L’Università di Bologna (Unibo) e l’innovation hub Almacube hanno dato vita al programma Oper.CBI (Challenge Based Innovation). Prevede di far incontrare l’Emilia Romagna con le tecnologie del più prestigioso centro di ricerca europeo. Questo, connettendo aziende, studenti e ricercatori e coinvolgendoli nello sviluppo di idee innovative. L’obbiettivo è quello di dar modo a un team di sei studenti con background multidisciplinari che sviluppa e risolve una sfida di innovazione in ambito sanitario, di farsi ispirare e interagire con le tecnologie e i ricercatori del CERN, il centro europeo ricerche nucleari di Ginevra, e applicando un approccio human-centered.
Oper.CBI: il programma di Unibo e Almacube
Il programma di Unibo e Almacube, della durata di cinque mesi, ha coinvolto come partner Servizi Italia SpA, gruppo leader nel settore dei servizi integrati in ambito sanitario, che ha proposto la propria sfida di innovazione agli studenti. Nel corso della Collision Week, che si è tenuta dal 30 gennaio al 3 febbraio 2023, i team hanno lavorato alla prototipazione delle loro soluzioni in IdeaSquare, il laboratorio di Open innovation del CERN. Tre i temi su cui si sono cimentati: il rapporto tra medico e paziente, i nuovi servizi sanitari in ambito domestico e la formazione dei care-giver.
Gli studenti che hanno preso parte alla Collision Week sono tutti dell’Università di Bologna e provenienti da diversi ambiti disciplinari. I loro nomi sono: Laura Corradi (International Cooperation and Human Rights); Javokhir Isomurodov (Digital Transformation Management); Stefano Sorrentino (Digital Humanities); Caterina Leonelli (Ingegneria Informatica); Stefano Angelucci (Ingegneria Biomedica); Lucia Valli (Advanced Service Design). Il programma Oper.CBI ha preso avvio nel mese di ottobre 2022, con il lancio della sfida da parte di Servizi Italia. È stato chiesto al team di proporre nuove soluzioni per disegnare la sanità del futuro. Nella prima fase dei lavori i giovani talenti si sono messi alla prova nella definizione di diverse soluzioni, nella loro fattibilità tecnologica e applicabilità per l’utente finale.
Il tutto attraverso il modello progettuale del Design Thinking, utilizzato per risolvere problemi complessi impiegando una visione e una gestione creative. All’interno di IdeaSquare, il laboratorio di open innovation del CERN, i ragazzi hanno potuto lavorare alla prototipazione delle loro soluzioni. Questo con la settimana suddivisa tra momenti di teamwork, interviste ai ricercatori e scienziati, visite alle strutture e laboratori come Clear (CERN Linear Electron Accelerator for Research), Atlas (un rilevatore di particelle di 46 metri di lunghezza) e l’Antimatter Factory, oltre ad un momento conclusivo di pitch e presentazione dei progetti. Al rientro dall’esperienza di Ginevra gli studenti avranno due settimane per presentare in forma definitiva la loro soluzione. Il programma si concluderà il 28 febbraio.
Le parole di Claudio Melchiorri e Andrea Barzetti
“L’Università di Bologna ha tra i propri obiettivi strategici l’incremento delle collaborazioni con realtà pubbliche e private. Vuole favorire lo sviluppo dei territori e valorizzarne le vocazioni. Così come la valorizzazione e il consolidamento delle azioni per l’imprenditorialità e il trasferimento tecnologico. Tra le numerose iniziative messe in campo per raggiungere questi obiettivi, da tempo l’Ateneo partecipa a diversi programmi di Open Innovation. Tra questi spiccano CBI – Challenge Based Innovation e SUGAR Network, rispettivamente promossi dal CERN di Ginevra e dalla Stanford University. Queste iniziative si configurano come esempi tangibili della capacità di implementazione di questa strategia, in cui le più grandi risorse che abbiamo come Università, ovvero i nostri studenti, hanno la possibilità di mettersi in gioco e cimentarsi con le sfide lanciate dal mondo industriale” ha dichiarato Claudio Melchiorri, Delegato per i Rapporti con le Imprese e la Ricerca Industriale dell’Università di Bologna.
“I nostri percorsi di co-creazione e co-progettazione danno a grandi aziende corporate e PMI la possibilità di risolvere sfide progettuali complesse. Inoltre, consentono di applicare soluzioni tecnologiche competitive ai loro prodotti e servizi, mettendole in connessione con i giovani talenti delle università del territorio. Siamo orgogliosi di poter collaborare con un’istituzione prestigiosa come il CERN. Grazie alla sua disponibilità, offre ai ragazzi una grande opportunità di crescita e di conoscenza che potranno mettere a frutto nel mercato. Ma le innovazioni generate qui possono avere ricadute positive su tutta la società. Possono contribuire a disegnare un futuro più sostenibile per tutti” ha dichiarato Andrea Barzetti, amministratore delegato di Almacube.
- Longo, Francesco (Autore)
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