Durante la nostra visita all’Experience Center 5.0 di Lainate, abbiamo visto diverse applicazioni dei robot e delle macchine di Fanuc. Ma Fanuc Italia ci ha sorpreso perché, oltre a mostrarci le sue soluzioni di robotica, del controllo numerico e dell’automazione industriale, ha annunciato una nuova applicazione sviluppata in collaborazione con IndexLab, che utilizza sia l’AI generativa e la robotica per risultati sorprendenti. Basta un prompt perché gli algoritmi del laboratorio affiliato al Politecnico di Milano elaborino immagini che i robot di Fanuc possono incidere nei materiali di costruzione. Per permettere di personalizzare gli edifici in maniera automatica.
L’AI incontra la robotica: il progetto di Fanuc Italia e IndexLab
Camminando per la sede di Fanuc Italia, ci rendiamo conto che l’azienda nata alle pendici del Monte Fuji l’impatto che può avere l’innovazione tecnologia. Ha praticamente inventato i controlli numerici per le macchine utensili nel 1956, e ora ha una serie di macchinari e robot dalle abilità piuttosto impressionanti. Alcuni con braccia tanto forti da sollevare il telaio di un’auto, altri tanto precisi da poter battere chiunque a calcio balilla (anche se le applicazioni pratiche di solito sono più utili di quest’esempio nell’Experience Center 5.0).
Ma anche un’azienda con il DNA innovativo come Fanuc deve riconoscere la potenzialità rivoluzionaria dell’AI, che può portare la robotica e l’automazione industriale a un altro livello.
Il Monte Fuji in polistirene
Il professore del Politecnico Pierpaolo Ruttico, fondatore di IndexLab ci ha mostrato un’esempio pratico di cosa significa abilitare l’AI generativa alla robotica. Per valutare appieno l’abilità dell’AI di interpretare pattern e texture complessi, ha chiesto all’AI (abilitata da ChatGPT in questo caso) di elaborare immagini del Monte Fuji, tanto caro a Fanuc.
Una volta prodotta un’immagine digitale, l’algoritmo sviluppato da IndexLab ha rapidamente tradotto l’immagine in un linguaggio comprensibile ai robot FANUC. Abbiamo poi visto un robot muovere rapidamente il braccio per riprodurre fedelmente i pattern di input con il taglio a caldo, incidendo un dettaglio del Monte Fuji su un pannello. Una volta uniti, questi pezzi di polistirene ricreano l’immagine del monte giapponese: basterà ricoprirli per avere una parete personalizzata (e anche termicamente isolata, viste le proprietà del materiale).
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Questa integrazione di AI e robotica aumenta in maniera esponenziale l’efficienza e la precisione nei processi industriali nel settore creativo dell’architettura e del design di interni. Tanto che Ruttico afferma che l’AI l’innovazione più importante in architettura dal 2008, anno dell’arrivo del cosiddetto “design computazionale”, che ha permesso agli architetti di pensare in formule matematiche e non in volumi geometrici. Con l’AI, diventa più semplice che mai personalizzare infrastrutture di ogni tipo.
Uno scenario sfidante, che l’AI può sbloccare
Combinare AI e robotica per Fanuc è un vantaggio competitivo enorme. Marco Delaini, Managing Director di FANUC Italia, che lavora per l’azienda dal 1992 (poco dopo l’arrivo di Fanuc nel nostro Paese), riconosce il valore enorme di una soluzione di questo tipo. Soprattutto perché potrebbe sbloccare un mercato che ha bisogno di maggior dinamismo.
Se nel 2021 la ripresa verticale post-pandemica del manifatturiero ha portato a grandi crescite per la produzione di macchine utensili e robot, negli ultimi due anni la situazione si è appiattita. Basti pensare alla curva della produzione macchine in Italia: +21% nel 2021, +14,9% nel 2022, +4,9% nel 2023. E piccoli aumenti nel prossimo anno, aspettando (forse) i fondi di Industria 5.0. Per i robot, la situazione risulta ancora più complicata: il 50% dei robot a livello mondiale sono installati in Cina, che non sta vivendo un periodo di espansione economica.
