LinkedIn quest’anno compie 20 anni: dal salotto di Redi Hoffman, la piattaforma social ha cambiato il mercato del lavoro per i Millennials e ora anche per la Generazione Z. Le aziende lo utilizzano come strumento per il recruiting, i lavoratori per trovare offerte – ma è anche uno strumento per formarsi, per confrontarsi, per fare networking.
20 anni di LinkedIn, il social che ha cambiato il mercato del lavoro
Networking, endorsement, referral: sono tutte espressioni che ormai da vent’anni appartengono al vocabolario comune dei lavoratori e dei gestori del personale. E c’è una spiegazione. Proprio 20 anni fa infatti veniva lanciato LinkedIn, iniziatore di questa trasformazione. Che ha cambiato tanto profondamente il mercato del lavoro da cambiarne anche il vocabolario.
Grazie alla sua penetrazione diffusa – con oltre 930 milioni di utenti nel mondo, una media di 3 nuove registrazioni al secondo e di 8 assunzioni al minuto – da 20 anni LinkedIn offre ai professionisti, alle imprese e anche alle istituzioni la possibilità di mostrarsi, narrarsi, scoprire nuove possibilità. Ha cambiato la ricerca di annunci di lavoro. Ma ha dato anche opportunità formative e di aggiornamento delle proprie abilità, fino all’attività di ricerca e analisi.
Dai Millennials alla Gen Z
LinkedIn non solo ha influenzato il modo in cui i Millennials si presentano, cercano lavoro e si connettono con gli altri. Il social network sta infatti puntando sui bisogni e le aspirazioni della Gen Z. La sua capacità di attrarre i giovani professionisti è aumentata notevolmente negli ultimi 10 anni. In Italia, la quota di utenti nati dal 1995 in poi presenti sulla piattaforma è passata dall’1% del 2010 al 14% del 2023: una generazione che è cresciuta e ha formato la propria visione del mondo del lavoro usando LinkedIn.
Ma LinkedIn ha anche cambiato il modo di prendere le decisioni delle imprese. Le strategie per acquisire e mantenere i talenti delle aziende, infatti, devono tenere conto delle esigenze e dei desideri dei giovanissimi. La nuova classe di professionisti sta contribuendo a riplasmare a propria immagine il contesto globale della ricerca e selezione del lavoro. Più della metà (59%) dei professionisti in Europa – emerge da una recente ricerca condotta da LinkedIn – ha dichiarato che non lavorerebbe per un’azienda che non condivida i propri valori. Nemmeno un aumento di stipendio li farebbe cambiare idea (55%).
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A livello globale, sono proprio Gen Z e Millennials a guidare questo cambiamento: quasi 9 su 10 affermano che lascerebbero una posizione sicura per lavorare in un’organizzazione che corrisponda meglio ai propri valori, a fronte di 7 intervistati su 10 tra la Gen X. Non solo, per il 60% della Gen Z e dei Millennials la comunanza di valori rappresenta un fattore di rottura nel valutare nuove opportunità professionali.
LinkedIn compie 20 anni: come cambia il mondo del lavoro
Secondo un sondaggio di LinkedIn realizzato alla fine del 2022, molti lavoratori e lavoratrici italiani stanno pensando di cambiare lavoro quest’anno, ma le motivazioni variano a seconda dell’età. Il 69% dei giovani tra i 18 e i 24 anni vuole trovare un’occupazione diversa, mentre solo il 27% degli over 55 ha la stessa intenzione. Tra i fattori che spingono al cambiamento, la retribuzione è la più importante per gli intervistati tra i 35 e i 54 anni, ma solo per il 31% della Gen Z. Per i più giovani, infatti, contano di più l’equilibrio tra vita privata e lavoro (29%) e la fiducia nelle proprie abilità (29%). Questi dati mostrano che i lavoratori e le lavoratrici cercano aziende che li rappresentino e rispettino le loro esigenze. Un cambio di passo enorme rispetto alle generazioni “meno giovani”.
L’edizione 2023 di LinkedIn “New Grads”, l’indagine annuale della piattaforma sui settori e le aree che hanno assunto più candidati entry-level e le posizioni che hanno guidato questa crescita, mostra che la flessibilità e il lavoro ibrido sono sempre più richiesti. Rispetto al 2021, nel 2022 le offerte che offrono la possibilità di lavorare in modalità ibrida o da remoto sono aumentate del +9%. Inoltre, l’indagine rivela quali sono i settori che hanno assunto più candidati entry-level: secondo i dati di LinkedIn, il 76% dei GenZ vede l’upskilling come la chiave per la crescita professionale.
Dopo 20 anni, LinkedIn continua a innovare
Marcello Albergoni, Country Manager di LinkedIn Italia, commenta: “In 20 anni, LinkedIn è diventato uno strumento imprescindibile per i professionisti in tutto il mondo, per le aziende e per i loro leader. Ha rivoluzionato il concetto stesso di ‘opportunità’ che, grazie al digitale, è diventato sinonimo di ‘connessione’. Non solo, ha rivoluzionato il modo in cui ci approcciamo alla ricerca di lavoro e ha aperto le porte alla condivisione di storie di talento e d’impresa. Sin dalla sua nascita, è una piattaforma che guarda al futuro, aperta e pronta ad abbracciare bisogni, desideri e nuove attitudini delle generazioni più giovani.”.
Il manager continua: “Oggi la Gen Z sta facendo sentire la propria voce anche in Italia, manifestando l’esigenza di trovare posizioni in aziende che rispettino e promuovano la diversità e l’inclusione, dove
l’attenzione all’equilibrio tra vita privata e lavoro sia sempre alta, dove vengano offerte opportunità di crescita e ampliamento delle proprie competenze e, non da ultimo, dove si operi in modo sostenibile di fronte alle sfide poste dal cambiamento climatico. Un’esigenza che LinkedIn non soltanto contribuisce a mettere in evidenza agli occhi dei recruiter ma che è essa stessa – almeno in parte – figlia del cambiamento innestato negli ultimi vent’anni dalla piattaforma. Perché è proprio grazie allo stimolo che LinkedIn ha dato alle aziende e ai professionisti, fornendo loro gli strumenti per raccontarsi, a partire dai propri valori, che questa tendenza ha potuto consolidarsi. In un mercato in continua evoluzione, le organizzazioni che mettono in risalto la propria cultura aziendale e l’unicità dei propri valori hanno una marcia in più nell’attrarre talenti e nel trattenere e motivare i dipendenti.”
Il nuovo strumento
Per celebrare i suoi 20 anni di attività, LinkedIn ha lanciato un nuovo filtro per la ricerca di lavoro, che permette ai professionisti di trovare le opportunità più adatte alle loro aspirazioni e ai loro valori. Con questo filtro, è possibile cercare i ruoli disponibili in base all’attenzione che un’organizzazione dedica a temi come l’equilibrio vita-lavoro, la diversità, l’equità e l’inclusione e anche la sostenibilità ambientale. Inoltre, i candidati possono mostrare il loro interesse per una determinata azienda, facendo risaltare il loro profilo LinkedIn agli occhi dei recruiter che usano lo strumento Recruiter di LinkedIn.
Maggiori informazioni su LinkedIn.
- Fornasiero, Sara (Autore)
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