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M2Test, la startup al femminile che rivoluziona la diagnosi per l’osteoporosi

In un futuro ormai prossimo il medico potrebbe prescrivervi il BES TEST. Non l’avete mai sentito nominare? Tranquilli, perché la situazione sembra destinata a cambiare. Facciamo però un passo indietro: di cosa stiamo parlando esattamente? Il BES TEST – Bone Elastic Structure Test – è un test, unico al mondo, che permette di identificare le persone a rischio frattura a causa della fragilità ossea. Questa brillante soluzione, destinata a sostituire o quanto meno ad affiancare l’attuale metodo di diagnosi dell’osteoporosi, è stato ideato da un ingegnere meccanico.

So già cosa state pensando: cosa c’entra un ingegnere con la medicina? Beh, per scoprirlo ho fatto quattro chiacchiere con l’ideatrice di questo test, la prof.ssa Francesca Cosmi, e con Alessandra Nicolosi, CEO di M2Test, la startup medicale al 100% femminile che lavora come SAAS tramite il servizio BES TEST.

M2Test: nascita e crescita di una startup medicale

M2Test nasce ufficialmente il 6 ottobre 2016. Dopo aver vinto la Innovation Factory Challenge, Francesca Cosmi e Alessandra Nicolosi hanno deciso di creare una vera e propria azienda. Troviamo così due donne al comando unite da una relazione decisamente inusuale per il mondo delle startup: Francesca è la madre di Alessandra.

Una combinazione forse rischiosa ma le fondatrici di M2Test sembrano aver trovato il loro equilibrio: La chiave è la complementarità – mi spiega il CEO dell’azienda – Francesca è l’inventrice. Il genio è lei. Lei ha creato, inventato, scritto tutto. Non lo dico perché è mia mamma ma è davvero il tipico genio e sono 15/20 anni che fa ricerche per il BES TEST. Anch’io ho una base scientifica e questo non ha aiutato all’inizio. I primi due anni dalla costituzione della startup sono stati parecchio lunghi perché nessuna delle due veniva dal mondo dell’impresa. Nessuna delle due sapeva cosa volesse dire fare impresa. Abbiamo avuto un supporto enorme da parte di Madein.it, che ci ha affiancato diverse figure che ci hanno aiutato proprio a capire cosa volesse dire fare impresa, però il vero salto è stato quando nel 2019 abbiamo vinto un percorso di accelerazione a Berkeley SkyDeck.”

Qual è il nesso? Alessandra e Francesca sono volate negli Stati Uniti per seguire un programma di 4 mesi proprio nel cuore della Bay Area. Un’esperienza che, in primis, ha permesso di comprendere e definire al meglio i ruoli: “Quando siamo partiti tutti facevano tutto – interviene Francesca Cosmi – e c’erano molte sovrapposizioni e molte aree grigie. Mescolate poi al fatto di essere madre e figlia, si andavano a creare situazioni non troppo chiare. L’esperienza di Berkeley SkyDeck ha sancito la crescita dal punto di vista imprenditoriale di Alessandra e quindi la separazione dei ruoli che permette a tutti di vivere molto più sereni e fare ciò per cui siamo effettivamente portati.”

SkyDeck però non è l’unica esperienza estera fatta da Alessandra e Francesca. Grazie al prezioso supporto di Madein.it – l’iniziativa promossa da Innovation Factory che si occupa di supportare le startup e le PMI innovative sia a livello nazionale che internazionale – le due fondatrici di M2Test infatti sono entrate anche nel programma Prospera Women che si occupa di dare supporto alle startup femminili: “È un percorso che abbiamo iniziato tra gennaio e febbraio e adesso finirà a metà agosto. A parte la prima fase, che erano parecchi workshop, ci ha permesso di capire come spiegare meglio il BES TEST e l’azienda, come creare un canale per entrare nel mercato americano e come cercare fondi quando si parla di investitori americani – racconta Alessandra – Ci hanno inoltre affidato una mentor fantastica che, oltre ad essere un angel investor, ha un sacco di contatti con tutti gli ospedali in giro per gli Stati Uniti. Grazie a lei ogni settimana abbiamo almeno 5 call con radiologi, medici, investitori. Figure a 360° per capire di cosa c’è davvero necessità.”

