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Robert Blumofe, Akamai: cosa ci aspetta per il 2023? Dall’evoluzione del Cloud al metaverso

I punti chiave per interpretare il nuovo anno ed essere preparati ad affrontarlo al meglio

Robert Blumofe, Executive Vice President e Chief Technology Officer di Akamai ha espresso il suo punto di vista riguardo l’andamento del prossimo anno. Per Blumofe sono cinque i punti chiave per interpretare il 2023 ed essere preparati ad affrontare al meglio le novità: l’incertezza economica determinerà una evoluzione del Cloud; la competizione tra ufficio, lavoro remoto e ibrido sarà vinta dalla tecnologia; gli effetti degli attacchi informatici diventeranno più evidenti nel mondo reale; i progressi nel campo dell’Intelligenza Artificiale determineranno una sorta di frenesia per il phishing; il metaverso raggiungerà il mondo reale. Dunque l’incertezza economica e il lavoro ibrido guideranno lo sviluppo tecnologico, l’attenzione per la cybersicurezza dovrà essere sempre più alta e il metaverso si farà sempre più a portata di mano.

Secondo Robert Blumofe averrà un’evoluzione del Cloud

Ad oggi, sono due sono i fattori che guidano le esigenze del cloud computing: le richieste di app moderne e la resistenza agli hyperscaler. L’attuale sviluppo delle applicazioni risulta essere mlto complesso. Questo perché le app sono costituite da microservizi e ogni microservizio spesso richiede l’elaborazione in una location diversa (edge, core o una posizione intermedia), al fine di ottimizzare le prestazioni e ridurre al minimo la latenza. Stando così le cose, il cloud, così come l’edge, risultano essere insufficienti.

Akamai Logo

Inoltre, a complicare maggiormente la situazione, ci sono i comportamenti che le aziende stanno mettendo in atto per cercare di contenere gli oneri. Le attuali condizioni macroeconomiche infatti, stanno inducendo le aziende a riesaminare la spesa dedicata al cloud e a esplorare nuove modalità per ridurre i costi, che sono in continua crescita. Altre aziende cercano invece di limitare la spesa sostenuta per i fornitori di cloud, che sono diretti competitor del loro core business. L’unione di questi due fattori, secondo Robert Blumofe, determinerà un enorme cambiamento nel modo in cui le aziende collaboreranno con i fornitori di cloud nel 2023.

La tecnologia avrà un ruolo preponderante nella lotta tra ufficio, lavoro remoto e ibrido

Nel 2023 continuerà la competizione tra lavoro a distanza, in ufficio e ibrido, iniziata nel periodo post pandemia. Dopo che il lockdown ha costretto la maggioranza dei lavoratori a confrontarsi con il lavoro da remoto, il ritorno alla normalità ha visto le aziende richiamare i dipendenti in ufficio. In molti però hanno opposto resistenza tanto che ad oggi il lavoro ibrido è un requisito imprescindibile per una buona fetta dei lavoratori.

Secondo Robert Blumofe però, vincitore di questa sfida remoto-ibrido-ufficio non sarà determinato dalle aziende o dai dipendenti, ma bensì dalla tecnologia. Questo perché c’è stato un cambiamento radicale nell’IT aziendale. Ora il luogo in cui si trova un dipendente non è più rilevante per l’architettura della rete aziendale. Da quando le applicazioni sono state trasferite dalla sede degli uffici e dai datacenter locali al cloud, i dipendenti lavorano, di fatto, da remoto. Dal punto di vista delle modalità di accesso, i dipendenti dovrebbero essere trattati come se lavorassero sempre da remoto, anche quando si trovano in ufficio. Se attuato correttamente, questo si tradurrebbe in un’architettura semplificata, maggiore sicurezza e migliori prestazioni.

Inoltre poi, bisogna considerare che le tecnologie che facilitano la collaborazione continueranno a progredire. Seppur le interminabili chiamate Zoom continueranno a ispirare lo humor nel mondo corporate, la dipendenza dalle videochiamate continuerà a stimolare l’innovazione nelle tecnologie di collaborazione. Sebbene l’era del metaverso aziendale o delle feste di Natale in VR sia ancora lontana, è bene tenere d’occhio i protagonisti di questo nuovo spazio: sconvolgeranno il nostro modo di lavorare.

Robert Blumofe mette in guardia sugli attacchi informatici: avranno un effetto anche nel mondo reale

Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito a una svolta negli attacchi informatici, con la proliferazione di ransomware e attacchi DDoS as-a-service. Le organizzazioni criminali hanno reso gli attacchi informatici un’attività ripetibile e scalabile e purtroppo questa tendenza non scomparirà nel 2023. Al contrario, si assisterà a un peggioramento del loro impatto, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture del mondo reale.

Akamai Bobby Blumofe
Robert Blumofe, Executive Vice President e Chief Technology Officer di Akamai

Secondo l’Executive Vice President e Chief Technology Officer di Akamai infatti, gli attacchi informatici non si limiteranno a colpire i dati o un computer di cui non abbiamo mai sentito parlare, ma avranno un impatto reale sulla capacità di fare benzina, fare la spesa e garantire le cure mediche. La soluzione a questo problema sarà complessa e sfaccettata e richiederà una collaborazione tra pubblico e privato, un investimento robusto nella sicurezza della supply chain del software e l’adozione del principio del privilegio minimo (least privilege) come filosofia di sicurezza in tutti i settori.

I progressi nel campo dell’Intelligenza Artificiale e del metaverso

È possibile prevedere che i continui progressi dell’IA, come quelli osservati in sistemi come GPT-3, renderanno lo spear phishing più persuasivo, scalabile e diffuso. Tali sistemi saranno in grado di comporre milioni di messaggi e-mail o SMS, ognuno personalizzato per un singolo destinatario e con caratteristiche umane credibili. Ciò rappresenterà una sfida significativa per le attuali tecnologie anti-phishing e renderà molto più difficile per gli utenti individuare le comunicazioni sospette. Si tratta di una tecnica di ingegneria sociale automatizzata ed eseguita su scala, che determinerà un aumento vertiginoso negli attacchi di phishing.

Infine Robert Blumofe parla del metaverso e della possibilità che esso trasformi il nostro modo di socializzare, lavorare e giocare. Il 2023 sarà l’anno in cui questa possibilità si trasformerà in realtà: un mondo digitale onnicomprensivo potrebbe prima o poi esistere, ma questa realtà è ancora molto lontana, mentre nel breve termine la realtà del metaverso assomiglierà molto più al gioco interattivo. Prima di poter creare un vero e proprio metaverso infatti, dovranno essere apportati progressi significativi nel campo dell’informatica e della tecnologia dei dispositivi indossabili.

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Marzia Ramella

Scrivo di libri, film, tecnologia e cultura. Ho diversi interessi, sono molto curiosa. La mia più grande passione però sono i libri: ho lavorato in biblioteca, poi in diverse case editrici e ora ne scrivo su Orgoglionerd.

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