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Come rendere la supply chain a prova di futuro

La ricetta verso la Operational Excellence di Impresoft Group

Le aziende che guardano al futuro sanno che per produrrre valore bisogna tenere modernizzare ogni aspetto organizzativo, compresa la gestione della supply chain. Luisa Ferrari, Direttore Uniqa Execution & Business Development di Formula, ci aiuta a delineare quali sfide e quali possibilità abbiano le aziende per efficientare la propria catena di approvvigionamento. Declinando il concetto di Operational Excellence secondo Impresoft Group.

La supply chain del futuro: sfide e possibilità

Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale delle PMI, l’88% degli imprenditori considera imprescindibile l’innovazione digitale per la crescita. Ma solo il 21% si ritiene a buon punto, specie per via del costo eccessivo (15%) o per la marginalità del digitale nel proprio settore (27%).

In ambito supply chain, guardare al futuro abilitato dalla tecnologia risulta ancora più complicato. Specie perché le aziende devono considerare diverse variabili: non basta più tenere presente solo fornitori e sistemi gestionali. Per ammodernare la supply chain serve “oltre a una buona dose di pazienza e una generale disponibilità all’investimento” anche “metodo, strategia e competenze“, ci spiega Ferrari.

Per poter orchestrare questi tre elementi in maniera proattiva, vanno considerate diverse variabili. Serve quindi un partner capace ed esperto per poterle mettere in pratica. Non solo capendo la maturità della singola azienda, ma anche il contesto locale, settoriale.

Quattro pilastri per la supply chain del futuro

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Impresoft Group ha sviluppato delle Business Solution nel percorso di Competence Center, che sfruttano le esperienze variegate della aziende che fanno parte del gruppo (Formula, GN Techonomy e Hiteco) per gestire al meglio la supply chain del futuro. Un centro di eccellenza che permette di trovare soluzioni su quelli che Ferrari definisce i “quattro pilastri” per arrivare alla “Operational Excellence“.

  1. Il miglioramento dei processi core, utilizzando una piattaforma digitale integrata con diverse soluzioni software. Come l’ERP, MES (Manufacturing Execution System), WMS (Warehouse Management System). Questo permette di analizzare i processi aziendali e della supply chain.
  2. Pianificare e ottmizzare le risorse, utilizzando dei sistemi APS (Advanced Planning and Scheduling). Questo permette di gestire una supply chain più lunga e diversificata, facendo fronte al mercato sempre più complesso e difficile da prevedere.
  3. Modernizzare il processo decisionale, con strumenti di gestione delle performance (EPM) e data analytics. Questo permette di avere insights su come gestire meglio i budget, le performance. Tutto per produrre decisioni più informate e data-driven.
  4. Automatizzare i processi di produttività lungo tutta la value chain, efficientando i processi a ogni livelli. Non solo per produrre risultati economici migliori ma anche in chiave sostenibilità.

Questi strumenti, assieme, possono permettere di estrarre vero valore dai dati e informare le decisioni aziendali. Migliorando i risultati del lavoro su tutta la filiera e coinvolgendo persone, clienti, fornitori e impianti.

Verso l’eccellenza operazionale

Questo approccio evita di dover estendere gli elementi a supporto della filiera produttiva con soluzioni verticali. Invece punta a creare le condizioni affinché i miglioramenti gestionali arrivino in maniera modulare da ogni processo che compone la supply chain.

In questo modo le aziende, con un partner qualificato, possono gestire in maniera più smart le tante sfide che le supply chain hanno affrontato e continuano ad affrontare in questo periodo. Se prima i lockdown hanno rallentato le produzioni, ora tocca alla carenza di materie prime, l’aumento dei costi di energia e uno scenario geopolitico difficile da valutare. Per navigare queste sfide serve puntare sull’Operational Excellence, utilizzando i dati per migliorare ogni processo a livello aziendale e di supply chain.

Trovate ulteriori informazioni sul sito di Impresoft Group.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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