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L’ascesa dell’Intelligenza Artificiale: Lenovo analizza prospettive e investimenti per il 2024

Un recente studio condotto da Lenovo ha evidenziato una previsione di crescita significativa negli investimenti in tecnologie di intelligenza artificiale (AI) per il 2024, con un incremento stimato del 61% nella regione EMEA.

Secondo l’analisi pubblicata nell’eBook IDC CIO PlayBook 2024: It’s all About Smarter AI, il 40% degli intervistati considera l’AI un elemento cruciale per il futuro delle loro aziende.

Lenovo: il punto sull’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI)

L’AI generativa (GenAI), nonostante sia stata la scintilla dell’attuale espansione del settore, è solo una delle molteplici forme di AI che stanno beneficiando di questo interesse crescente. Infatti, si osserva una distribuzione equa degli investimenti tra GenAI, interpretativa e machine learning, ognuna ricevendo il 25% del totale.

La ricerca mostra che la maggior parte delle imprese europee sta integrando l’Inelligenza Artificiale generativa nelle proprie strategie, processi e offerte commerciali. Il 57% delle aziende ha già investito in AI, e un ulteriore 40% prevede di farlo entro l’anno. Solo una minima parte (3%) esclude l’adozione di progetti AI. Per quanto riguarda l’implementazione, il 48% opta per il cloud ibrido e il 24% per il privato. Solo il 17% sceglie il cloud pubblico, principalmente a causa delle stringenti normative sulla privacy dei dati in Europa.

“Siamo a un punto in cui l’intelligenza artificiale sta diventando una realtà per le organizzazioni di ogni territorio e di ogni settore”, afferma Giovanni Di Filippo, Presidente EMEA di Lenovo Infrastructure Solutions Group. “I CIO stanno abbracciando con entusiasmo il potenziale non solo dell’intelligenza artificiale generativa, ma anche dell’intelligenza artificiale interpretativa, e dovranno fare i giusti investimenti tecnologici e le giuste partnership per massimizzare il valore dell’intelligenza artificiale per le loro aziende”.

Investimenti settoriali e l’impatto dell’Edge Computing

L’interesse verso l’AI varia a seconda del settore, ma la tendenza generale è di riconoscimento del suo potenziale trasformativo. Il settore manifatturiero si distingue per il suo entusiasmo (47%), mentre le telecomunicazioni mostrano meno fervore (22%), avendo già effettuato investimenti significativi in AI negli anni passati.

L’AI generativa ha trovato terreno fertile in quasi tutti i settori, con particolare enfasi nel settore governativo (50%), telecomunicazioni (65%) e bancario, finanziario e assicurativo (67%). L’edge computing emerge come un fattore chiave nello sviluppo di progetti di Intelligenza Artificiale, con un incremento degli investimenti che varia dal 29% nel manifatturiero al 60% nelle telecomunicazioni.

Il contesto italiano

In Italia, l’adozione di tecnologie basate su Intelligenza Artificiale è vista con ottimismo, con solo il 2% dei CIO che la considerano una distrazione. Questo atteggiamento si riflette nei piani di investimento. Difatti l’Italia e l’Olanda sono in testa per gli investimenti pianificati sull’AI generativa (68%), superando la media EMEA del 56%. Inoltre, l’Italia si distingue per la minor difficoltà nell’assunzione di personale qualificato in AI (34%), rispetto alla media regionale del 55.3%.

Per il 2024, si prevede in Italia un aumento del 40% negli investimenti in tecnologie edge, leggermente superiore alla media EMEA (38%). I principali investimenti tecnologici saranno focalizzati su progetti di GenAI, modernizzazione delle infrastrutture e piattaforme di High-Performance Computing (HPC). Infine, il 70% delle aziende italiane ha già in programma investimenti in GenAI, il 30% seguirà nel 2024, e solo una piccola percentuale (2%) non prevede investimenti in tale ambito.

“In ogni settore c’è una crescente consapevolezza che l’intelligenza artificiale sia in grado di offrire il potenziale per aumentare l’efficienza e la competitività”, commenta Neil Ward-Dutton, VP AI, Automation & Analytics Europe presso IDC “I CIO dovrebbero cogliere questa opportunità per investire in tecnologie abilitanti fondamentali e garantire che le competenze in materia di intelligenza artificiale non siano localizzate all’interno di un singolo team, ma diffuse in tutta l’organizzazione”.

Sfide e ostacoli nell’adozione dell’Intelligenza Artificiale Generativa

L’introduzione dell’intelligenza artificiale generativa nelle aziende si scontra con diverse sfide, sia tecniche che organizzative. Il 40% degli intervistati ha identificato come principale ostacolo tecnico i limiti di capacità dei modelli AI, che richiedono un’intensa potenza di calcolo e ampie risorse di dati per il loro addestramento. Inoltre, vi è preoccupazione per il possibile uso improprio dell’AI generativa e per le cosiddette “allucinazioni” dell’AI, ovvero quando i sistemi forniscono informazioni inesatte, citate dal 37% degli intervistati.

Altre problematiche tecniche emerse includono la necessità di identificare piattaforme dati affidabili (36%) e la dipendenza da terze parti per lo sviluppo dell’AI generativa (35%). Queste sfide evidenziano la complessità nell’implementare soluzioni AI che siano al contempo potenti e affidabili.

Dal punto di vista organizzativo, la sfida più rilevante è di natura culturale. Il report di Lenovo rivela che il 40% dei dipendenti esprime preoccupazione per il possibile spostamento del proprio posto di lavoro a causa dell’AI. A questo si aggiunge il 45% che affronta sfide IT, tra cui la resistenza all’adozione di strumenti e tecnologie AI in costante evoluzione. Queste preoccupazioni sottolineano l’importanza di un approccio equilibrato e informato nell’integrare l’AI nel posto di lavoro, assicurando che i dipendenti siano coinvolti e formati adeguatamente per lavorare con queste nuove tecnologie.

Di seguito riportiamo il commento di Alessandro de Bartolo, Country General Manager, Infrastructure Solutions Group, di Lenovo in Italia:

“Questa ricerca ci restituisce uno scenario particolarmente avanzato del nostro Paese, non solo siamo tra i mercati più attenti agli investimenti in AI, ma siamo i più preparati in termini di competenze. L’AI è una disciplina fatta di potenza computazionale, dati e persone e in ogni progetto che abbiamo sviluppato insieme alle imprese del territorio abbiamo trovato questa sinergia. Tuttavia, siamo consapevoli che l’AI pone diverse sfide, è quindi fondamentale affiancare le aziende in questo percorso, affinché i progetti siano personalizzati ed efficaci”. 

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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