L’Italia si trova di fronte a una sfida significativa nel campo delle competenze digitali. Nel 2022, sono stati pubblicati circa 219.000 annunci di lavoro online per reclutare professionisti ICT, ma il sistema formativo italiano ha inserito nel mercato del lavoro solo 44.000 professionisti all’anno, tra neolaureati e diplomati. Questo divario tra domanda e offerta si sta ampliando, con un incremento del 116% degli annunci di lavoro dal 2019 al 2023. Le aziende chiedono principalmente sviluppatori software e esperti dell’ingegneria delle reti e dei sistemi, ma il sistema educativo non riesce a tenere il passo con questa richiesta crescente.
Professionisti ICT: situazione formativa e disparità di genere
Le università italiane offrono solo il 7% dei corsi di laurea nel settore ICT, con una marcata disparità di genere: solo il 6% dei laureati in sicurezza informatica sono donne. Anche se gli ITS Academy stanno cercando di aumentare l’offerta formativa nel campo dell’ICT, la loro presenza è ancora limitata sul territorio italiano, e il numero di diplomati è basso. Nelle scuole superiori, nonostante un aumento degli indirizzi ICT, il numero di diplomandi pronti per il mercato del lavoro è rimasto invariato.
Risposta del mercato del lavoro
Grandi aziende tecnologiche come Amazon, IBM e Accenture guidano la domanda di questi profili professionali in Italia, ma la richiesta non si limita solo alle competenze tecniche. Il project management è emerso come la competenza trasversale più richiesta, indicando la necessità di capacità manageriali oltre alle competenze tecniche.
Per affrontare questa carenza di professionisti ICT, è necessaria una riforma del sistema formativo per garantire un’offerta educativa ICT accessibile e inclusiva. È inoltre essenziale digitalizzare il mercato del lavoro, rinnovando gli schemi di apprendistato, promuovendo il re-skilling e l’up-skilling della forza lavoro attuale e sviluppando un “ecosistema digitale” che promuova l’imprenditorialità ICT e la creazione di network collaborativi.
Antonio Piva, presidente di AICA, e Paola Generali, presidente di Assintel, hanno sottolineato la necessità di un intervento incisivo delle istituzioni in questi ambiti per colmare il divario tra domanda e offerta nel mercato del lavoro ICT e per garantire la crescita dell’economia digitale italiana.
Prospettive future per i professionisti ICT
Il rapporto dell‘Osservatorio sulle Competenze Digitali 2023 evidenzia un gap significativo tra la domanda di professionisti ICT e l’offerta formativa in Italia. Per colmare questo divario, è essenziale un cambio di paradigma nel sistema educativo e nel mercato del lavoro, con un focus sulle competenze digitali e un impegno congiunto di istituzioni, imprese e sistema educativo. La crescita dell’economia digitale italiana dipenderà in larga misura dalla capacità del paese di formare e impiegare efficacemente i talenti ICT.
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