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L’intelligenza artificiale e il futuro della connettività

L‘intelligenza artificiale sta cambiando il mondo che ci circonda, con un impatto pervasivo in molteplici settori e ambiti della vita quotidiana. Dalle innovazioni nell’industria alla trasformazione dei servizi, l’IA offre una vasta gamma di opportunità e sfide. Uno dei settori in cui l’intelligenza artificiale sta giocando un ruolo sempre più importante è la connettività, come ci spiega Nathan Howe, Vice President of Emerging Technology di Zscaler.

Intelligenza artificiale e la connettività del futuro

Secondo le previsioni di Gartner, entro il 2025 il 60% delle aziende utilizzerà cinque o più tecnologie wireless contemporaneamente. Mentre entro il 2027, oltre il 50% della popolazione globale diventerà un utente attivo giornaliero di “superapp”. Quindi applicazioni che permettono di accedere a diverse funzioni e miniapp create in maniera indipendente.

In altre parole, viviamo in un mondo che diventa ogni giorno più connesso. Ma come può l’AI aiutare a superare questa complessità e plasmare il futuro della connettività? Howe ci spiega che sono tre le aree che l’AI andrà a toccare: infrastruttura, servizi e utilizzo da parte dell’utente finale.

La gestione dell’infrastruttura

Nel corso degli ultimi anni, abbiamo assistito a un notevole cambiamento nella percezione dell’infrastruttura. Il suo valore oltre il semplice ruolo di supporto ai processi aziendali. Le imprese, infatti, si attendono sempre più che l’infrastruttura sia in grado di fornire i servizi senza bisogno di alcun intervento esterno. Howe spiega: “Fondamentalmente, le istruzioni per il technology vendor stanno cambiando da “Voglio fare questa cosa, come mi puoi supportare” a “Voglio fare questa cosa, falla””.

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All’inizio, arriveranno da funzioni e modelli di servizio predefiniti, selezionabili direttamente dal catalogo dei servizi del fornitore. Tuttavia, col passare del tempo, si assisterà a un maggiore utilizzo dell’intelligenza artificiale, che permetterà di creare, gestire e soprattutto ottimizzare servizi personalizzati per ogni azienda, in base all’esperienza e alle competenze del fornitore. Nonostante ciò, per garantire il comfort dei clienti, il coinvolgimento umano rimarrà essenziale nella fornitura di tali servizi. Ad esempio per la supervisione e la manutenzione. Tuttavia, anche le operazioni non basate sull’intelligenza artificiale saranno automatizzate per operare in modo intelligente.

Intelligenza artificiale e connetività: l’erogazione dei servizi

Un’altra sfera della connettività in cui l’IA avrà un notevole impatto è la valutazione e la fornitura dinamica dei servizi. Ciò non si limita semplicemente alla capacità di determinare se un servizio funziona correttamente o meno. Ma anche alla conoscenza di come correggere eventuali malfunzionamenti, migliorarlo e consegnarlo agli utenti in modo altamente efficiente (cioè raggiungere l’ottimizzazione).

Poiché le persone sono sempre più in movimento, è essenziale che le applicazioni diventino più intelligenti per adattarsi alle loro esigenze. E quindi le aziende stanno sempre più rivolgendo l’attenzione all’intelligenza artificiale per raggiungere questo obiettivo.

Howe spiega: “L’esempio più estremo che mi piace fare è considerare il caso di chi utilizza un’applicazione di realtà aumentata con base a Tokyo tramite 5G su un treno giapponese ad alta velocità. Seduti alla stazione ferroviaria la loro esperienza sarà fantastica, ma non appena il treno inizierà a muoversi l’applicazione diventerà sempre più lenta perché la distanza coperta dal segnale aumenta sempre di più. Con velocità fino a 320 km/h, la distanza si accumulerà in un attimo“.

Affrontare la necessità di far sì che le applicazioni si spostino insieme agli utenti mentre attraversano diverse aree di copertura delle celle (invece di rimanere statiche, come accade oggi) è un argomento su cui il team 5G di Zscaler e l’intero settore discutono da molto tempo e ci si aspetta che diventi una realtà nel più breve tempo possibile.

La fruizione dei servizi

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale per ottimizzare la connettività avrà un impatto significativo anche sul modo in cui gli utenti finali fruiscono dei servizi. Specialmente per quanto riguarda la commutazione tra diverse infrastrutture (come 4G/5G/Wi-Fi/Bluetooth) per garantire un’esperienza utente senza interruzioni.

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Howe spiega: “Oggi i dispositivi sono già in grado di instradare i pacchetti tra questi vari tipi di connettività, ma non usano molta intelligenza per passare da uno all’altro: il processo è sequenziale (per esempio, se questo non funziona, prova il successivo). Grazie all’intelligenza artificiale, i dispositivi saranno in grado di monitorare questi tipi di connettività e di determinare quale sia la migliore da utilizzare in qualsiasi momento, indipendentemente dal fatto che siano i prossimi in sequenza”.

Così come il percorso delle applicazioni sarà altamente dinamico, basato sulle prestazioni, l’esperienza dell’utente seguirà un percorso dinamico, piuttosto che dover seguire un percorso predefinito attraverso l’infrastruttura sottostante. Invece di avere percorsi compartimentati, l’infrastruttura funzionerà come una rete fluida su cui i servizi potranno essere eseguiti.

Per gli utenti, questo significherà non dover pensare alla connessione e quindi potranno fruire di più servizi, il che sarà un vantaggio per i fornitori di servizi.

Ottimizzazione e interattività

Nonostante l’attuale dibattito pubblico si concentri principalmente sulla questione di sentirsi a proprio agio con l’utilizzo dell’AI, il suo vero ruolo nel futuro della connettività sarà quello di concentrarsi sull’ottimizzazione e l’interattività – garantendo un’intelligenza in grado di migliorare e ottimizzare costantemente i servizi a vantaggio degli utenti.

Howe conclude: “Il risultato finale sarà un’infrastruttura presente ovunque e ottimizzata per fornire servizi disponibili all’utente nel modo più rapido e efficace possibile e la soddisfazione dell’utente finale di poter consumare ciò che vuole, quando vuole e dove vuole. È una visione convincente, che non vedo l’ora di vedere realizzata”.

Potete trovare più informazioni sul sito di Zscaler.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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