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In Italia cresce il Legal Tech, come evolve il settore

L’Italia ha visto nascere 68 nuove iniziative imprenditoriali nel campo della legal tech negli ultimi sei anni. Questo settore sta vivendo una fase di forte sviluppo nel nostro Paese, soprattutto per via della maggiore consapevolezza delle potenzialità offerte dalla tecnologia per il mondo legale. Avvocati e aziende stanno scoprendo come l’impiego di intelligenza artificiale, blockchain e altre soluzioni innovative possa rendere più efficiente il loro lavoro. E per automatizzare i processi e affrontare l’incremento della concorrenza, abbattendo i costi e aumentando la qualità dei servizi erogati. Questo quanto emerge da Italian Legal Tech Report 2022, la nuova edizione dell’indagine realizzata da Legal Tech Italy, l’osservatorio permanente del settore, creato dalla società bolognese Kopjra.

Legal Tech in Italia, come cambia il settore

Il volume, pubblicato ogni anno da Giuffrè Francis Lefebvre, monitora lo stato dell’arte delle tecnologie legali in Italia, analizzando la loro evoluzione nel tempo, le sfide che il settore sta affrontando e le prospettive future. Tommaso Grotto, CEO di Kopjra, spiega: “Kopjra e Legal Tech Italy hanno iniziato a occuparsi di divulgazione legal tech dal 2015, anticipando una tendenza che negli anni si è via via consolidata”.

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Lo studio si propone di esaminare il fenomeno delle legal tech in Italia, ossia le start-up che offrono servizi legali innovativi e tecnologici a imprese e privati. Per farlo, si basa su criteri quantitativi e qualitativi, effettuando una ricognizione delle realtà legal tech che creano soluzioni tecnologiche proprietarie e raccogliendo le testimonianze di esperti autorevoli per fornire una visione completa della situazione attuale.

L’analisi quantitativa

L’analisi quantitativa valuta l’evoluzione di circa 80 realtà legal tech italiane o fondate da italiani all’estero, analizzandone le caratteristiche (come natura, localizzazione, area di competenza) e il tasso di crescita. Il passo successvio sta nell’elaborare i dati relativi ai bilanci dal 2017 al 2021. Da questa analisi risulta Milano la provincia che ospita il maggior numero di realtà legal tech in Italia. Seguono poi Roma e Trento.

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Tra le diverse aree di attività, la legal automation si distingue per rilevanza, seguita da intellectual property, legal management e blockchain. Il fatturato totale supera i 20 milioni di euro, con un incremento di circa 10 milioni rispetto alla precedente indagine. Tuttavia, il mercato legal tech rimane una nicchia ben circoscritta, formata da un gruppo di società che offrono servizi legali innovativi e tecnologicamente avanzati. E bisogna tenere presente che le realtà più importanti sono poche e molto grandi.

L’analisi qualitativa del settore Legal Tech in Italia

Il report presenta i risultati di una ricerca qualitativa basata sulle testimonianze di esperti che lavorano con le tecnologie legali in diversi ambiti e settori, tra cui l’accademia, la magistratura, l’avvocatura, l’imprenditoria, il giornalismo e la consulenza informatica forense. Tra i temi più discussi, spicca la digitalizzazione del settore legale, accelerata dalla pandemia di Covid-19 che ha cambiato le modalità di lavoro. Altri argomenti trattati sono la blockchain, l’intelligenza artificiale, la token economy, il legal design e il ruolo delle nuove tecnologie nel conflitto russo-ucraino.

Le startup più promettenti

Il libro si chiude con gli Italian Legal Tech Startup Awards, una sezione che riprende l’analisi quantitativa e realizza una classifica delle startup legal tech italiane al fine di individuare le 10 realtà più promettenti del settore. La classifica si basa sul Legal Tech Italy Score, un indicatore proprietario che assegna un punteggio secondo criteri oggettivi e verificabili di redditività, profittabilità, solidità finanziaria e distribuzione del valore. Le prime tre startup in classifica sono Proactive Compliance Technologies Srl con 87 punti, Commerc.io Srl con 86 punti e iCTLab Srl con 84 punti.

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Il legal tech in Italia è un settore in rapida evoluzione, che si basa sull’uso delle tecnologie digitali per fornire e migliorare i servizi legali. Questo rapporto offre una visione d’insieme del panorama attuale e delle prospettive future del legal tech nel nostro paese, analizzando i dati disponibili e le testimonianze degli esperti. Tra i temi emergenti, si evidenzia la necessità di rendere più efficienti i processi legali, integrando le nuove tecnologie nei modelli di business, ma anche di formare figure professionali qualificate e di adeguare il quadro normativo per regolamentare l’impiego di queste risorse.

“Il fenomeno del legal tech ha trovato terreno fertile per una forte espansione a livello europeo e internazionale. Nel nostro immaginario si tratta di un settore che vanta una crescita importante anche nel nostro Paese e che, siamo fiduciosi, nei prossimi anni saprà esprimere un sempre maggior potenziale” conclude Tommaso Grotto, CEO di Kopjra.

Potete scaricare il volume in versione digitale gratuita qui, oppure trovare il formato cartaceo sul sito di Giuffrè Francis Lefebvre.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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