Lavorare da casa non significa lavorare scomodi: altrimenti perché lo chiameremmo smart working? Per questo motivo, chi vuole comprare o rinnovare il proprio hardware (PC, webcam, stampanti e non solo) per il lavoro ibrido dovrebbe tenere presente alcune condizioni che rendono più semplice organizzare la propria postazione di home office. Ecco le cinque cose da tenere presente per lavorare comodamente da casa, pur rimanendo pronti a correre in ufficio o da un cliente.
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Le 5 cose da considerare acquistando hardware per il lavoro ibrido
L’ufficio ha cambiato faccia, per sempre. Sempre più aziende sanno che il modello di lavoro classico (dalle 9 alle 5, cinque volte la settimana) non regge più. I lavoratori vogliono maggior libertà nel dettare i propri tempi e anche i propri spazi. Qualcosa che porta a un incremento medio della produttività (come dimostra più di uno studio).
Lavorare lontano dall’ufficio richiede non solo flessibilità da parte dei dipendenti, ma anche la consapevolezza che non può essere una soluzione precaria. Lavorare su uno sgabello in cucina può andar bene in emergenza, non può diventare l’abitudine dei professionisti.
C’è chi sceglie di puntare sugli spazi di coworking e chi migliora la propria rete WiFi per non perdere nemmeno un secondo delle riunioni. Ma presto o tardi, serve anche dotarsi di strumenti hardware in grado di semplificare il lavoro ibrido: ecco 5 consigli per farlo in maniera consapevole.
Il cablaggio è fondamentale
Utilizzare lo stesso laptop per lavorare in ufficio e a casa di solito è la soluzione ideale. Anche perché alcuni portatili, oltre alla potenza e a un buono schermo, offrono diverse porte per collegare schermi, periferiche e non solo. L’EliteBook 1040 G9 di HP (che abbiamo recensito qui), per esempio, offre due porte Thunderbolt 4, che funzionano sia per l’alimentazione che come DisplayPort 1.4. E poi 2 USB tipo A, un’HDMI, un jack da 3,5mm: tutto quello che serve per collegare i vostri dispositivi smart office.
Ma collegare due monitor, l’Ethernet, il mouse, la tastiera, l’alimentazione, la webcam e un altro paio di strumenti risulta scomodo. Non volete staccare dodici cavi, volete averne solo uno da collegare al vostro laptop.
Una docking station con power delivery, da collegare tramite la vostra USB-C Thunderbolt al portatile, risolve tutti i problemi con un semplice gesto. Quando lavorate da casa collegate il portatile, quando ve ne andate staccatelo. Così potete tenere alimentatore e tutto quello che vi serve in movimento nello zaino.
Sarete pronti a muovervi in un secondo, senza dimenticare mai niente. Ed eviterete di avere un groviglio di cavi sulla scrivania.
Hardware per il lavoro ibrido: non sottovalutate l’audio
Lavoro ibrido significa anche gestire molte relazioni via chiamate e videochiamate: per questo motivo l‘hardware audio non va preso alla leggera. Utilizzare cuffie da telefonista potrebbe diventare una soluzione per qualcuno. Molti, però, la troveranno scomoda.
Per nostra esperienza, un microfono di buona qualità sul tavolo e un altoparlante bluetooth (o una soluzione che integri entrambe le cose) migliorano la qualità della vostra vita lavorativa di parecchio. E anche quella delle vostre chiamate.
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Una webcam di qualità
Le videochiamate sono uno degli strumenti più efficaci che il passaggio al lavoro ibrido ci sta portando: con una webcam, siamo in grado di raggiungere chiunque. La potenza di questo mezzo di comunicazione, fa però capire che effettuare videochiamate di qualità fa la differenza. Fra un colloquio di successo e uno andato male, fra un accordo firmato e uno sfumato.
La webcam del vostro portatile non basta. Acquistate un prodotto che sappia fare un buon bilanciamento del bianco, che possa ritagliare l’inquadratura per centrarla su di voi. Se poi avete una webcam capace di mascherare lo sfondo senza pesare sulla scheda grafica, meglio ancora.
