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Nasce INAD, tutte le comunicazioni della PA arrivano nella PEC

L'Indice Nazionale dei Domicili Digitali semplifica la relazione con la Pubblica Amministrazione

In Italia nasce l’INAD (Indice Nazionale dei Domicili Digitali), il registro che rappresenta il luogo in cui i cittadini possono registrare il proprio domicilio digitale associato a un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) per ricevere tutte le comunicazioni ufficiali dalla Pubblica Amministrazione (PA). In questo modo, tutte le comunicazioni riguardanti rimborsi fiscali, accertamenti, detrazioni fiscali e altre comunicazioni legalmente rilevanti saranno inviate alla PEC personale. Per rendere la PA più a portata di cittadino.

INAD: tutte le comunicazioni della PA passano dalla PEC

A partire da oggi 6 luglio sarà disponibile e consultabile un elenco di indirizzi digitali da utilizzare per ricevere le comunicazioni della Pubblica Amministrazione. Nel caso in cui un cittadino abbia indicato un indirizzo PEC nell’INAD, la Pubblica Amministrazione sarà tenuta a utilizzare tale indirizzo certificato per inviare le comunicazioni, evitando così l’invio di raccomandate.

I benefici per i cittadini sono molti e chiari. Le notifiche arriveranno in tempo reale, senza rischio di ritardi o problemi di recapito, con un notevole risparmio di tempo e costi. Non sarà più necessario recarsi agli uffici postali e si ridurrà l’uso di carta. Che ha un vantaggio anche dal punto di vista ecologico.

Per la Pubblica Amministrazione, diventa possibile avere un sistema di comunicazione centralizzato. Che è più efficiente, sicuro, automatizzato.

Più semplicità ed efficienza

Stefano Sordi, Amministratore Delegato di Aruba PEC e Direttore Generale di Aruba, spiega che l’azienda – principale fornitore di PEC in Italia – darà il suo contributo per semplificare la burocrazia in Italia. “Si tratta di un passo avanti fondamentale per la digitalizzazione del Paese e la semplificazione della burocrazia. Il nuovo servizio consente ai cittadini di registrare su INAD il proprio indirizzo PEC, che diventa un canale unificato per ricevere tutte le comunicazioni della Pubblica Amministrazione”.

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In quanto principale Gestore PEC,continua Sordi – possiamo però confermare che ancora prima della nascita di INAD, una larga parte di privati aveva già deciso di dotarsi di una casella PEC, merito dei sostanziali vantaggi che lo strumento porta, a fronte di un costo molto basso. Ci aspettiamo, dunque, che il domicilio digitale rafforzi i benefici per coloro che già la possiedono e spinga ulteriori cittadini ad attivarla.”

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L’iscrizione all’INAD va fatta su base volontaria, basta avere una casella PEC personale. Per iscriverti, non dovete fare altro che accedere a questo indirizzo: www.domiciliodigitale.gov.it. Potete farlo utilizzando lo SPID, la Carta d’Identità Elettronica oppure il CNS.

Attenzione alla sostenibilità

Oltre a ridurre i tempi e semplificare il lavoro di comunicazione fra PA e cittadini privati, Stefano Sordi ci spiega che l’INAD e la PEC aiutano anche l’ambiente. “La finalità di questo Indice è di sostituire il domicilio fisico per il recapito delle comunicazioni ufficiali ma si tratta anche di un tassello importante per ridurre il nostro impatto sull’ambiente e contenere i costi sostenuti dalla Pubblica Amministrazione“.

Come spesso accade in quest’era sempre più digitale, la scelta ecologica è anche la più comoda. Continua Sordi: “D’altronde per ricevere una raccomandata è necessario essere fisicamente presenti nel luogo e al momento del recapito per poter firmare l’avvenuta ricezione, mentre una comunicazione recapitata digitalmente, quindi sulla propria PEC, può essere ricevuta e letta mentre si è in mobilità e ovunque, a costo zero, senza le attese dovute all’invio della posta cartacea e con la stessa valenza legale di una raccomandata A/R.”

Con l’INAD, la PEC diventa ancora più utile

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Stefano Sordi

La novità dell’INAD rende ancora più comoda e utile la PEC, che in questi anni ha cambiato il modo di comunicare in maniera ufficiale. Aruba, che gestisce oltre 8,8 milioni di caselle PEC con Aruba PEC e Actalis, entrambe riconosciute da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), sa bene il valore di questa soluzione. Che da oggi diventa ancora più utile.

“La PEC è riuscita negli anni a costruire un sistema di comunicazione che ha cambiato e migliorato le abitudini di milioni di italiani, aziende e pubbliche amministrazioni. Possiamo, infatti, confermare che il numero di attivazioni continua a crescere, al momento si contano 9 milioni di caselle attivate solo con Aruba” spiega Stefano Sordi.

Oggi, anche l’utilizzo della PEC come cardine dell’INAD rappresenta un ulteriore riconoscimento del valore di questo strumento che continua ad avere un ruolo primario in termini di efficientamento dei processi di comunicazione, risparmio energetico e, non ultimo, è la dimostrazione di competenza e credibilità del nostro Paese nel settore della trasformazione digitale”.

Maggiori informazioni sul sito della PEC di Aruba.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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