AziendeCase Study

M&A: sfide e strategie dell’integrazione tecnologica

Alessandro Fragapane di Backbase ci parla dell’importanza delle varie strategie di integrazione tecnologica durante il processo di fusione o acquisizione (M&A) nel settore bancario, necessarie per garantire un’esperienza finale ottimale e facilitare le operazioni.

Le sfide affrontate dalle banche durante il M&A

Il settore bancario sta vivendo un periodo di intensa competizione. Basti pensare che in un anno, in media, avvengono circa 400 transazioni di M&A (merging and acquisition) e, negli ultimi quattro decenni, vi sono state oltre 16,000 fusioni. Infatti, le istituzioni finanziarie, di ogni dimensione, adottano strategie di fusioni e acquisizioni per accelerare la crescita, ampliare la propria presenza di mercato e rafforzare la competitività.

AlessandroFragapane

Alessandro Fragapane, Country Manager di Backbase in Italia

Il 72% dei dirigenti M&A del settore anticipano un’aumento delle attività di acquisizione negli anni a venire, quindi è imperativo trovare un approccio strategico e tecnologicamente all’avanguardia per far fronte alla crescente attività.

L’inadeguatezza dei sistemi legacy

Molto spesso le banche non possiedono infrastrutture IT dinamiche che permettono di gestire in maniera fluida il passaggio di proprietà o la fusione con un’altra società. Queste infrastrutture obsolete ereditate nel corso degli anni, per quanto possano essere stabili e funzionanti, generano una divisione tra i sistemi front-end e back-end, con conseguente mancanza di coesione e comunicazione tra le due componenti.Ciò comporta la formazione di silos informativi che impediscono la gestione efficace e integrata dei dati, influenzando negativamente l’esperienza del cliente. Questa situazione può ridurre la sinergia post-acquisizione e ridurre la fedeltà dei clienti, con conseguenti danni per la reputazione dell’istituto bancario. Infatti, una recente ricerca di J.D. Power and Associates ha rivelato che i clienti sono tre volte più inclini della norma ad abbandonare la loro banca se l’esperienza durante il processo di M&A risulta deficitaria.

Affrontare questi problemi non è semplice. In molti casi l’adozione di soluzioni moderne, capaci di offrire un’esperienza fluida ed efficiente al cliente, richiede una completa ristrutturazione dell’infrastruttura IT. Inoltre, dato che le spese IT che assorbono il 15% dei costi totali di una banca, l’urgente necessità di ottimizzare e aggiornare l’infrastruttura tecnologica diventa evidente anche per ridurre le spese. Infine, l’introduzione di tecnologie moderne ha un effetto positivo anche sulla gestione dei tempi che nelle operazioni di M&A è cruciale. Procrastinare il processo di ristrutturazione architetturale può allungare i tempi di acquisizione o fusione, sottraendo risorse che potrebbero essere allocate ad altre operazioni.

Le tre strategie di ristrutturazione

Per ristrutturare efficacemente le infrastrutture IT nel settore bancario e garantire una user experience ottimale è possibile adottare uno tra tre approcci strategici.

Sviluppo di architetture indipendenti

Lo sviluppo di architetture indipendenti prevede la modernizzazione dell’infrastruttura di banking digitale tramite l’introduzione di punti di integrazione distribuiti sulle due strutture aziendali già esistenti. Lo scopo è quello di ottimizzare le piattaforme attuali senza doverle fin da subito unire, in modo da permettere una transizione graduale e controllata.

Modernizzazione e armonizzazione

L’approccio di modernizzazione si concentra sulla creazione di un’esperienza bancaria digitale omogenea e all’avanguardia per i clienti, facilitata da sistemi interconnessi basati su tecnologie come il cloud. L’intento è di amalgamare le operazioni e i servizi in un ecosistema integrato che promuova l’efficienza e l’innovazione attraverso la convergenza tecnologica.

Implementazione di un modello unificato

Infine, l’implementazione di un modello unificato ambisce alla costruzione di un nuovo sistema integrato, basato su un’architettura minimale e agile che incorpora le migliori funzionalità di entrambe le realtà aziendali coinvolte nella fusione. Per raggiungere tale scopo, è fondamentale che i team tecnici delle due aziende si riuniscano in una singola unità cross-funzionale che funga da pilastro per l’innovazione e la crescita congiunta.

Naturalmente, la scelta di uno di questi percorsi richiede un’attenta considerazione degli obiettivi aziendali, in modo da garantire un’esperienza finale efficiente e rafforzare l’agilità operativa. Il supporto strategico di aziende specializzate, come Backbase, assume un ruolo critico durante e in seguito a un’acquisizione o fusione, facilitando l’integrazione tecnologica efficace e l’ottimizzazione dell’esperienza cliente, qualsiasi sia l’approccio scelto.

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Linda Monfermoso

Studentessa, programmatrice, hacker, powerlifter, scrittrice, disegnatrice, nerd di (video)giochi, appassionata di animali squamati e scienza.

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