Secondo una ricerca effettuata da Dynabook, l’ultimo anno di lezioni effettuate online a causa della pandemia ha messo in luce la necessità del settore education di sviluppare un’adeguata ed-tech, ovvero una modalità di svolgimento delle lezioni che possa essere utilizzata efficacemente sia a scuola sia a casa. E stando ai dati della ricerca realizzata da Dynabook, per l’anno scolastico 2021/22 quasi due terzi dei responsabili IT nell’istruzione aumenteranno i propri budget IT.
La didattica a distanza, ha avuto un impatto sull’IT e sulle relative priorità. La ricerca Dynabook ha rivelato infatti che le soluzioni basate su cloud (53%), supporto e assistenza IT da remoto così come le infrastrutture di cybersecurity (49%) sono le principali priorità per gli amministratori IT in ambito education. Inoltre, la sicurezza ha registrato il maggior incremento, con l’84% dei decisori IT che la considerano più importante rispetto a prima della pandemia da COVID-19, mentre il 75% delle organizzazioni ha indicato le piattaforme cloud come priorità principale.
Ricerca Dynabook, anche dopo la fine della pandemia il settore education non farà a meno dei corsi online
Anche si sembra avvicinarsi la fine della pandemia, le lezioni online continueranno, molto probabilmente, ad essere utilizzate per molti corsi di studio, in particolare nell’istruzione superiore. Questo significa che i team IT dovranno continuare a garantire la produttività e la collaborazione degli insegnanti da remoto e, secondo la ricerca Dynabook, oltre la metà (58%) degli istituti scolastici sta già dando priorità alle tecnologie di supporto remoto per il personale.
“Nell’ultimo anno, abbiamo visto la tecnologia diventare un elemento fondamentale sia in classe sia a casa, ed è chiaro che continuerà a rimanere una parte fondamentale dell’istruzione nei prossimi anni”, ha dichiarato Massimo Arioli, Business Unit Director Italy di Dynabook Europe GmbH. “I dispositivi portatili sono stati considerati gli eroi non celebrati durante i lockdown ed è comprensibile che team e amministratori IT delle scuole stiano cercando di aggiornare i propri dispositivi per supportare potenziali nuovi metodi di apprendimento e lavoro. Oggi, infatti quasi tre quarti (73%) dei dipartimenti IT nel settore dell’istruzione considerano le scelte d’acquisto di questi device più importanti rispetto a prima della pandemia”.
Se un quinto delle aziende considera la sicurezza come il requisito irrinunciabile per l’acquisto di nuovi computer portatili, gli istituti scolastici sono invece alla ricerca di dispositivi che possano rispondere pienamente a un’esperienza di apprendimento o insegnamento ottimizzata. Questo si tramuta in laptop che siano potenti, che offrano ampio spazio di archiviazione e memoria elevate ma anche che si distinguano per un design robusto per resistere agli urti e ai danni che potrebbero accadere durante la routine scolastica.
“È evidente che la pandemia ha avuto un impatto senza precedenti nel settore dell’istruzione. L’accelerazione della didattica a distanza ha trasformato tecnologicamente il settore scolastico per rispondere alle esigenze di studenti e insegnanti. Anche post pandemia, i dipartimenti IT dovranno continuare a riconsiderare priorità e infrastrutture, per garantire agli studenti il più alto standard di apprendimento”, ha concluso Arioli.
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