La collaborazione tra Microsoft e Oracle non è una novità per nessuno. Le due multinazionali già da tempo collegano in maniera diretta i loro data center. Questo ha permesso ai rispettivi clienti di usufruire di un cloud ibrido in grado di fare leva sia sulla tecnologia dei database Oracle con Oracle OCI sia sulla scalabilità dei servizi di Microsoft Azure. Con questa nuova iniziativa chiamata “Oracle Database at Azure” i due giganti del cloud fanno un passo oltre e fondono i loro servizi. Oracle Exadata sarà quindi disponibile come servizio all’interno di Microsoft Azure. A dare l’annuncio sono stati proprio il CEO di Microsoft, Satya Nadella e il CTO di Oracle, Larry Ellison.
La motivazioni alla base della collaborazione
Alla base di questa collaborazione, per i due colossi, pare ci sia la volontà di costruire un futuro comune in cui i servizi avanzati di Microsoft sfruttano da vicino la capacità di storage e la grande scalabilità del database di Oracle Exadata.
Oggi, fa notare Ellison, molte aziende fanno già uso di soluzioni basate su un cloud ibrido. Nonostante questo, la maggior parte dei dati è ancora nei data center dei clienti. Collocare fisicamente un Exadata all’interno di un data center Azure significa permettere ai clienti di sfruttare il meglio delle due tecnologie dal punto di vista di prestazioni, affidabilità e sicurezza.
Nadella si concentra invece sulle tecnologie di frontiera; ovverosia, quelle legate all’intelligenza artificiale. Oggi, ci dice, l’intelligenza artificiale esiste in quanto collegata ai dati. Qualunque cosa ci si faccia necessità di accesso a enormi quantità di dati con prestazioni decisamente elevate. Avere Oracle database dentro Azure vuol dire poter prendere Azure OpenAI e portarla dove sono i dati. Per cui, l’addetramento e l’uso di un modello di AI può finalmente usufruire delle prestazioni necessarie per poter trasformare i processi di business.
I benefici di Exadata dentro Azure
Secondo entrambi i manager, co-locare servizi e dati porterà a una serie di benefici per i clienti presenti e futuri.
Uno degli obiettivi della partnership è quello di accelerare e rendere più semplice il processo di migrazione dei data center verso il cloud. Una volta che i dati sono nel cloud di Azure, possono essere usati con i servizi offerti da Microsoft in maniera più semplice e più economica. Infine, l’architettura risultante, multi-cloud e multi-provider, dovrà essere gestibile in maniera trasparente, sicura e affidabile.
Per chi fosse interessato ad approfondire il discorso, è disponibile online la registrazione dell’annuncio.
- Salehi, Reza (Autore)
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