Case Study

Nespresso sceglie AEquacy, un modello organizzativo di lavoro senza gerarchie

Cosa succede quando una multinazionale sfida le criticità del mondo del lavoro? Lo ha raccontato Simona Liguoro, HR Director di Nespresso

Cosa succede quando un marchio internazionale di caffè sperimenta il modello organizzativo dell’autogestione? Durante l’evento New ways of Working, Learning, Living, Simona Liguoro, direttrice delle risorse umane di Nespresso Italia, ha condiviso con i partecipanti la sua esperienza con il sistema AEquacy. La case history di Nespresso è un esempio di azienda capace di migliorarsi, di adattarsi ai cambiamenti in atto a livello globale.

Ciò che ha spinto Simona Liguoro, e tutto il team di risorse umane di Nespresso, a provare un nuovo modello organizzativo è stata la necessità di migliorare le performance lavorative. La scelta non è ricaduta su vecchi sistemi come un aumento dei turni di lavoro o semplici riunioni motivazionali. Nespresso ha deciso di intraprendere un percorso più arduo, ma anche più efficace: il modello AEquacy.

Cos’è il modello organizzativo AEquacy?

Aequacy è un nuovo modello di organizzazione basato sull’autonomia nell’organizzazione del lavoro. Un sistema studiato e lanciato da Asterys, azienda di consulenza e sviluppo organizzativo. Il modello AEquacy non prevede alcuna gerarchia, ma un design organizzativo senza supervisori che trasforma l’impostazione tradizionale delle aziende, ripensandola a partire dalla persona e dalle sue potenzialità.

Un nuovo modello organizzativo, composto da team auto-organizzanti, che permette di superare i limiti gerarchici che rendono complesse e inefficienti le imprese e insoddisfatti i dipendenti. Ad esempio, all’interno di Nespresso ciascun membro del team è responsabile per se stesso. Tutti hanno una posizione specifica ed unica, ma i ruoli sono dinamici, in cambiamento in base alle aspettative dei clienti, delle skills personali, delle priorità del dipartimento.

La decisione di Nespresso di adottare un nuovo modello organizzativo

Come ha spiegato Simona Liguoro, Nespresso ha scelto questo modello organizzativo per il proprio team sales per fare fronte alle nuove necessità lavorative. Il mondo del lavoro negli ultimi anni è cambiato e di conseguenza anche l’impostazione con cui si affrontano le nuove sfide deve adeguarsi. Così il gruppo di HR si è chiesto cosa avrebbe aiutato a implementare la qualità del lavoro e le performance dei dipendenti, viste le nuove premesse.

Attraverso un percorso di formazione e workshop lungo circa otto mesi, Nespresso Italia ha ripensato a strumenti, metodi e obiettivi aziendali. Ciò che è emerso era un bisogno di rendere più effettive le decisioni e rafforzare la comunicazione e i feedback interni e esterni.

Il percorso di Nespresso attraverso l’OKR

Primo obiettivo era definire la strategia e tutti i risultati desiderati. Per fare questo non basta organizzare riunioni, quello che è stato proposto ai manager era di sfidare se stessi, cambiare prospettiva e interrogarsi sul proprio ruolo e sul proprio potenziale contributo. In questa fase, l’azienda ha deciso di avvalersi del metodo OKR (Objectives and Key Results), un efficace sistema di definizione degli obiettivi e di monitoraggio dei progressi, utile per allineare e coinvolgere tutti i membri dell’azienda, in modo che gli obiettivi di business vengano soddisfatti.

L’OKR porta ad una maggiore collaborazione e coinvolgimento di ogni singolo individuo del team. Creare gli OKR è un lavoro di squadra, implica partecipazione all’interno del processo e, al tempo stesso, maggiore responsabilità personale per il raggiungimento degli obiettivi, individuali e di business.

L’OKR come primo step per l’introduzione del metodo AEquacy

Chiedere di partecipare attivamente alle riunioni, scambiare conoscenze con i colleghi, aiutarsi a vicenda per formarsi in continuazione… Questi sono i primi step adottati da Nespresso per rendere più responsabili ed autonomi i dipendenti. Ogni persona in azienda è 100% responsabile del proprio ruolo e le riunione settimanali aiutano a monitorare risultati e definire gli obiettivi. L’OKR si è rivelato lo strumento più utile per cambiare approccio a livello organizzativo.

Attraverso l’utilizzo del modello OKR nel team ciascuno conosce il valore e l’importanza, oggettiva e quantitativa, del proprio contributo. Questo aumenta il senso di appartenenza ma anche la responsabilità personale.

Misurare i risultati e migliorarsi

Così il board di Nespresso ha deciso di offrire ai propri dipendenti strumenti e test per valutare il proprio lavoro e correggere gli errori in corso d’opera. I feedback sono importanti e devono venire da tutti i membri del gruppo. Simona Liguoro e il team HR ha studiato un sistema di valutazione con un punteggio, in modo che ciascuno abbia continui riscontri immediati, che siano essi spontanei o richiesti. Questo aiuta il singolo ad avere una visione globale del proprio operato, ricevendo motivazione e consigli utili.

Una case history di successo

Per ora la metodologia AEquacy è stata adottata dal team sales di Nespresso Italia, ma la multinazionale sta pensando di allargare il sistema a tutti i dipartimenti, in primis al reparto supply chain.

La testimonianza di Simona Liguoro all’evento New ways of Working, Learning, Living è un bellissimo esempio di autocritica costruttiva. Le aziende dovrebbero sempre analizzare tutti gli elementi che hanno un impatto sul modo in cui le persone lavorano, collaborano, raggiungono i loro obiettivi. Queste sfide, comuni a molte aziende, tendono ad essere affrontate con soluzioni tecniche anziché sfidando l’intero paradigma alla base della struttura organizzativa gerarchica.

Nespresso è stata in grado di cogliere l’occasione per rinnovarsi, mettendo al centro il benessere individuale, la diversità e le caratteristiche peculiari che rendono ogni membro del team unico ed indispensabile, puntando tutto sulla persona, non sulla struttura. I risultati attesi sono stati raggiunti e superati, i benefici del modello AEquacy non hanno tardato a farsi sentire.

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Autore

  • Martina Ferri

    Sono laureata in filosofia, gattara, vegetariana e vesto sempre di nero. Ora che vi ho elencato i motivi per cui potrei sembrare noiosa, posso dirvi che amo la musica, i libri, la fotografia, la pizza, accamparmi in tenda vicino al main stage di qualche festival! Che dite, ho recuperato?

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