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Google Cloud Next 2022 è alle porte

E non ha mai bussato così forte

Parte in queste ore il Google Cloud Next 2022. In presenza e online, l’evento che fa il punto delle tecnologie cloud di Google è un appuntamento difficile da perdere. Tuttavia, è anche così grande ed esteso che diventa difficile da vedere completamente. In presenza, infatti, si distribuisce in cinque località nel mondo: New York, Sunnyvale (San Francisco), Tokyo, Bengaluru e Monaco. Per chi è rimasto a casa, invece, ci sono ben 24 ore di streaming YouTube ininterrotto. 24 ore di annunci, discussioni, approfondimenti tecnici e molto altro ancora.

Ma che cosa ci aspetta esattamente adesso che si sta aprendo il sipario? Quella che vi proponiamo qui è una carrellata delle novità più importanti. Poi, starà a voi decidere se vale la pena imbarcarsi in una maratona su YouTube.

Le Novità di Google Cloud Next 2022

Per contestualizzare le novità nel modo migliore occorre fare qualche premessa. Innanzitutto, il mercato del cloud, secondo Google, è ancora nelle sue fasi iniziali. Gli analisti prevedono, globalmente, un raddoppio della spesa per il cloud pubblico nei prossimi quattro anni. Questa crescita esponenziale ci sta portando a scoprire nuovi e forti bisogni da parte dei clienti. Questi bisogni aprono nuovi mercati che spazziano dalla cyber-security all’intelligenza artificiale passando per gli strumenti di collaborazione.

Per questo motivo, le innovazioni di Google presentate al Cloud Next 2022 possono essere classificate in quattro aree ben precise che si rifanno ai mercati emergenti.

Data Cloud Intelligence

La Cloud Intelligence è l’approccio unificato di Google per la trasformazione digitale nel trattamento dei dati. Ce ne ha parlato Gerrit Kazmaier: Vice President & General Manager for Database, Data Analytics & Looker di Google.

Il futuro, secondo Google, consiste nel rendere le piattaforme aperte. Infatti, oggi, molti clienti si sentono intimoriti dalla eventualità di lock-in da parte dei loro fornitori. Usare un cloud aperto vuole dire accedere in maniera trasparente ai dati indipendentemente dal loro formato e indipendentemente dall’infrastruttura cloud dove sono collocati. Un cloud aperto può diventare una piattaforma unificante dove tutti i fornitori depositano le proprie applicazioni.

Con questa nuova visione, Google non considera più gli altri fornitori dei competitor quanto dei partner. Infatti, durante il Google Cloud Next 2022 verranno annunciate integrazioni con alcuni dei più importanti gestori di dati a livello mondiale. Durante la conferenza stampa vengono menzionati, a titolo di esempio, Elastic Search e MongoDB.

Percorrendo la strada tracciata dall’idea di cloud aperto, vengono annunciati il supporto per nuovi formati di dati, uno strumento per l’analisi delle immagini vettoriali (Vertex AI Vision) e una piattaforma enterprise (Translation Hub) per la traduzione di documenti in 135 lingue sfruttando tecniche di intelligenza artificiale.

google cloud next environment

Open Infrastructure Cloud Modernization

La nuova filosofia di apertura partita dai dati si propaga anche a livello di infrastruttura, come ci spiega Sachin Gupta, Vice President & General Manager for Infrastructure di Google Cloud. Il focus del discorso, però, qui si sposta sulla semplificazione.

Per semplificare la gestione dell’infrastrutura, Google ha ingegnerizzato dei percorsi che vanno dall’hardware fino alla console accessibile via web. Ogni percorso è pensato per un tipo di applicazione specifica. Nonostante ci siano molti percorsi disponibili, quelli a cui Google sta attualmente dando priorità sono: intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni, streaming e VMWare. Per ognuna di queste applicazioni ci sono annunci interessanti.

Il fronte dell’intelligenza artificiale è quello più in fermento. Infatti, Google intende investire in una piattaforma aperta (OpenXLA) per rendere la tecnologia più semplice da usare e accessibile a tutti. L’obiettivo è ridurre il tempo necessario per arrivare in produzione. A supporto di questo, vengono annunciate anche una TPU e una GPU di nuova generazione; più potenti e meno costose.

Per il calcolo ad alte prestazioni, invece, saranno disponibili una nuova generazione di macchine virtuali basate su processore Intel e una nuova generazione di block-storage.

Per lo streaming, Gupta ci dice che sarà disponibile una piattaforma di distribuzione multimediale (Media CDN) risultato dell’esperienza maturata con YouTube e i suoi due miliardi di utenti.

