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Il database come servizio cloud: la visione di Couchbase

Intervista a Fabio Gerosa e Elio Salvatore

Per molti anni abbiamo guardato ai database come dei contenitori di dati dove le informazioni entrano ed escono. Tuttavia, con l’avvento del cloud, i database si stanno trasformando in un servizio. Per poter meglio comprendere questo cambiamento, in occasione dell’AWS Summit di Milano, abbiamo chiesto l’opinione di Fabio Gerosa e Elio Salvatore di Couchbase.

Couchbase è una database company. Si tratta quindi di un’azienda commerciale misurata nella realizzazione, sviluppo e commercializzazione della versione enterprise di Couchbase. La distinzione è importante, perché del loro prodotto esiste anche una versione open source denominata “community”. La versione enterprise nasce nel 2011 insieme l’azienda Couchbase. Azienda che nel luglio 2021 si quota al NASDAQ e diventa a tutti gli effetti una public company.

Potete presentarvi brevemente ai nostri lettori? Qual è stato il percorso professionale che vi ha portato in Couchbase?

Io sono Fabio Gerosa, Regional Sales Director per l’Italia di Couchbase, sono in azienda da circa quattro anni e le mie esperienze pregresse sono tutte nell’ambito di multinazionali di stampo americano sia nel campo del software che dell’hardware. Ho iniziato con un ruolo più tecnico, di prevendita per diventare poi team leader e ora responsabile dell’area vendite.

Io sono Elio Salvatore, Senior Solution Engineer e sono in Couchbase da circa due anni. Precedentemente ho lavorato aziende che per lo più si muovono in ambito finanziario. Ho sempre ricoperto ruoli molto tecnici legati anche al mondo dei database. Mi sono quindi mosso da un ruolo in ambito cliente a un ruolo di prevendita.

Parliamo di Couchbase; che tipo di servizi offre l’azienda a livello B2B?

Fabio Gerosa
Fabio Gerosa

Il nostro prodotto principale è fondamentalmente un database NoSQL multi-modello. Cioè, un database che associa diversi tipi di modelli di database a un singolo back-end integrato e, di conseguenza, può accogliere vari tipi di dati anche eterogenei. Il nostro database, in particolare, indirizza due delle quattro aree fondamentali del mondo NoSQL: è un database chiave-valore ed è un document database JSON. Ovverosia, le informazioni non sono costrette a uno schema tabellare ma sono organizzate come una collezione di strutture ad albero non vincolate a priori che possono essere rappresentate con documenti JSON.

Le due tecnologie cardine all’interno del nostro database hanno dato fondamentalmente origine all’azienda. Partendo da prodotti open source presenti sul mercato è stato creato un database commerciale. Questo database si è poi evoluto nel corso del tempo, integrando molte nuove funzionalità. Oggi, Couchbase è disponibile in due modalità: self-managed e Database as a Service (DBaaS). Nella prima modalità il cliente lo installa e lo gestisce in autonomia, on-premise o in ambiente cloud. Nella modalità as a service, invece, il database viene fornito come un servizio in cloud dalla nostra infrastruttura con una tariffazione a consumo.

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Un altro aspetto importante è che siamo presenti anche sull’edge della rete; su quei sistemi ai quali un utente in mobilità si aggancia. Per cui, siamo in grado di fornire anche soluzioni orientate ai device mobili e all’IoT. Il nostro database, infatti, si integra con quel tipo di dispositivi e fornisce tutti i meccanismi di sincronizzazione e gestione dei conflitti tra device e infrastruttura.

Tra i servizi che offrite è possibile trovarne uno chiamato NoSQL as a service. Di cosa si tratta esattamente e in che modo vi differenzia dalla concorrenza?

Elio Salvatore
Elio Salvatore

Esistono molti modi di rispondere a questa domanda. La più diretta è che il database as a service è una evoluzione dei database classici che consente di indirizzare alcune tematiche, tra cui la riduzione dei costi.

Il servizio di database as a service di Couchbase da una parte prende le caratteristiche di Couchbase Enterprise in termini di performance e scalabilità (sia verso l’alto che verso il basso) e le porta in cloud. Questo permette una riduzione del TCO grazie anche alla possibilità di liberare delle risorse umane dalla gestione operativa del database per destinarle ad attività più interessanti dal punto di vista del business. Dall’altra parte, la nostra offerta permette anche ai cliente di avere una grande flessibilità sul consumo delle risorse. Il nostro servizio può essere attivato su richiesta, tramite un marketplace interno, e allocato anche su base oraria. Questa modalità permette di far fronte facilmente anche oscillazioni importanti del carico di lavoro.