Un prodotto FullHD potrebbe bastare per molti, ma avere un webcam di qualità superiore come HP 960 4K permette di mostrarvi in maniera autentica. E con l’AI inclusa sarete sempre al centro della scena.
Hardware per il lavoro ibrido: tastiera, monitor e postura corretta
Otto ore (e spesso di più) davanti a un monitor a digitare sulla tastiera non fanno bene alla schiena. Il nostro scheletro non è evoluto in risposta ai PC, quindi non c’è modo per cancellare del tutto questo problema. Ma potete diminuirne gli effetti adottando accorgimenti che ci spingono il più possibile a tenere una postura corretta:
- Regolate in altezza la sedia in modo da avere i gomiti piegati a 90 gradi per scrivere sulla tastiera (e appoggiate le braccia sui braccioli della sedia).
- Acquistate uno o più monitor: quello del portatile ci obbliga ad abbassare lo sguardo, ingobbendo le spalle e piegando il collo. Invece posizionate i monitor in modo che il centro sia dritto davanti al vostro naso, in modo da tenere il collo in asse con la schiena e lo sguardo dritto. I più alti avranno anche bisogno di un ripiano o un rialzo per tenere gli schermi più in alto.
- La tastiera deve risultare comoda. Meglio che risulti leggermente in salita per i vostri polsi: la maggior parte ha piedini appositi, altrimenti utilizzate qualcosa per fare da spessore. Se volete andare sul sicuro, vi consigliamo per esempio la HP 970 Dual-Mode Wireless, che potete collegare sia con il Bluetooth che con un dongle USB-A. Un’ultima cosa: fate attenzione ai poggiapolsi imbottiti: a volte sono troppo alti. Se la scrivania risulta scomoda, scegliete un poggiapolsi morbido, ma piatto.
Pronti a ogni evenienza
Non vogliamo invocare le Leggi di Murphy invano. Ma se la corrente elettrica di casa vostra deve saltare, potrebbe saltare proprio nei cinque minuti prima della call di chiusura del contratto più importante dell’anno.
La batteria del laptop potrebbe venirvi in soccorso (insieme a una torcia), ma se avete un PC fisso il gruppo di continuità non reggerà per una chiamata di un’ora. Quindi preparatevi in anticipo registrando il vostro account aziendale anche sulle app di videoconferenza di smartphone e tablet. E possibilmente, acquistate uno smartphone con una buona videocamera anteriore.
Un powerbank carico ha salvato più di una videocall. Ma pensate anche alla connettività: il vostro smartphone può fare da hotspot, ma ricordate che se qualcuno vi chiama la connessione salta. Hotspot 5G o LTE dedicati potrebbero risolvere il problema.
Infine, non sottovalutate il vicino che taglia l’erba. O la pulizia della strada, o il cantiere edile appena aperto, o qualsiasi altra rumorosissima eventualità. Un paio di cuffie con la cancellazione del rumore in questo caso sono alleati essenziali. Non sottovalutate quelle da gaming: non sempre sono eleganti, ma hanno autonomia da vendere e gestiscono bene il rumore.
Con queste cinque attenzioni, sarete pronti ad affrontare il lavoro da casa alla grande. Se avete altri consigli per noi e per altri professionisti che ci leggono, scriveteceli nei commenti.
- COMPATIBILITA': tastiera che funziona con diversi sistemi operativi, nello specifico Windows 10, 11 e macOS, e con molteplici dispositivi quali notebook, tablet e desktop
- CONNETTIVITA': accessibile a qualunque dispositivo grazie alla connettività Wireless a 2,4 Ghz tramite dongle USB-A, e con il Bluetooth 5.0, che permettono l'abbinamento in modalità senza filo
- TECNOLOGIA: personalizza la tastiera e semplifica il lavoro programmando oltre 20 tasti scorciatoia, per raggiungere velocemente le app più utilizzate
- DESIGN: la tastiera assicura un'esperienza di digitazione silenziosa, efficiente e comoda; la retroilluminazione è regolabile con modalità on/off, regolazione dell’intensità luminosa, modalità sospensione
- AUTONOMIA: la tastiera può lavorare al massimo per 6 mesi (con retroilluminazione spenta), ed è ricaricabile tramite cavo USB-C, già presente nella confezione
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