Le aziende italiane puntano sempre più sull’intelligenza artificiale (AI) come strumento per ottenere un vantaggio competitivo nel mercato. Un recente studio condotto da Forrester Consulting per conto di Experian, che ha intervistato oltre 1.200 leader aziendali in EMEA e APAC (inclusi 147 provenienti dal settore finanziario e delle telecomunicazioni in Italia), conferma questa tendenza. I dati mostrano che la GenAI, vale a dire l’intelligenza artificiale generativa, rappresenta per molti una risorsa cruciale per migliorare processi e gestire i rischi, contribuendo in modo significativo all’evoluzione del settore del credito.
L’intelligenza artificiale e il settore del credito in Italia
Il settore creditizio italiano sta vivendo una profonda trasformazione grazie alla crescente adozione di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Lo studio evidenzia che il 67% dei leader aziendali ritiene che un uso avanzato dell’AI possa migliorare la competitività delle loro aziende. Inoltre, il 72% dei responsabili tecnologici italiani ha già avviato progetti di intelligenza artificiale generativa per rispondere a specifici bisogni aziendali. Per il settore finanziario e del credito, l’uso dell’AI significa una gestione più agile e trasparente del rischio e una maggiore velocità di risposta nei processi decisionali.
Secondo Armando Capone, CEO di Experian Italia, tra i principali benefici attribuiti all’AI, l’analisi del rischio è uno dei punti centrali. I leader aziendali italiani vedono nella GenAI un mezzo per migliorare la valutazione dei rischi legati al credito e per rendere più fluido il processo di approvazione. Questa tecnologia consente di analizzare rapidamente grandi volumi di dati, identificando modelli e prevedendo comportamenti futuri. Tuttavia, l’implementazione dell’AI nei processi aziendali presenta anche sfide significative.
Ostacoli tecnologici e culturali all’adozione dell’AI
La diffusione dell’AI richiede investimenti elevati e competenze specifiche. La complessità normativa del settore creditizio italiano e le crescenti minacce di frodi digitali rappresentano barriere concrete all’implementazione di queste tecnologie. Il 49% degli intervistati segnala che i tempi di sviluppo e applicazione di modelli di AI sono eccessivi, e molti lamentano una scarsità di dati alternativi per alimentare i sistemi AI, indispensabili per una valutazione del credito più accurata e inclusiva.
Oltre agli ostacoli tecnologici, emerge l’importanza del cambiamento culturale all’interno delle aziende italiane. Introdurre l’AI richiede di ripensare i processi e gestire una trasformazione che non riguarda solo le tecnologie, ma soprattutto le persone. Il successo dell’AI, infatti, dipende dalla capacità di combinare l’innovazione tecnologica con un approccio organizzativo aperto al cambiamento. Resistenze interne e strutture aziendali poco flessibili rappresentano ancora un freno alla diffusione di un’AI efficace e inclusiva.
Open Banking e analisi dei dati alternativi
L’Italia ha l’opportunità di sfruttare tecnologie innovative come l’Open Banking, un sistema che permette ai clienti di condividere i dati bancari con terze parti.
Questo sistema, combinato con l’analisi dei dati transazionali, offre nuove prospettive per un credito più accessibile e inclusivo. Già oggi, il 40% delle informazioni utilizzate per valutare il credito si basa su dati transazionali, una risorsa importante per giovani senza una storia creditizia o per le startup.
La capacità di usare fonti di dati alternative apre nuove possibilità di credito anche per i soggetti finora esclusi dai canali tradizionali.
Un credito più inclusivo e trasparente con l’Intelligenza Artificiale
La rivoluzione dell’AI nel settore creditizio potrebbe rendere il credito più equo e inclusivo. Grazie all’uso di GenAI e Open Banking, le banche e le società fintech italiane possono migliorare la qualità dei servizi offerti, aumentando la trasparenza e facilitando una gestione dei dati più sicura.
In un mercato in cui la competizione è in costante crescita, la centralità dell’intelligenza artificiale diventa uno strumento per rendere più efficiente la gestione del rischio e per sviluppare nuovi servizi che rispondano meglio alle esigenze dei consumatori.
L’adozione dell’AI e delle tecnologie di analisi avanzata rappresenta un passo fondamentale per il settore creditizio italiano. Tuttavia, per cogliere appieno le opportunità, le aziende devono superare le barriere culturali e normative e puntare su competenze specifiche.
Il futuro del credito si gioca sulla capacità di integrare l’intelligenza artificiale con un approccio inclusivo e sostenibile, aprendo la strada a una gestione del rischio più accurata e a un credito accessibile a tutti.
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