Parlando invece più specificatamente dell’aspetto NoSQL, questo nasce dall’esigenza di gestire dati senza uno schema fisso. Quindi, si ha la possibilità di essere più flessibili nel creare soluzioni e disegnare il modello dati. Quello che noi facciamo, in aggiunta a questo, è dare la possibilità di accedere ai dati anche in modalità classica, relazionale, usando SQL. Abbiamo quindi coniugato la possibilità di avere una struttura dati dinamica con quella di fare ricerche anche complesse usando metodologie standard; che il cliente, verosimilmente, sa già gestire.

couchbase logo

Il vostro prodotto ha anche una versione cosiddetta community. Che rapporto avete sviluppato con la comunità open source?

Come già detto, il nostro prodotto enterprise affonda le sue radici in un progetto open source. Quello che abbiamo fatto è stato consolidare il progetto e aggiungere una serie di funzionalità che non vengono poi incluse nella versione community.

Dal punto di vista della relazione con la community degli sviluppatori, siamo promotori di una serie di iniziative grazie le quali loro possono contribuire al progetto. Ad esempio, eventi pubblici e la distribuzione di un SDK (Software Development Kit). Alcuni plugin della parte mobile, per dire, sono completamente gestiti dalla community.

Ovviamente, nello spirito dell’open source accettiamo anche suggerimenti e integrazioni. Per quanto riguarda la gestione dell’IoT, ad esempio, abbiamo integrato una libreria proposta dalla community che ora, dopo essere stata reingegnerizzata, usufruisce del nostro supporto.

In un mercato estremamente competitivo e con tutte le trasformazioni a cui stiamo assistendo oggi, qual è secondo voi il futuro del database come servizio in cloud?

Se vogliamo guardare al futuro, noi consideriamo il nostro servizio non tanto un database quanto una data platform. Per cui, già vogliamo differenziarci dalla visione classica del “contenitore di dati”. Infatti, le funzionalità che abbiamo iniziato a aggiungere al database dopo il 2011 ci venivano richieste sotto forma di feedback di mercato.

Quello che abbiamo visto è che le architetture applicative potevano generalmente essere sintetizzate su due o tre livelli: front-end, middleware e back-end. Tipicamente, le applicazione estraggono i dati dal database per trasportarli altrove ed elaborarli. Il risultato finale è una rappresentazione di dati tecnici in un formato vicino quello che è il business dell’azienda. Quello che abbiamo fatto, per creare una data platform è inserire queste funzionalità come native all’interno del nostro database. Ad esempio, diamo la possibilità di fare ricerche full-text per parole chiave in diverse lingue e di estrarre delle analitiche su indici di performance riferiti al business.

Per arrivare alla risposta, nella nostra visione, in futuro, ci sarà un’attenzione sempre maggiore a delle soluzioni di database il più indipendenti possibili dal cloud provider sottostante. Per cui, un database dovrà essere in grado di funzionare in ambiente cloud ibrido come pure in maniera nativa on premise. Sul lungo periodo, andremo progressivamente ad abbandonare il concetto di database per spostarci su quello di data platform, dove il dato può essere trattato in maniera più strutturata tenendo conto anche della sua funzione all’interno del processi aziendali.

Ringraziamo molto Fabio Gerosa e Elio Salvatore per questa interessante chiacchierata sulla trasformazione dei database in servizi cloud. Chi fosse interessato a prodotti e servizi offerti da Couchbase, può fare riferimento al sito web dell’azienda.

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Dario Maggiorini

Si occupa di tecnologia e di tutto quello che gira attorno al mondo dell'ICT da quando sa usare una tastiera. Ha un passato come sistemista e system integrator, si è dedicato per anni a fare ricerca nel mondo delle telecomunicazioni e oggi si interessa per lo più di scalabilità e sistemi distribuiti; soprattutto in ambito multimediale e per sistemi interattivi. Il pallino, però, è sempre lo stesso: fare e usare cose che siano di reale utilità per chi lavora nel settore.

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