Ultimamente si parla spesso di innovazione; innovazione tecnologica, dei processi produttivi, del modo di studiare e lavorare. L’innovazione sta tornando finalmente ad avere un ruolo fondamentale per intercettare nuovi trend industriali e sociali. Soprattutto in questo momento storico, in ci stiamo scrollando di dosso una pandemia. Spesso, però, la visione di un’azienda si limita all’innovazione del proprio core business o a proporre innovazione a terzi attraverso i proprio prodotti. Cisco riesce però a fare un passo in più, grazie a una visione dell’innovazione più ampia e organica, che attraversa molti di temi correlati tra loro.
Non solo reti
Storicamente, e purtroppo anche oggi in alcuni settori, Cisco continua ad essere un’azienda identificata solo come un produttore di apparati di rete. Questo è un presupposto sbagliato. Cisco non tradisce le sue origini, rimanendo un leader mondiale per certi tipi di apparati, ma ha anche uno sguardo attento su una serie di problematiche e servizi correlati alla rete.
Il propulsore principale: il nostro modo di lavorare che è cambiato
Chiunque fa un lavoro d’ufficio sa già benissimo di cosa stiamo parlando. Durante la pandemia e i vari lock-down ci siamo abituati a lavorare a casa, sdoganando pesantemente il concetto di smart-working e home-working. Il problema è che il lavoro è cambiato e non “sta cambiando”. Secondo la multinazionale, la trasformazione è già avvenuta ed è permanente. Pertanto, buona parte della visione di Cisco sull’innovazione parte da questo assunto: il lavoro in remoto, la nuova regola, ha bisogno di soluzioni innovative che sfruttano la rete, ma non si limitano certo agli apparati che la governano.
La visione di Cisco sull’innovazione alle porte
Durante l’incontro con la stampa sono stati toccati molti punti che concorrono a delineare una visione orientata alla produttività ma anche alla sostenibilità. In questo caso, la sostenibilità non è solo di tipo energetico (argomento oggi estremamente importante), ma anche relativa al benessere e alla qualità del lavoro dell’utente. Vediamo ora quali sono stati gli argomenti più importanti trattati dai relatori.
L’innovazione vista come un processo
Enrico Mercadante (Director Specialists Sales and Architectures South Europe) inizia parlando dell’approccio generale dell’azienda all’innovazione. Lo fa partendo dalla considerazione che la digital transformation è un processo in corso per tutti. E con “tutti” non ci si limita alla aziende ma ci si riferisce anche agli utenti finali e alla Pubblica Amministrazione. Si pensi, ad esempio, all’incremento di adozione dello SPID durante la pandemia. È chiaro quindi, continua Mercadante, che stiamo migrando pesantemente verso modelli di gestione cloud, e questo è un indicatore importante su come si lavorerà in futuro.
Sulla base di questa osservazione, Cisco individua cinque aree dove l’innovazione è più urgente:
- Il cloud, visto come modello operativo
- La cybersecurity
- Il futuro di Internet
- La sostenibilità
- Il futuro del lavoro
Un nuovo modello di innovazione
Secondo Cisto è possibile che stia cambiando anche il modello stesso di innovazione. Stiamo passando da una innovazione incrementale, dove si identificano dei bisogni, si fanno delle proposte e poi si introducono delle soluzioni a qualcosa di più complesso. Il nuovo modello ha bisogno di essere più organico: dobbiamo innovare pensando contemporaneamente alla sicurezza, alla privacy e alla sostenibilità.
Un aspetto di primaria importanza per Cisco è impostare questo processo in maniera aperta, innovando in collaborazione con le università e gli istituti di ricerca. Questa collaborazione si concretizza principalmente attraverso un programma di accelerazione per la start-up che vede la collaborazione di important partner. In particolare, in questo programma, il sud del nostro paese è una culla di talenti su cui vale davvero la pena investire.
Innovazione nella gestione della rete
La parola passa poi a Fabrizio Gergely (Italy Architecture Sales Leader), che propone una prospettiva più orientata al mercato. Le aziende, oggi, per far fronte alla grande trasformazione in essere, devono essere agili, resilienti e produttive. Nell’universo di Internet, questo vuol dire rendere le tecnologie di rete il più semplici e accessibili possibile. Questo, tenendo anche conto di fenomeni come WiFi 6E e il 5G privato; che si stanno proponendo come frontiera verso il cloud. Cloud verso il quale tutti stanno migrando.
Per semplificare e rendere più organico l’uso della rete Cisco propone tre innovazioni come parte della sua strategia.
Cloud automation
La prima innovazione è l’automazione tramite cloud. Vengono fatte convergere le realtà di Meraki (gestione e controllo della rete) e Catalyst (linea di prodotti in fascia enterprise) e si propone Cisco Nexus Cloud come punto di unificazione. Cisco Network Cloud è una console utilizzabile attraverso il cloud di Cisco per rendere semplice e organica la gestione di una rete, anche se di grandi dimensioni ed estesa sul territorio.
Semplificazione
La seconda innovazione è la semplificazione attraverso “Cisco+ Secure Connect Now”. SI tratta di un sistema unificato per la gestione delle reti WAN (Wide Area Network) dal punto di vista delle prestazioni e della sicurezza. Anche questo servizio è accessibile tramite il cloud di Cisco.
