A fronte di una crescita di partite Iva in Italia, la startup Quickfisco combina una suite di tool digitali, dalla fatturazione elettronica al previsionale delle tasse, a un team di consulenti fiscali dedicati per andare incontro alle specifiche esigenze di milioni di lavoratori.
Startup Quickfisco: i numeri delle partite Iva italiane
Si calcolano ormai circa 3,78 milioni di persone fisiche titolari di partita Iva nel nostro Paese, con oltre 360 mila nuove aperture ogni anno. Il gruppo, ampio e variegato, coinvolge liberi professionisti, piccoli commercianti e artigiani.
È in questo contesto che la startup Quickfisco aiuta a gestire dall’inizio alla fine la contabilità e fiscalità dei professionisti e dei commercianti, alleggerendoli dalla burocrazia correlata.
“Quello delle P.Iva è un universo enorme e a bassissimo tasso di digitalizzazione: basti pensare che a fronte di circa 120.000 operatori tradizionali esistono solo circa 15 operatori digitali, per un tasso di digitalizzazione che non supera l’1,5%.” afferma Antonino Rindone, commercialista iscritto all’albo e founder di Quickfisco insieme a Massimo Pezzini, founder e commercialista iscritto all’albo, e Gianluca Tirri Co-founder & Managing Director.
Startup Quickfisco: perché scegliere questa piattaforma
Sono due i motivi che rendono Quickfisco una novità sul panorama italiano delle piattaforme di gestione della fiscalità. Prima di tutto, è autorizzata ad agire come “intermediario fiscale abilitato” ed evita quindi i meccanismi classici del mercato mantenendo la responsabilità verso il cliente per tutto l’iter. In secondo luogo, la componente “umana” si combina a quella tecnologica. Questo fa sì che il servizio offra un insieme di strumenti digitali che rispondono a delle esigenze contabili e fiscali precise, come per esempio la fatturazione elettronica o il previsionale delle tasse. Contemporaneamente, non viene meno la competenza “umana” di consulenti fiscali dedicati, che accompagnano ciascun cliente nello sviluppo della propria gestione contabile e fiscale.
Target diversi per un unico obiettivo
Quickfisco non è un’esclusiva dei titolari di partita Iva, ma si rivolge anche a un altro target: gli intermediari fiscali come, ad esempio, i commercialisti. La tecnologia, infatti, è sviluppata anche per questi ultimi, in modo da supportarli nella transizione verso il digitale, al fine di costruire una base tecnologica comune. Ciò renderebbe più semplici le operazioni di routine, dando più spazio alla dimensione consulenziale, in base alla specificità e complessità dei casi e/o alle preferenze del cliente.
Startup Quickfisco: prossimo traguardo
Dopo due anni di crescita organica e di lavoro sul prodotto, Quickfisco lancia la sua prima campagna crowdfunding su Mamacrowd, con un obiettivo di raccolta di 500 mila euro.
La startup, che attualmente supporta le partite Iva in regime forfettario ma che a breve sarà in grado di supportare anche quelle in regime ordinario, punta alla digitalizzazione di 30 mila partite Iva entro il 2026.
Le nuove risorse verranno investite principalmente nella crescita e nello sviluppo del prodotto, con nuovi algoritmi di automazione e costruzione del SaaS per gli intermediari fiscali.
La campagna Mamacrowd è attiva dal 29 marzo al 28 maggio. Maggiori informazioni QUI.
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