La situazione è complessa, ma le possibilità di crescita ci sono, soprattutto in alcuni settori chiave per il nostro Paese. Delaini spiega: “secondo l’International Federation of Robotics, la Meccanica si riconferma il
primo settore per robot installati nel 2022 con 3.700 unità su un totale di 12.000 robot installati in Italia lo stesso anno. Risultati incoraggianti per il nostro Paese, seppure lo scenario attuale sia sfidante. Come FANUC Italia, infatti, siamo orgogliosi di poter riconfermare ottime performance anche nel 2023, con risultati a oggi pari a 191 milioni di euro – molto vicini a quanto ottenuto lo scorso anno”.
E ci sono alcuni dati incoraggianti. Come la crescita nell’uso dei Cobot – i robot pensati per collaborare con i dipendenti in maniera fluida. Oggi valgono il 9,9% dei robot installati: un aumento del +31% rispetto l’anno prima. Segno che, sebbene l’innovazione non proceda allo stesso ritmo del 2021, diverse aziende stanno guardando al futuro.
L’AI come vantaggio competitivo
La mancanza di fondi sta portando a un rallentamento della crescita dell’automazione industriale, pur con alcuni settori in controtendenza: come l’automotive, spinto dalla riconversione verso le auto elettriche. Tuttavia, secondo l’AI e l’AI generativa potrebbero invertire la rotta.
Queste tecnologie, secondo dati McKinsey, dovrebbero raggiungere valori fra i 2,6 e i 4,4 trilioni di dollari entro il 2040. E nel settore manifatturiero, le aziende hanno già investito fino a 9,5 miliardi di dollari. Delaini spiega che “per il comparto industriale, l’AI rappresenta innegabilmente un vantaggio competitivo”: l’automazione gestita dall’AI potrebbe permettere costi e tempi di produzione più bassi, senza rinunciare alla personalizzazione dei prodotti.
Fanuc, che ha da poco raggiunto il traguardo del milione di robot installati, pensa che investire in questa tecnologia, anche accanto a realtà di ricerca come IndexLab, sia un vantaggio competitivo. “Per un’azienda come la nostra che ogni giorno è al fianco delle più importanti realtà del manifatturiero è fondamentale rimanere sempre sulla cresta dei mega trend tecnologici per continuare a offrire il meglio ai clienti, massimizzare il valore dei dati, attrarre talenti e favorire la crescita del business digitale”, spiega Delaini.
AI e robotica, Fanuc e il futuro dell’automazione industriale
Le aziende stanno valutando i vantaggi dell’AI e potrebbero iniziare a spendere per inserirla nelle proprie linee produttive. Non solo nell’automotive: Delaini ci spiega che Fanuc Italia collabora con aziende in diversissimi settori. Telecamere e bracci robotici sveltiscono la selezione dei prodotti in ambito alimentare, per esempio. E poi c’è il farmaceutico, il chimico, il tessile e molti altri ancora.
Senza contare i vantaggi per la produzione di robot in Giappone, dove Fanuc utilizza fabbrica automatizzate per costruire 39 mila macchine a controllo numerico e 15.400 robot al mese. L’intelligenza artificiale potrebbe portare vantaggi nella realizzazione dei prodotti che poi il team di Fanuc Italia fornirà alle aziende, che a loro volta potranno sfruttare l’AI, in circolo virtuoso per la crescita.
L’integrazione di AI e robotica può diventare la chiave di volta per il futuro. Un futuro in cui Fanuc Italia crede su più fronti: con il Progetto Fanuc – Sanoma per la formazione in cento scuole italiane, con l’organizzazione delle Olimpiadi di robotica (abbiamo avuto modo di conoscere alcuni dei giovanissimi campioni). E poi con Fanuc Thinks Green, con l’impegno a ridurre le emissioni che passa anche dal programma di Robot Re-Generation, per far tornare robot vecchi (anche di 10-12 anni) a funzionare come nuovi.
Il futuro della robotica è giovane, green e guidato dall’AI, e Fanuc sta lavorando su tutti e tre i fronti. Trovate maggiori informazioni sull’azienda qui.
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