Infine, relativamente a VMWare, il VMWare engine diventa disponibile come un servizio cloud di Google, completamente gestito e che rende possibile virtualizzare senza sforzo i sistemi che ora sono nei datacenter del cliente. Insieme a VMWare Universal Integration viene presentato anche Dual Run: una soluzione che permette di replicare e virtualizzare un sistema complesso e di mantenerlo in esecuzione parallelamente al sistema fisico. Nel momento in cui il sistema on-premises viene dismesso, l’operazione può avvenire senza discontinuità di servizio.

google cloud next logo

Trusted Cloud Cybersecurity

Queste sono le soluzioni offerte da Google per la protezione dei dati e delle applicazioni dei clienti. Ce ne ha parlato Sunil Potti, Vice President & General Manager at Google Cloud.

Il tema della sicurezza sul cloud è molto sentito in questi ultimi anni. L’approccio di Google prende il nome di Invisible Security (sicurezza invisibile). L’obiettivo è quello di rendere la sicurezza pervasiva, onnipresente e proattiva ma anche facile da gestire. Gioca a favore, in questo caso, la recente acquisizione di Mandiant per la modernizzazione delle procedure di sicurezza.

Gli annunci si susseguono velocemente. Viene presentata una piattaforma per la gestione della security chiamata Chronicle Security Operations e principalmente basata sulle tecnologie di Google. Per la protezione dei dati condivisi, invece, Potti fa vedere Confidential Space: un ambiente collaborativo che garantisce privacy e protezione dei dati mentre questi vengono utilizzati.

google cloud next workspace

Collaboration Cloud Hybrid Workspace

Qui è dove si collocano le soluzione di Google per il lavoro ibrido organizzate e coordinate dalla piattaforma di Google Workspace. Questa è forse la parte dove possiamo aspettarci l’innovazione più visibile grazie anche all’esperienza maturata (purtroppo) durante la pandemia con tre miliardi di utenti. Il discorso è affrontato da Aparna Pappu, Vice President & General Manager di Google Workspace.

Google Workspace deve affrontare due sfide importanti nel lavoro ibrido. Da una parte abbattere le barriere tra chi è fisicamente in ufficio e chi no; dall’altra garantire la sicurezza in ogni occasione. Purtroppo, con il tempo a disposizione, Pappu riesce a farci vedere solo un sottoinsieme delle nuove funzionalità che verranno annunciate durante Google Cloud Next 2022.

Il sistema di inquadramento adattivo permette di identificare chi sta parlando e dargli il giusto risalto nella scena, alla stregua di un sistema di regia. Con Speaker Spotlight si può rendere più snelle le riunioni condividendo del contenuto offline e poi utilizzare il tempo insieme principalmente per la discussione. Smart Canvas, lo strumento per creazione collaborativa di contenuti è stato esteso per usare elementi personalizzabili; inoltre, può anche usare informazioni provenienti da fogli di calcolo online evitandoci la parte di immissione dati.

L’innovazione più interessante, però, riguarda la sicurezza. Certo, Google Workspace capitalizza su tutti gli aspetti di cybersecurity già discussi. Tuttavia, ha un problema che non può essere risolto in termini puramente tecnologici: la diffusione involontaria di informazioni sensibili come parte del flusso di lavoro, ad esempio attraverso la chat. Ci viene infatti presentato un sistema di prevenzione per la perdita accidentale di dati attraverso l’analisi in tempo reale del testo immesso nella chat. In caso di potenziale diffusione di informazioni confidenziali, il sistema è in grado di sollevare un allarme all’utente e chiedere una verifica delle informazioni. Questa funzionalità, ci viene detto, sarà presto integrata anche nel sistema di posta e nel calendario.

Google Cloud Next 2022, vale la pena seguirlo?

Da quello che abbiamo potuto vedere, al Google Cloud Next 2022 ci saranno molte novità. Non solo per prodotti e servizi, ma anche sul piano dell’impostazione strategica. Quindi, secondo noi, ne vale decisamente la pena. Forse, stare 24 ore incollati a YouTube può essere un po’ eccessivo, ma andando sul sito dell’evento è disponibile un programma ben dettagliato e potrete facilmente costruirvi un’agenda su misura per voi.

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Dario Maggiorini

Si occupa di tecnologia e di tutto quello che gira attorno al mondo dell'ICT da quando sa usare una tastiera. Ha un passato come sistemista e system integrator, si è dedicato per anni a fare ricerca nel mondo delle telecomunicazioni e oggi si interessa per lo più di scalabilità e sistemi distribuiti; soprattutto in ambito multimediale e per sistemi interattivi. Il pallino, però, è sempre lo stesso: fare e usare cose che siano di reale utilità per chi lavora nel settore.

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