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Red Hat al MWC 2024: reti più intelligenti e autonome

Al Mobile World Congress (MWC) 2024, Red Hat ha svelato una serie di novità che spaziano dall’AI applicata all’edge computing al supporto della sostenibilità nelle aziende di telecomunicazioni. Per cogliere tutti i più importanti trend e per capire come Red Hat stia lavorando per aiutare le telco a sviluppare reti più capillari e autonome, ci siamo seduti a Barcellona con Ian Hood, Chief Technologist – Global Service Providers dell’azienda, per questa intervista.

Red Hat al MWC 2024: intervista con Ian Hood

Red Hat ha annunciato diverse importanti novità al MWC 2024 di Barcellona. “Ci sono fondamentalmente quattro temi chiave che attirano l’interesse qui in Red Hat. Quelli più discussi sono stati senza dubbio l’AI e l’Edge Coputing” ci spiega Hood. “Per esempio, la nostra partnership con NTT East per usare l’intelligenza artificiale sull’edge, distribuendo il carico con minore latenza, miglior consumo energetico e su grande scala.”

La spinta verso l’Edge Computing sta avendo vantaggi concreti, specie in ambiti dove il tempo di risposta fa la differenza come la sicurezza da incendi e sversamenti di petrolio. Ma qualsiasi azienda può trarre vantaggi per quanto riguarda il consumo energetico. “Stiamo lavorando molto attentamente su come misurare correttamente i consumi, per poi utilizzare l’AI per ottimizzare effettivamente l’uso dell’energia“. Hood ci spiega che Red Hat si sta impegnando in progetti di sostenibilità, collaborando con aziende come Intel ed Ericsson, per ottimizzare l’uso dell’energia attraverso l’intelligenza artificiale.

La spinta del 5G

Hood ci conferma inoltre che Red Hat sta “diventando sempre di più la piattaforma principale su cui le aziende collocano i loro core 5G“. Anche collaborando con importanti partner come Ericsson, Nokia, KDDI, Samsung, ZTE e Telenor. “Stiamo discutendo di come costruire e distribuire applicazioni attraverso le loro infrastrutture, in modo efficiente, usando OpenShift come piattaforma comune.”

L’approccio multi-cloud di Red Hat, con l’utilizzo di OpenShift, emerge come la scelta chiave per costruire e distribuire applicazioni in maniera efficiente, secondo le esigenze specifiche dei clienti. Red Hat e Tech Mahindra hanno messo a punto soluzioni per semplificare le migrazioni della rete 5G in ambienti cloud ibridi. Sfruttando Red Hat OpenShift e AWS, questa collaborazione mira a migliorare la scalabilità e la razionalizzazione dei servizi 5G. Il tutto per una maggiore flessibilità negli aggiornamenti, riduzione dei costi e maggiore resilienza della rete.

telecomunicazioni 2024 Red hat

Inoltre, in collaborazione con KDDI Corporation, Red Hat ha contribuito a creare una piattaforma aperta per i servizi di rete mobile, inclusa la tecnologia 5G Core. Qualcosa che permetterà di implementare nuovi servizi in modo rapido e flessibile, rispondendo alle mutevoli richieste del mercato.

Red Hat al MWC 2024: il ruolo di Hypershift

Quando chiediamo dell’uso di Hypershift nell’edge, Hood ci spiega che è un progetto cui Red Hat dà una grande importanza. “Abbiamo la nostra altra piattaforma su cui costruiamo praticamente ogni rete LTE, su OpenStack. Non è scomparsa. È ancora il punto di riferimento per l’industria” ci spiega Hood, ricordando i tantissimi clienti di Red Hat in questo ambito. Tuttavia, ci spiega che “quei clienti vogliono trovare un modo più semplice per gestire insieme gli ambienti OpenStack e OpenShift.”