Comprensione della rete
La terza innovazione riguarda una migliore comprensione di cosa sta succedendo in una infrastruttura di rete grazie alle reti predittive. Secondo Cisco, infatti, è finito il tempo in cui era compito di un operatore capire cosa stava succedendo e reagire. Attraverso sistemi di intelligenza artificiale, Cisco Predictive Network è in grado di prevedere il carico di lavoro e di suggerire azioni preventive a chi gestisce l’infrastruttura.
Innovazione nella gestione della sicurezza
Capitalizzando sul discorso di Fabrizio Gergely, interviene Fabio Panada (Senior Security Architect) per approfondire il tema della sicurezza. Per Cisco, l’innovazione dela sicurezza si concretizza in una piattaforma battezzata “Security Resilience”. Security Resilience si basa su cinque principi.
- Raccogliere più dati possibile. Per avere una visione il più possibile completa.
- Predire i problemi anziché rilevarli.
- Dare una priorità alle operazioni. Per fare prima l’operazione più importante basandoci su un’analisi contestuale.
- Collegare ecosistemi diversi. Fornire una piattaforma aperta che abbraccia sistemi eterogenei.
- In continuo miglioramento. Per far fronte a minacce che evolvono continuamente
Di particolare importanza per Cisco, nel suo percorso di innovazione, è il fatto che lavorare da casa sposta la frontiera della sicurezza. In questo momento non ci possiamo più solo accontentare di proteggere la rete aziendale, ma dobbiamo includere anche i dispositivi a casa dell’utente. Perché questi possono facilmente diventare dei punti di accesso alle infrastrutture.
Innovazione nel modo di lavorare in remoto
Su questo punto intervengono Enrico Miolo (Italy Collaboration Leader) e Michele Dalmazzoni (Director, Collaboration South Europe). La parola d’ordine in questo frangente è Webex: la piattaforma che Cisco propone come veicolo per un nuovo modello di lavoro da remoto. L’investimento di Cisco, spiega Dalmazzoni, si articola sul lungo periodo; tant’è vero che l’azienda vanta già 15 anni di esperienza sul tema.
Il lavoro del futuro non solo sarà ibrido ma avrà anche una serie di caratteristiche mai viste prima. Ad esempio, fonderà elementi del mondo fisico e del mondo digitale. Di conseguenza, Cisco vede più dinamismo nel numero di ore di lavoro ma anche meno persone coinvolte (per via dell’ottimizzazione dei processi) e una conseguente lotta delle aziende per assumere i soggetti più talentuosi.
La stazione di lavoro
L’esperienza dell’utente riveste un ruolo fondamentale sia per la sostenibilità del lavoro da remoto sia per il benessere dell’utente. Se un dipendente passa otto ore alla scrivania in videoconferenza, allora è importante che l’esperienza sia positiva e accessibile. Per questo, sono state introdotte una serie di funzionalità in Webex; le più importanti riguardano la parte audio. Sono stati infatti migliorati i filtri per eliminare rumori ambientali ed è possibile tarare il microfono sulla voce dell’utente. Inoltre, Webex supporta ora la traduzione in simultanea sia assistita che tramite intelligenza artificiale. La traduzione tramite intelligenza artificiale include già più di cento lingue. L’intelligenza artificiale, però, entra in gioco anche nella gestione del video, ad esempio per una disposizione dei partecipanti più comprensibile e uniforme.
Oltre al servizio di Webex, Cisco propone anche una serie di dispositivi hardware per la videoconferenza che vanno sotto la dicitura “Webex Desk”. Nonostante il nome, la multinazionale rimane fedele alla premessa relativa alle soluzioni aperte e i dispositivi Webex Desk sono agnostici al servizio utilizzato per fare la videoconferenza. Un sistema Webex Desk si compone, ridotto ai minimi termini, di un video interattivo corredato da un sistema di microfono e altoparlanti facilmente trasportabile.
L’ambiente di lavoro
Il discorso passa poi dall’utente all’ambiente di lavoro. Sia questo un ufficio o un’abitazione, i dispositivi attorno a chi lavora possono contribuire alla qualità dell’esperienza con una logica in stile IoT (Internet of Things). Questo, in sintesi, è il concetto di Cisco Smart Workspace. Con Cisco Smart Workspace i dispositivi nell’ambiente circostante, microfoni, altoparlanti e monitor, si coordinano per fornire un’esperienza completa e più vicina possibile a una riunione in presenza.
La fusione di fisico e virtuale
L’incontro si chiude con una breve dimostrazione su come Webex sia già pronto a integrasi con le varie piattaforme di metaverso. Nella demo, gestita da Davide Grandis (Sr Technical Solution Architect for Webex Center of Excellence EMEAR), viene presentato un progetto battezzato 3DFrame e realizzato in collaborazione con Vection Technologies. Durante la dimostrazione, gli avatar di due utenti collegati da postazioni diverse interagivano su oggetti condivisi in uno spazio virtuale. Questo spazio virtuale era navigabile sia tramite browser sia con un visore per realtà virtuale.
Il software per ottenere questo risultato è implementato con un game engine professionale e si integra direttamente all’interno di Webex grazie a una apposita libreria di sviluppo.
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