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Il report BCS fotografa lo stato di salute dei data center

Nel mondo delle tecnologie informatiche, in continua trasformazione, i data center tradizionali devono fare i conti con sfide sempre più impegnative. Sfide che compromettono la loro abilità di rispondere alle richieste moderne. Questa è la conclusione a cui arriva l’ultima ricerca indipendente di settore realizzata da BCS, fornitore di punta di soluzioni integrate di consulenza sugli asset IT, che ha pubblicato il nuovo report in merito.

L’indagine BCS raccoglie le opinioni di oltre 3.000 professionisti dei data center in Europa, tra cui proprietari, operatori, sviluppatori, consulenti e utenti finali. Lo scopo è quello di valutare le prospettive attuali e future del settore dei data center in Europa e di fornire informazioni su domanda e offerta, piani di espansione, fattori di cambiamento, problemi di alimentazione e carenza di competenze.

“I data center legacy sono stati progettati in un periodo in cui gli attuali progressi tecnologici non erano previsti. Oggi queste strutture faticano a far fronte ai crescenti requisiti dell’informatica moderna, tra cui volumi di dati, velocità di elaborazione più elevate e necessità di solide misure di cybersecurity”, dichiara Jim Hart, CEO di BCS. “Tuttavia, in alcuni casi, la percezione dei problemi affrontati da queste strutture risulta più negativa rispetto alla realtà. Per esempio, si dovrebbero prendere in considerazione opzioni come l’adeguamento di aree M&E chiave per affrontare i problemi ESG. Purtroppo, abbiamo constatato che ci sono state diverse occasioni mancate per affrontare i problemi di scalabilità”.

Cosa ci dice il report BCS sui data center

Il 27° Report di BCS evidenzia le numerose difficoltà che i data center tradizionali devono superare, mostrando le complessità che le imprese devono affrontare per restare competitive ed efficienti nell’epoca digitale attuale.

Secondo IDC, il data center medio ha 9 anni, mentre Gartner afferma che qualsiasi sito con più di 7 anni è già obsoleto. Un terzo dei partecipanti conferma che almeno una parte della propria facility ha un’età compresa tra i 6 e i 10 anni. Inoltre circa il 17% dichiara che supera i 10 anni di vita.

Sfide e criticità principali

La maggior parte dei partecipanti ha menzionato problemi di varia natura. Nello specifico il 56% ritiene che i costi operativi per metro quadro siano troppo alti per essere competitivi sul mercato. Costi che, secondo i partecipanti, causeranno complicazioni future. Anche la scarsità di energia sostenibile e rinnovabile è menzionata, dimostrando la difficoltà di raggiungere gli obiettivi CSR ed ESG. Altre sfide emerse dal report di BCS riguardano le emissioni di CO2 dei data center legacy, cruciali nel contesto degli sforzi globali per ridurre le emissioni di gas serra e contrastare il cambiamento climatico.

Preoccupano anche i sistemi di disaster recovery e di backup dei dati insufficienti e i costi di manutenzione. Inoltre, tra le principali sfide, si menziona la carenza di competenze specialistiche richieste per supportare le strutture data center.

“Non c’è dubbio che i data center legacy si trovino in una fase critica in cui devono superare molte sfide per rimanere rilevanti nell’era digitale. In BCS abbiamo aiutato molti clienti a percorrere i potenziali percorsi di trasformazione e innovazione al fine di ottenere i migliori risultati possibili per modernizzare i loro asset digitali. Supportiamo le aziende per capire se un determinato sito merita un’analisi più approfondita in termini di investimenti, intraprendendo una modellazione di alto livello che sostituisce studi lunghi e costosi che potrebbero dimostrare che un sito non è adatto per l’espansione, la de-carbonizzazione, la manutenzione continua e addirittura l’operatività”, conclude Jim Hart.

Il rapporto domanda/offerta e la gestione dei data center

Secondo il report BCS, il mercato europeo dei data center continua a dimostrare la sua solidità. L’indagine indica una fiducia nella tendenza alla diminuzione dell’offerta e all’aumento della domanda. Questo sentimento è condiviso dal 91% dei partecipanti al sondaggio, con un leggero aumento rispetto all’89% registrato nell’estate del 2023. Nello specifico:

  • Per il quarto report BCS consecutivo, gli intervistati concordano sul fatto che la domanda aumenterà o rimarrà invariata nel corso del prossimo anno.
  • La maggior parte dei fornitori di servizi data center continua a nutrire opinioni generalmente positive sull’equilibrio tra domanda e offerta nel mercato.
  • I carrier/operatori di rete e gli integratori IT dimostrano la loro costante fiducia, con circa il 97% che esprime l’opinione che il prossimo anno continuerà a vedere un calo dell’offerta. 

Il report rivela anche che l’80% o più del portafoglio di data center è gestito internamente. Questa percentuale è rimasta pressoché costante nel corso del sondaggio e riflette l’enfasi posta sul controllo del proprio spazio. Questo consente di rispondere rapidamente alla domanda dei clienti.

Al contrario, il report BCS ci dice che gli utenti finali si sono allontanati sempre di più dalla dipendenza dall’infrastruttura IT autogestita, preferendo affidarsi a soluzioni di terzi. Per il terzo sondaggio consecutivo, quattro quinti delle aziende partecipanti hanno dichiarato di affidarsi a terzi per la gestione di almeno l’80% o più del loro portafoglio di data center. Si tratta di un aumento del 30% rispetto a quanto registrato 10 anni fa.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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