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Il Cloud Best di Elmec Informatica | Intervista a Mattia Ballerio

Non esiste una sola ricetta per l’innovazione. Il percorso di ogni azienda verso il digitale è diverso e spesso serve una guida per trovare il migliore. In questa intervista, fatta a margine di AWS Summit Milano, Mattia Ballerio, Business Development Presales Manager di Elmec Informatica, ci racconta che è proprio questo che l’azienda intende quando parla di Cloud Best. Una strategia che punta a fornire alle aziende quello di cui hanno bisogno per i propri workload, le applicazioni e i dati.

Elmec Informatica e il cloud best, intervista a Mattia Ballerio

Elmec Informatica è una società italiana che offre soluzioni innovative e personalizzate nel campo dell’informatica, della sicurezza e della digital transformation. Fondata nel 1971, Elmec Informatica ha sede a Varese e conta oltre 700 dipendenti in tutta Italia. Una realtà che ha nel proprio DNA, da più cinquant’anni, l’attenzione a fornire ai clienti la migliore soluzione per le proprie esigenze IT.

Mattia Ballerio, Business Development Presales Manager di Elmec Informatica, spiega che per trovare la migliore soluzione bisogna prestare sempre l’orecchio alla migliori tecnologie innovative. Ed è proprio di questo che si occupa il suo team. “In Elmec ho tutta la responsabilità dell’area di prevendita che rientra sotto il cartello di Business Development. L’obiettivo mio e del mio team è quello di investigare quotidianamente sulle nuove tecnologie e i nuovi trend sul mercato, per poi portarli nel nostro portfolio e poi ai clienti con i nostri commerciali”.

Il Cloud Best: trovare una soluzione su misura

Ballerio ci spiega che una responsabilità importante che Elmec si assume sta nel guidare i clienti verso la soluzione che fa per loro. Perché non esiste una soluzione che funzioni davvero per tutti. “Elmec ha clienti che hanno esigenze molto diverse, quindi abbiamo adattato il nostro portafoglio per accompagnare i clienti al successo. Il cloud si inserisce in questa visione. È innegabile che sia un trend consolidato: tutte le aziende lo hanno considerato, moltissimi l’hanno adottato. Non tutti con successo, specie quando l’hanno fatto senza la giusta strategia.

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Mattia Ballerio, Business Development Presales Manager di Elmec Informatica

Proprio qui arriva il valore aggiunto di Elmec e dei suoi Cloud Services: “Noi abbiamo quindi deciso di aiutare i clienti a portare i propri datacenter nel cloud, con un approccio imparziale, consulenziale. Non predichiamo il cloud first, ma con il cliente cerchiamo di capire dove è giusto che stiano le applicazioni. Noi raccontiamo il ‘Cloud best’: sia cloud privato, perché alcune applicazioni ha senso che stiano vicino al cliente, sia cloud pubblici quando è la soluzione migliore per quel workload”.

La giusta strategia per cloud e dati

Quando chiediamo quali siano i casi d’uso per cui l’approccio verso il cloud si rivela quello vincente, Ballerio spiega: “Noi spesso affianchiamo i clienti nel portare lo sviluppo di nuove applicazioni nel cloud, sfruttandone le funzionalità migliori. Nell’ultimo periodo stiamo spesso aiutando i clienti a modernizzare le app, sposando il mondo dei container e dei microservizi. In alternativa, li assistiamo nel re-ingegnerizzare le applicazioni perché possano arrivare sul public cloud. Il terzo filone invece riguarda la gestione ottimizzata del dato. Cerchiamo quindi di capire dove è meglio conservare e sfruttare i dati: ci sono dati che ha senso che restino vicino alle macchine di produzioni, se serve lavorarli per machine learning o AI serve che stiano nel cloud”.

Mattia Ballerio ci spiega però che Elmec Informatica, in queste operazioni fra on-premise, datacenter Elmec e cloud pubblici, c’è un valore fondamentale che l’azienda i 450 tecnici specializzati dell’azienda non dimenticano mai. “Mentre aiutiamo i clienti a trovare la giusta strategia per portare le applicazioni e i dati dove produrranno valore, non dimentichiamo la sicurezza. Perché, più il dato e i workload sono distribuiti, aumenta la possibilità di subire attacchi: quindi ci concentriamo sulla cybersecurity”.