In questo, giocato un ruolo chiave HyperShift, che per Hood ha il compito di “far sembrare il controllo di OpenStack e come se i clienti operassero in Kubernetes”. Il dirigente ci spiega che Red Hat sta “costruendo ciò che chiamiamo un modello di provisioning Zero-Touch; per le configurazioni di rete e di sistema e creare quindi un processo automatizzato per lo sviluppo delle applicazioni”, su qualsiasi infrastruttura abbiano i clienti. L’approccio Zero-Touch Provisioning, secondo Red Hat, dovrebbe permettere di automatizzare la posatura di reti su larga scala, fruttando feedback basati sull’AI per ottimizzare ulteriormente la gestione delle risorse.

red hat mwc 2024

Un approccio pensato per la massima ottimazione, per “arrivare al punto in cui è possibile posizionare carichi di lavoro in base al costo, ma anche in base a quale è il consumo energetico di quel carico di lavoro“.

Una strada ancora lunga

Hood ci spiega che questo tipo di approccio, già utilizzato in altri settori, sta arrivando anche per le telco. “Se guardiamo nel settore bancario, molte realtà gestiscono i carichi di lavoro in ambienti multi-cloud, decidendo quando distribuirlo e come modernizzarlo. Domandandosi qual sia il costo operativo totale di distribuire quel carico di lavoro in un cloud pubblico e scegliendo l’opzione migliore”. Qualcosa che non solo permette di efficientare per il costo di abbonamento, ma anche per il consumo energetico.

Tuttavia, Hood ci spiega che la strada è ancora lunga. “Le compagnie di telecomunicazioni, finora, hanno ottimizzato solo in base alla funzione, silo per silo: ‘userò Amazon per questo e userò Azure per quello’. Ora, però, si trovano con diversi set di strumenti, e questo li sta rallentando”.

Il dirigente di Red Hat, intervistato al MWC 2024, ci spiega che per il momento le telco stanno passando per un processo di razionalizzazione di ciò che fanno e come lo fanno. “Abbiamo alcune compagnie di telecomunicazioni in tutto il mondo che sono molto abili in questo, ma non lo hanno ancora completato il percorso. E altre che hanno commesso seri errori in questo senso.”

Quindi, secondo Hood, “c’è ancora molto lavoro da fare, e ognuno di loro sta cercando di capire come bilanciare meglio e trovare la soluzione giusta al problema“.

Una sfida impegnativa, ma che Red Hat crede che le telco possano vincere

Ian Hood al MWC 2024 ci spiega che, sebbene siano partite in ritardo rispetto ad altri settori come possono essere quello bancario o sanitario, le telco stanno lavorando per recuperare terreno. Nonostante sia una sfida complessa. “l servizio effettivo fornito dalle Telco è una connessione. Questo è un mondo completamente diverso di applicazioni“. I service provider hanno davanti una grossa sfida nel costruire un ambiente cloud-native.

network slicing 5g-min

Tuttavia, i “benefici ci sono: sfruttare queste nuove tecnologie in un ambiente distribuito offre risparmi ed efficienza maggiore che se si dovesse centralizzarle tutte e farle risiedere in un unico grandi data center”. Lavorando in modalità distribuita, questo mondo cloud-native ha più senso, specialmente quando si desidera utilizzare la stessa piattaforma sia per networking sia per le applicazioni aziendali sull’edge.

Ian Hood pensa che presto le telco si renderanno conto di aver bisogno che “la stessa piattaforma su cui hanno basato il loro IT sia utilizzabile per il cloud pubblico, il core della rete 5G, la gestione della rete di accesso radio (RAN) e l’edge. Perché, in questo modo, si ha una tecnologia coerente su qualsiasi ambiente: un paradigma di networking più semplice tra le applicazioni di rete e le applicazioni aziendali, che siano sull’edge o sui server.”

Il futuro oltre al 5G

Guardando ancora più avanti, Hood ci spiega che, se il cambio di paradigma fra la tecnologia LTE e il 5G sta nel collocare sull’edge applicazioni, sicurezza e network slicing, la prossima generazione si baserà sull’AI. “Il passo alla prossima generazione, che sta arrivando, porterà un’AI ubiqua: un networking davvero autonomo“, a cui si affiancheranno salti prestazionali e maggiori frequenze.

Questo permetterà un miglior controllo in maniera trasversale. Hood ci spiega che vedremo “servizi combinati tra gli operatori per monitorare la sicurezza e ridurre le frodi, ma non solo”. Il tutto, condividendo il feedback dell’AI senza però condividere anche i dati.

Trovate ulteriori informazioni su Red Hat e le novità che ha presentato a Barcellona sulla loro pagina dedicata.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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