Che cos’è il BES TEST?

A questo punto però sarete curiosi di capire che cos’è il BES TEST, l’idea su cui poi è stata fondata M2Test. A spiegarmelo è stata la sua inventrice: “Se hai mai mangiato un ossobuco avrai visto che c’è una parte esterna dell’osso che è bella, rigida e compatta. È quella che mi dà l’informazione sulla densità dell’osso. All’interno c’è questa specie di retina leggera, sottile, che non si capisce bene a che cosa serva. Dal punto di vista dell’ingegnere questa retina tridimensionale è in realtà una struttura estremamente leggera, molto efficiente e super ottimizzata per reggere i carichi dell’osso. Perché un osso sia resistente deve essere solido dal punto di vista della massa, della quantità di minerale, ma deve avere anche la necessaria elasticità. Altrimenti il detto ‘mi piego ma non mi spezzo’ viene a cadere. L’osso che non si piega si spezza. Mentre i metodi di diagnosi attualmente utilizzati, come la densitometria, guardano il contenuto di minerale osseo, noi guardiamo la capacità di piegarsi, quindi l’elasticità fornita dalla struttura interna.”

Nella pratica tutto questo si traduce in radiografie delle tre dita centrali della mano non dominante, acquisite tramite uno specifico protocollo. Quest’ultime poi vengono caricate dal medico sulla piattaforma BES TEST ed elaborate. Dopo soli 5 minuti il dottore ottiene un report con il grado di rischio di frattura del paziente basato proprio sul grado di elasticità rilevato.

“Ad oggi lavoriamo con 16 early adopter che utilizzano il test ed effettuano le analisi. Sono soprattutto al nord e al centro, il sud, a parte Roma, è quello più scoperto ad oggi. – spiega Alessandra Nicolosi – A inizio luglio però abbiamo chiuso un fundraising che ci ha permesso di far partire uno studio multicentrico per entrare all’interno delle linee guida ministeriali. Quindi ad oggi tu puoi fare il test se lo chiedi al medico. Non occorre ricetta. Però privatamente. Dal prossimo anno invece, se tutto va come deve andare, sarà anche all’interno degli ospedali come prestazione data dal sistema sanitario.”

Sottoporsi al BES TEST quindi dovrebbe diventare sempre più facile e no, non solo ci sia un sospetto di osteoporosi primaria: Con il nostro test vai a prevenire e a studiare tutte le alterazioni ossee quindi anche tutte quelle osteoporosi chiamate secondarie. Non perché siano meno importanti ma perché derivano da altre malattie o dall’uso di farmaci. Esempio: ci sono tantissime donne giovani, dai 40 anni, che purtroppo hanno un tumore alla mammella. A 40 anni tu non avresti un rischio di osteoporosi perché per noi donne è presente dopo la menopausa quando non hai più ormoni che regolano le alterazioni ossee. La terapia per il tumore però va a causa alterazioni ossee quindi succede che la donna guarisca dal tumore ma poi si fratturi per osteoporosi, quindi per fragilità. E sono fratture che causano molti più effetti collaterali di quelle traumatiche. Ecco perché noi parliamo di alterazioni ossee in modo da prevenire o monitorare l’andamento dell’osso in modo tale che il medico possa tamponare in base alla risposta.”

Il futuro di M2Test

Entrare nella sanità pubblica però è solo uno degli obiettivi di M2Test. La startup med-tech italiana punta al mercato europeo e, come avrete capito, a quello americano. Un obiettivo che Alessandra e Francesca perseguiranno anche partecipando ad eventi internazionali, come ad esempio il CES 2022 di Las Vegas, come parte della delegazione italiana creata da Madein.it e dall’ICE.
Personalmente non vedo l’ora di scoprire quali altri traguardi raggiungerà M2Test.

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Fjona Cakalli

Amo la tecnologia, adoro guidare auto/camion/trattori, non lasciatemi senza videogiochi e libri. Volete rendermi felice? Mandatemi del cibo :)

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