Intervista a Mattia Ballerio di Elmec Informatica: aiutare il cliente a trovare la giusta direzione

Quando chiediamo a Ballerio del rapporto con AWS, trovandoci nella cornice del Summit milanese dell’hyperscaler, ci spiega: “Noi siamo da tempo partner di AWS, che forse è il principale cloud provider con cui lavoriamo. Abbiamo relazioni commerciali e tecniche profonde e storiche. E di fatto sono il primo public cloud provider fra gli hyperscaler con cui abbiamo lavorato. Abbiamo parecchi progetti di digital transformation, soprattutto su realtà molto grandi. Spesso i clienti entreprise vedono in noi un partner affidabile per trovare la soluzione migliore, il cloud best”.

L’approccio di Elmec Informatica, ci spiega Mattia Ballerio, è quello di aiutare i clienti a trovare la soluzione vincente. Anche a volte mostrandosi decisi su alcuni punti con i clienti. “Abbiamo un reparto tecnico competente, quindi quando ci approcciamo con un cliente cerchiamo sempre di fornire la soluzione che crediamo migliore. Non nascondiamo che a volte prendiamo posizioni anche forti. Se per esempio un cliente vuole avviare un progetto di digitalizzazione, ma senza prestare attenzione alla sicurezza, mettiamo in chiaro che non siamo disposti ad andare avanti. Perché il rischio è che il cliente si faccia male”.

Dynatrace: la complessità dello sviluppo cloud-native aumenta i rischi di sicurezza

Il cliente medio dell’azienda, per quanto riguarda le soluzioni cloud e ibride, varia. “Ci sono tanti progetti medio-grandi, realtà distribuite sul territorio. Spesso lavoriamo con aziende multinazionali, ma italiane. Che hanno bisogno di un partner che possa fare operation ventiquattro ore su ventiquattro e gestire la complessità. Ma abbiamo anche clienti medio-piccoli, che fanno operazioni di data optimization molto interessanti, spostando i dati dove servono”.

L’interesse dell’AI generativa

Visto il ruolo di Mattia Ballerio in Elmec Informatica, abbiamo chiesto al manager della tecnologia più discussa del momento: l’AI generativa. Tutti ne parlano, ma quanti cercano di mettere a terra progetti? “Per noi l’AI generativa è interessante. Il nostro gruppo di sessanta sviluppatori della business unit Innovation si sta muovendo in questa direzione. Per tutto quello che è erogazione di certi servizi o l’uso di certi tool, stiamo cercando di sfruttare il potenziale dell’AI generativo sia al nostro interno (siamo circa 700 persone, l’automazione aiuta), ma anche in alcuni servizi ai clienti. Stiamo automatizzando il più possibile, e devo dire il livello di sofisticazione degli ultimi tool arrivati sul mercato ci sta dando buoni risultati. Lato cliente stanno cominciando ad arrivare richieste di progetti, ma per il momento spesso non sono ancora ben definiti”.

Quando chiediamo se le richieste, ancora poco mirate, arrivano per timore di non sfruttare una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria, ci spiega: “Ci sono sia aziende che temono di ‘perdere il treno’ dell’AI, ma anche clienti che si dicono spaventati. Non abbiamo ancora raggiunto un livello di consapevolezza significativo come sistema. All’interno dell’azienda stiamo però già utilizzando alcuni strumenti di intelligenza artificiale, e altre aziende tecnologiche sfruttano queste tecnologie. Ma la maggior parte delle aziende per il momento resta solo curiosa”.

Ma la consapevolezza digitale dei clienti aumenta.“Su altri temi, tuttavia, i clienti sono molto più maturi: per esempio, sulla questione cybersecurity. In questa fase, per l’AI c’è soprattutto una grande curiosità”.

Ballerio ci ha fatto percepire molto bene il rapporto fra Elmec Informatica e i suoi clienti, fatto di competenze tecniche ma anche di attenzione alle esigenze di chi compie i suoi passi nel digitale. Se siete interessati alle soluzioni dell’azienda italiana, potete trovarle qui.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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