Secondo i CIO, i dati cloud-native superano le capacità di analisi

Dynatrace ha intervistato 1303 CIO e senior manager cloud e IT in tutto il mondo: il 71% di loro pensa che la quantità di dati prodotti in ambienti cloud-native superi le capacità umane di gestione e analisi. Quindi devono affidarsi a soluzioni di monitoraggio e analisi multiple per garantire osservabilità e sicurezza.

Dynatrace: i dati prodotti in ambienti cloud-native supera le capacità di analisi

Nel Global CIO Report 2022, “How to Tame the Data Explosion and Overcome the Complexity of the Cloud” (che potete leggere qui), Dynatrace rileva dei dati che sembrano solari. Il 71% dei CIO afferma che l’esplosione di dati prodotta dagli stack tecnologici cloud-native va oltre le capacità umane di gestione.

Questo perché il 77% di loro afferma che il proprio ambiente IT cambia una volta ogni minuto o anche meno. Quindi per l’analisi devono affidarsi a strumenti diversi. E in quantità cospicua. Infatti sfruttano in media 10 strumenti di monitoraggio diversi per i propri stack. Ma personalmente hanno la capacità di osservare solamente il 9% dei propri ambienti.

L’automazione sembra necessaria

Stando a questi dati, sembra evidente che i CIO sentano la necessità di sfruttare l’automazione per mantenere visibilità. Infatti il 59% di chi ha aderito alla ricerca dichiara che avere un approccio più automatizzato alle IT è necessario per evitare che i propri team siano sovraccaricati.

Anche perché tenersi stretti i collaboratori diventa sempre più complicato. Il 64% dei CIO pensa che sia diventato più difficile attrarre e trattenere un numero sufficiente di professionisti IT ops e DevOps qualificati.

E questo ha un impatto evidente sul business, secondo Bernd Greifeneder, fondatore e Chief Technology Officer di Dynatrace. “Le architetture multicloud e cloud-native sono fondamentali per aiutare le organizzazioni a raggiungere i loro obiettivi di trasformazione digitale. Se da un lato le organizzazioni traggono vantaggio dalla flessibilità e dalla scalabilità che queste tecnologie portano, dall’altro l’esplosione di dati di osservabilità e sicurezza che producono è sempre più difficile da gestire e analizzare. Gli strumenti esistenti – e possono essere decine – conservano i dati in silos, rendendo difficile e costoso sbloccare gli insights quando le aziende ne hanno bisogno. Di conseguenza, le aziende faticano a raggiungere i più alti standard di sicurezza e di prestazioni nei loro servizi digitali”.

Questione di costo

Secondo il 45% dei CIO  è troppo costoso gestire il grande volume di dati di osservabilità e sicurezza utilizzando le soluzioni analitiche esistenti. Quindi conservano solamente i dati più critici. E in media, solo il 10% dei dati restano utili per successivi interrogazioni e analisi. Inoltre il 63% pensa che i costi e i ritardi causati dalla reindicizzazione e dalla decompressione rendono complicato trarre valore dai dati acquisiti.

Ma emerge che c’è un settore in cui sono disposti a investire, in maniera quasi unanime. Infatti il 93% dei CIO afferma che AIOps e automazione sono sempre più fondamentali. Soprattutto perché mitigano la carenza di personale qualificato.

Potete consultare la ricerca nella sua interezza qui, mentre qui trovate le soluzioni di Dynatrace.

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