologico complesso, con rischi per la sicurezza e di pressioni per stare al passo con tecnologie emergenti come l’IA, riducendo al contempo l’impatto ambientale“, ha dichiarato Davide Marini, Country Manager Italia di NetApp. “Il Data Complexity Report sottolinea che, in mezzo a questa complessità, sono necessarie soluzioni innovative di storage Flash abilitate al cloud per rispondere alle esigenze in evoluzione dell’IA, migliorare l’efficienza e rafforzare la resilienza contro le crescenti minacce informatiche all’interno dell’ecosistema dei dati“.

L’IA spinge verso il cloud?

Lo studio rivela che la migrazione al cloud non è un processo semplice e lineare per molte aziende. Infatti, il 75% dei dirigenti tecnologici che intendono portare i propri carichi di lavoro nel cloud li ha ancora prevalentemente on-premises.

Allo stesso tempo, l’IA è il principale catalizzatore della migrazione al cloud e viceversa. Il 74% dei partecipanti allo studio afferma di ricorrere ai servizi cloud pubblici per le applicazioni di IA e di analisi. Inoltre, il 39% dei dirigenti tecnologici globali dichiara che la loro priorità per l’innovazione Flash è di ottimizzare le prestazioni, i costi e l’efficienza dell’IA.

Le aziende sono sempre più interessate all’IA, con il 72% dei partecipanti allo studio che utilizza già l’IA generativa e il 74% che si avvale dei servizi di IA e di analisi offerti dai cloud provider pubblici. Tuttavia, l’adozione dell’IA comporta anche delle difficoltà. Lo studio evidenzia che la sicurezza dei dati (57%), l’integrazione dei dati (50%) e lo skill gap (45%) sono ancora degli ostacoli da superare.

Intanto, i leader IT richiedono maggiori investimenti, visto che il 63% dei budget per l’IA deriva da nuovi fondi anziché da riassegnazioni di budget, e il 65% dei CXO e dei leader IT prevede di collaborare con nuovi fornitori man mano che l’IA diventa più rilevante nella loro infrastruttura.

La sicurezza dei dati è una priorità in ottica storage unificato

Nell’epoca dell’IA, la sicurezza è una preoccupazione costante per i dirigenti C-level e i responsabili IT. Lo studio indica che l’87% dei CXO e dei membri del board considera il ransomware una priorità alta o massima. Inoltre il 55% afferma che la mitigazione degli attacchi ransomware è l’obiettivo principale della propria azienda. Il 40% dei partecipanti allo studio classifica le minacce alla sicurezza e alla privacy dei dati tra le principali fonti di complessità della propria infrastruttura di storage.

In aggiunta, quasi la metà (48%) dei partecipanti allo studio stima che la propria azienda impiegherà giorni o settimane per riprendersi dai cyberattacchi, rappresentando un rischio potenzialmente catastrofico per la propria attività.

“I cyberattacchi si stanno intensificando e i dirigenti e i membri dei consigli di amministrazione riconoscono l’esigenza cruciale di proteggersi da questi attacchi e di essere pronti a riprendersi da un ransomware in caso di successo”, ha dichiarato Roberto Patano, Senior Manager Systems Engineering di NetApp. “Se da un lato la protezione contro il ransomware richiede un’architettura full-stack cyber-resiliente, dall’altro i leader ricercano sempre più quei fornitori di storage in grado di offrire garanzie per il recupero dei dati dopo un attacco ransomware“.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la riduzione dell’impatto ambientale. Questo non è più solo un aspetto marginale, ma sta condizionando le scelte tecnologiche delle aziende. Lo studio rileva che l’83% dei partecipanti allo studio cita la sostenibilità come un fattore importante nella selezione dei fornitori di sistemi di storage.

Inoltre, il 50% riconosce che la riduzione dell’energia e dell’impronta di carbonio è essenziale per un’IA responsabile, mentre l’84% concorda sul fatto che la riduzione dell’impronta di carbonio della propria azienda è un elemento fondamentale delle iniziative di sostenibilità.

Le soluzioni Flash

Lo studio guarda anche al futuro dello storage Flash, evidenziando l’influenza dell’IA sulle scelte e le aspettative delle aziende. Lo studio mostra che il 39% dei partecipanti allo studio vorrebbe soluzioni di storage Flash che migliorino le prestazioni dell’IA. 

La sicurezza e la privacy dei dati sono altre due aree di interesse per l’innovazione dello storage unificato dei dati. Il 61% dei dirigenti tecnologici ha indicato la sicurezza o la privacy dei dati come le aree principali in cui spera di vedere innovazioni nella progettazione dello storage Flash nei prossimi tre anni. 

“I carichi di lavoro moderni richiedono uno storage Flash pensato per garantire velocità, scalabilità, sicurezza e sostenibilità”, ha aggiunto Davide Marini. “Più che mai, dobbiamo prepararci a un ambiente in grado di integrarsi perfettamente con l’intelligenza artificiale, che richiede ai leader tecnologici di guidare l’innovazione e ridefinire l’approccio“.

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