LAS VEGAS – Nell’era del turismo digitale, con app come TripAdvisor e Couchsurfing e turisti sempre più distanti da esperienze preconfezionate e ‘standardizzate’, Eatnmeet, startup triestina, ha deciso di proporre un servizio innovativo che unisce il cibo e l’incontro tra viaggiatore e popolazione locale. Vediamo insieme come.
Eatnmeet: il cibo come pretesto per il contatto culturale
“Eatnmeet, quindi mangia e incontra.” ci spiega Federico Lonza, fondatore e CEO della startup, che abbiamo incontrato a CES 2020 in occasione della missione Made in Italy “Noi ci focalizziamo sull’incontro tra il turista e la persona locale. Abbiamo trovato nei trend del turismo il fatto che il viaggiatore sia in cerca di esperienze diverse, che non voglia più fare il tour standardizzato e preconfezionato, ma voglia invece un assaggio della cultura locale”
E quale modo migliore di dare questo ‘assaggio’ se non attraverso il pretesto del cibo? “Il momento conviviale del cibo e della tavola permette al viaggiatore di entrare veramente in contatto e di conoscere la cultura e la persona locale. Quindi si basa tutto su questo, sul fatto di sedersi a tavola, mangiare un cibo tipico, e anche dal cibo viene la cultura. Quelle 2-3 ore sono ore di scambio. Anche la persona locale diventa quasi un viaggiatore mentre il turista è a casa sua., perché entri in contatto anche con la sua cultura”
Un’app, un’esperienza
Un’esperienza quindi che va a beneficio di entrambi gli attori, e che è possibile attraverso l’applicazione di Eatnmeet. All’interno della piattaforma, ognuno ha il suo profilo. Chi poi, da casa sua, vuole organizzare un pranzo o una cena pubblica un menù e propone un prezzo. “Stiamo al momento lasciando completa libertà [sul menù] perché le persone sanno quello che vogliono fare. Non vogliamo focalizzarci troppo sulla componente cibo, ma sulla connessione. L’importante è che sappiano cucinare e offrire un buon cibo al visitatore. Se poi non è un menù completo da 10 portate, che ce ne sono anche, a noi va bene così.”
È quindi più importante, rispetto alla cena lussuosa, che ci sia un’esperienza di connessione: “Devono offrire un’esperienza, che è quello che valutiamo. C’è un feedback, che si divide in una parte di recensione privata, che vediamo solo noi amministratori, e una parte di recensione pubblica. Una persone a cui piace molto cucinare, ma che non riesce a dare un’esperienza, non riesce a sedersi a tavola, a chiacchierare e a portare delle cose della cultura locale non è forse il nostro profilo di host ideale.”
Dal lato turista, per scegliere l’host presso cui andare a mangiare, gli basta aprire l’app e usare la geolocalizzazione per vedere tutti gli eventi disponibili. “A brevissimo vedrà anche l’evento consigliato, o meglio, l’host consigliato. Attraverso un algoritmo di Machine Learning basato sugli interessi, sul profilo dell’utente e sull’interazione dell’utente dell’app riusciremo a consigliargli la migliore esperienza.”
Eatnmeet (qui il sito ufficiale) è per ora operativa a Trieste, Roma e Napoli. Punta però a diffondersi entro la fine del 2020 sia nel resto di Italia che in altre sei città europee. Se non vedete quindi l’ora di far provare i vostri manicaretti e di svelare i segreti della vostra città ad un curioso turista straniero, non vi resta che scaricare l’app e tenere gli occhi aperti.
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