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Webinar Denodo: il ruolo dei dati per il settore Energy & Utilities

Le aziende del settore possono diventare agili e modernizzarsi, implementando una nuova logistica dei dati

Si è da poco tenuto il Webinar Denodo “The New Role of Data in the Changing Energy & Utilities Landscape”. Paul Moxon, SVP Data Architectures & Chief Evangelist, Denodo, ha parlato del nuovo ruolo dei dati nel panorama mutevole dell’energia e dei servizi di pubblica utilità. Durante il webinar è stato esaminato come le aziende energetiche e le utility possono liberare e democratizzare i propri dati. Questo al fine di utilizzare al meglio le risorse di dati strategici che già possiedono. Si è visto poi come la piattaforma Denodo, alimentata dalla virtualizzazione dei dati, ha aiutato le aziende energetiche di tutto il mondo ad accedere ai dati in tempo reale. L’obbiettivo è quello di guidare le loro operazioni e consentire loro di rispondere all’ambiente aziendale in continua evoluzione.

La virtualizzazione dei dati spiegata nel Webinar Denodo

La Data Virtualization è un approccio di integrazione e gestione dei dati che offre accesso in tempo reale a fonti di dati diverse, senza che queste debbano essere replicate. Questo offre livelli di agilità maggiori rispetto agli approcci tradizionali, che rendono difficile un accesso ai dati in tempo reale. Inoltre, li organizzano in silos, che richiedono spazio di archiviazione aggiuntivo, introducendo una latenza temporale, spesso significativa rispetto alla fonti a partire dalle quali sono costruiti.

Denodo Logo

La virtualizzazione dei dati è in grado di supportare tipologie di dati diverse. Siano essi in cloud o on-premise, strutturati o non strutturati, statici o in evoluzione. Rappresentando un livello logico e centralizzato di accesso ai dati unificato per l’intera azienda, la Data Virtualization offre poi ulteriori benefici. In primis rende disponibile un modello semantico unico. Inoltre nasconde agli utenti la complessità tecnica dell’accesso ai dati, sia per quanto riguarda il formato, che rispetto alla loro distribuzione geografica.

Per le aziende del settore Energy & Utilities, questo garantisce l’agilità non solo di poter lavorare con i dati senza perdere tempo a comprenderne la natura tecnica, ma anche di poter affrontare migrazioni complesse senza impattare le attività quotidiane. Inoltre, consente di implementare policy di sicurezza e protocolli di governance per tutta l’azienda da un solo punto di controllo, facilitando la conformità e il rispetto delle regole che governano l’uso dei dati.

I vantaggi della Data Virtualization

Tra i vantaggi offerti dalla Data Virtualization per le aziende del settore Energy & Utilities elencai nel corso del webinar di Denodo, la possibilità di implementare un modello semantico unico, separando la rappresentazione dei dati dalle loro occorrenze, è sicuramente l’aspetto più interessante, consentendo, grazie a questo disaccoppiamento, di caratterizzarli con un linguaggio adatto al business e di costruire, laddove servisse, nuovi dati, secondo il bel noto processo iterativo che vede dai elementari combinarsi in costrutti più complessi, in modo da indirizzare le esigenze informative di chi deve prendere decisioni.

Un livello logico di virtualizzazione dei dati offre tale agilità indipendentemente da quanto l’infrastruttura sia legata alla tecnologia esistente. La Data Virtualization rende infatti particolarmente semplice la migrazione dei dati, sia essa tecnologica o geografica, garantendo quella continuità operativa necessaria al funzionamento efficiente di ogni realtà aziendale. Gli utenti business del settore possono così concentrarsi sui loro obiettivi, strategici o tattici che siano, facendo sì che l’innovazione possa scorrere veloce e fluida.

L’ecosistema dei dati: la metafora della data ecology

Se è vero che l’approccio logico alla gestione e integrazioni dei dati basato sulla Data Virtualization facilita ed rende efficiente la gestione e il delivery dei dati, la loro raccolta dovrebbe cionondimeno essere parsimoniosa, poiché per quanto i dati siano completamente fruibili e disponibili per essere utilizzati, farlo senza un fine è solo uno spreco di risorse. A fronte di una raccolta dei dati parsimoniosa, anche il loro stoccaggio deve essere altrettanto oculato. Infatti, ogni punto di stoccaggio consuma energia e richiede risorse per essere gestito. Servono inoltre energie e risorse per il trasporto da un punto all’altro.

È dunque necessaria una nuova logistica dei dati, che ottimizzi i magazzini esistenti, senza crearne di nuovi, facendo viaggiare solo ciò che deve essere consegnato e solo quando viene effettivamente richiesto. Questa nuova logistica non è sostituiva dell’esistente, ma ne rappresenta un potenziamento, e come tale dovrebbe essere colto laddove sia conveniente farlo. Questo approccio è ben sostenuto dalle architetture logiche per l’integrazione dei dati. La separazione tra cercare ciò di cui si ha bisogno bisogno e averne reale disponibilità consente di predisporre un punto unico di accesso ai dati, dove questi siano mostrati nel loro significato e nella loro origine.

Si potranno così soddisfare le necessità esplorative da parte di chi i dati deve usare. Al contempo si potranno muovere e consegnare i dati solo quando questi siano stati scelti e quando chi li deve usare sia pronto a farlo. Una ecologia dei dati si fonda quindi sulla consapevolezza che questi non sono un qualcosa a sé stante, ma costituiscono un modo per dialogare digitalmente con il mondo, rappresentandolo ma anche influenzandolo. È proprio questa complessa interazione che deve aderire a principi di sostenibilità e di rispetto per le risorse disponibili. Ciò che è digitale verrà sempre e comunque gestito da ciò che è fisico. Riconoscendo la complessità dell’ecosistema dati e le mutue interazioni che prendono vita al suo interno, dunque, è necessario spostarsi da un approccio antropocentrico ai dati a uno biocentrico. Qui la registrazione del webinar Denodo.

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Autore

  • Marzia Ramella

    Scrivo di libri, film, tecnologia e cultura. Ho diversi interessi, sono molto curiosa. La mia più grande passione però sono i libri: ho lavorato in biblioteca, poi in diverse case editrici e ora ne scrivo su Orgoglionerd.

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