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AppsFlyer: come costruire un’azienda incentrata sulla privacy

Quest'anno le novità in ambito privacy saranno davvero tante

Cosa dobbiamo aspettarci dal panorama della privacy per il 2023? A chi spetta la gestione della privacy in un’azienda? All’ufficio prodotto o all’ufficio legale? In occasione del Data Privacy Day del 28 gennaio, Netta Lev Sadeh, Managing Director EMEA- SANI di AppsFlyer, ha analizzato le modalità con cui ci si occupa di privacy in azienda e lo scenario in evoluzione. AppsFlyer è una piattaforma aperta e sicura per l’innovazione che migliora l’esperienza degli utenti preservandone la privacy. Inoltre, analizza le modalità con cui ci si occupa di privacy in azienda e lo scenario in evoluzione.

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A chi spetta la gestione della privacy in azienda?

Oggi la privacy tende a essere inclusa nell’area legale o comunque a essere strettamente connessa a
quest’ultima, poiché le norme che la regolano provengono da diverse legislazioni in tutto il mondo e si
intrecciano con molti altri obblighi giuridici. Di conseguenza, è comprensibile che la privacy sia inclusa
nell’area legale o sia in qualche modo subordinata a quest’ultima
. Tuttavia, questo ambito sta diventando sempre più un vero e proprio dipartimento autonomo: la privacy dovrebbe essere di competenza della privacy.

AppFlyer Logo

Se guardiamo a come dovrebbe essere composto il team che si occupa di privacy, esistono molti ruoli
coinvolti che appartengono anche alla sfera del prodotto e che hanno a che fare con l’ambito della
security. Ci sono consulenti per la privacy, DPO (Data Protection Officer) e CPO (Chief Privacy Officer),
privacy compliance manager, ingegneri della privacy e privacy product manager, solo per citarne alcuni.
Questo significa che il team Privacy è strettamente connesso a tutti i dipartimenti dell’azienda. La privacy non rappresenta solo un campo squisitamente legale, ma anche tecnico, e deve essere percepito come tale.

È inevitabile che in ogni azienda di una certa dimensione e un certo grado di maturità, la privacy
diventerà un dipartimento a sé stante. Le grandi aziende che elaborano una grande quantità di dati, come
Apple e Google, hanno già più di 30 figure all’interno del team per la privacy. Ed anche altre
organizzazioni si muoveranno in questa direzione. L’intera azienda dovrebbe essere responsabile della privacy, dall’amministratore delegato fino al QA engineer. Ufficio prodotto e ufficio legale contribuiscono alla gestione aziendale tramite punti di vista diversi, ma la responsabilità rimane in capo a ogni singolo dipendente.

Cosa aspettarsi dal panorama della privacy per il 2023

Quest’anno le novità in ambito privacy saranno davvero tante. Web3 e blockchain si stanno sviluppando
alla velocità della luce e le autorità di regolamentazione della privacy non hanno ancora affrontato queste
evoluzioni. La Privacy Sandbox di Google arriverà su Android e presto saranno eliminati i cookie di terze parti. Nell’Unione Europea si stanno sviluppando nuove normative sulla ePrivacy, così come nuove leggi sulla privacy negli Stati Uniti e in India. I cambiamenti che si stanno verificando sono davvero molti, e sarebbe riduttivo dire che c’è solo una cosa da tenere d’occhio. Questo è in realtà uno degli aspetti chiave e più interessanti della privacy, e cioè che si verifica ovunque e in ogni momento.

Oggi la privacy è diventata anche un fattore competitivo, facendosi largo in una narrazione che i professionisti della privacy e i responsabili delle policy sono riusciti a portare avanti. Nel 2023 vedremo un numero maggiore di Paesi e di settori che abbracceranno il tema della privacy in modo positivo, piuttosto che in modo restrittivo e limitativo. Ci aspettiamo molto lavoro e impegno nella standardizzazione del settore, una fase che inevitabilmente ogni tecnologia attraversa. Prendiamo ad esempio Internet, dove all’inizio era un ambiente senza alcuna regola.

Tutti cercano di innovare e superare le proprie prestazioni, fino a quando la tecnologia raggiunge
il punto di svolta in cui deve essere necessariamente standardizzata. Secondo Netta Lev Sadeh, Managing Director EMEA- SANI di AppsFlyer, il 2023 sarà l’anno in cui le tecnologie della privacy dovranno essere standardizzate. Molti enti governativi e normativi hanno infatti già iniziato a tastare il terreno. Si dovrà ancora attendere però, per capire quali sono le cose da fare e quelle da non fare per tutti i diversi aspetti della tecnologia legata alla privacy.

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Autore

  • Marzia Ramella

    Scrivo di libri, film, tecnologia e cultura. Ho diversi interessi, sono molto curiosa. La mia più grande passione però sono i libri: ho lavorato in biblioteca, poi in diverse case editrici e ora ne scrivo su Orgoglionerd.

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