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L’AI crea valore, ma siamo sicuri di sfruttarla al meglio?

Al giorno d’oggi, la maggior parte della gente comprende il grande valore che offre l’AI. Ma abbiamo la certezza di sfruttare questa tecnologia al meglio? Stime di McKinsey alla mano, l’AI potrebbe generare una crescita economica globale fino a 4.5 trilioni di dollari, allora perché questa nuova tecnologia viene sfruttata non nella maniera più efficace?

Come sfruttare al meglio l’AI creando valore per l’azienda

Secondo le parole di Reid Hoffman, siamo di fronte a quella che è possibile considerare una nuova Rivoluzione Industriale, grazie all’AI. Anzi, è possibile che la crescita economica globale possa essere anche più grande e avere effetti più prorompenti rispetto alla prima fase della Rivoluzione Industriale. Eppure, non tanto ci sono ancora dubbi sull’AI, ma il problema più grave è che ancora poche aziende sono in grado di trarre il massimo da questa nuova tecnologia.

C’è sicuramente moltissimo hype per l’AI, molto spesso trainato unicamente da quella di tipo generativa, ma nella realtà dei fatti, secondo uno studio di Minsait, ben poche aziende sono in grado di generare valore con questa tecnologia. Infatti, solamente un’azienda italiana su quattro ha dei piani di implementazione dell’AI allineati ai propri piani strategici. E, molto spesso, diverse aziende non riescono nemmeno a trovare dei casi d’uso che possano servire a loro.

Al fine di generare davvero del valore tramite l’AI, occorre che le aziende implementino tre importanti passi nella propria mentalità aziendale.

  • Il primo è l’adattamento dell’organizzazione alla nuova realtà: ormai questa tecnologia è ovunque, e diventerà sempre più importante con lo scorrere del tempo. Per le aziende è quindi necessario comprendere quanto questa tecnologia può essere fondamentale per le proprie strategie.
  • Il secondo è la considerazione dell’AI all’interno di una visione olistica e complessiva dell’ecosistema tecnologico dell’azienda. Sarebbe riduttivo considerare questa tecnologia per compiti specifici, è invece assai importante saperla sfruttare a 360 gradi.
  • Il terzo e ultimo punto è quello di attivare progetti volti a fornire soluzioni pratiche e scalabili per il core business aziendale.

Le aziende italiane non sanno sfruttare al meglio l’AI

Sfortunatamente, secondo lo studio Minsait condotto da Roberto Carrozzo, Head of Intelligence & Data di Minsait in Italia, le attuali organizzazioni italiane non sono in grado di sfruttare a dovere questa tecnologia. Non è solamente una questione di mentalità, ma anche una mancanza di competenze è un grosso ostacolo all’implementazione di questa tecnologia.

Questo gap di competenze richiede da un lato un importante lavoro di riqualificazione e ricollocazione dei dipendenti, dall’altro necessita di una chiara strategia di partnership con coloro che hanno la visione e le capacità per guidare con successo l’integrazione dell’AI.

IBM e Minsait hanno aperto un Centro d'Eccellenza per l'AI generativa

I tre aspetti fondamentali per trarre il massimo dall’AI

Al fine di adattare le aziende e le organizzazioni italiane al corretto mindset nei confronti dell’AI, sono importanti altri tre punti, oltre ai sopracitati.

  • La prima importante condizione è quella di passare da modelli tradizionali di governance dei dati a modelli di gestione della conoscenza integrati.
  • La seconda è l’implementazione di metodologie che siano adeguate a gestire il ciclo di vita degli sviluppi dell’IA tradizionale e generativa. Infatti, a oggi solo un terzo delle aziende italiane utilizza metodologie MLOps e LLMOps.
  • L’ultima condizione riguarda la disposizione e la messa a punto di adeguate tecnologie Cloud per supportare nella più completa sicurezza i sistemi.

Riguardo il secondo punto, è importante non solo integrare l’AI nei processi già esistenti in un’azienda, ma bisogna ripensarli al fine di massimizzare la sinergia che esiste tra essere umano e macchina. E l’AI deve anche avere un impatto concreto sulle applicazioni umane, al fine di trarre il massimo potenziale da questa tecnologia.

Infine, è fondamentale che l’AI sia utilizzata attivamente anche in fase di produzione, e non solamente come Proof of Concept generici, i quali spesso non portano a nulla di concreto. I PoC non possono dunque non essere mirati e orientati verso soluzioni pratiche.

In sintesi, è necessario che ogni azienda che vuole ottenere il massimo dall’AI abbia una diversa organizzazione, una visione olistica e realizzi progetti concreti. Certo, dei semplici passi iniziali, ma necessari per passare dalle parole dell’entusiasmo per l’AI a fatti concreti e tangibili.

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