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AI: tra diffidenza, ottimismo e nuove opportunità di lavoro

È ormai innegabile che l’intelligenza artificiale stia trasformando il mercato del lavoro, creando una nuova forza lavoro. Secondo Hays Italia, infatti, la richiesta di figure specializzate in AI da parte delle aziende è quasi raddoppiata.

Buona parte delle aziende non ha ancora le idee chiare

Molti imprenditori e manager stanno implementando l’AI nei flussi di lavoro delle loro aziende e sono favorevoli al suo utilizzo, ma questo richiede nuove competenze e talenti adeguati alle sfide e alle opportunità emergenti. Ciò ha portato alla nascita di nuove posizioni lavorative o all’inclusione del tema dell’AI nelle competenze ricercate nelle posizioni già esistenti.

Le aziende si sono già mobilitate per sfruttare l’IA nelle proprie organizzazioni: circa il 20% dei professionisti, infatti, afferma di utilizzare già tecnologie o strumenti di AI generativa, soprattutto i giovani. Solo un quinto delle aziende sono contrarie al loro utilizzo, soprattutto perché non ne comprendono i vantaggi o perché temono i rischi per la sicurezza, e una minima parte (6%) ha addirittura vietato l’uso dell’AI sul posto di lavoro.

Buona parte delle aziende non ha ancora considerato il potenziale impatto che l’AI ha sull’occupazione attuale. Su questo punto, infatti, la maggior parte delle imprese non ha ancora una strategia chiara (46%) o è in attesa di valutazioni prima di intraprendere azioni (38%). Poche aziende offrono ai dipendenti programmi di formazione per l’aggiornamento o riqualificazione delle proprie competenze (6%), o stanno informando i dipendenti sulla politica attuale e futura in materia (4%). Inoltre, ben sette imprese su dieci non dispongono ancora di una specifica policy interna in merito alla creazione di contenuti e materiali attraverso l’utilizzo di tecnologie di AI.

Un 50/50 per i dipendenti

Per quanto riguarda i dipendenti, la situazione è leggermente diversa. Alcuni diffidano ancora di questa tecnologia (il 47%), mentre altri ne sono entusiasti (il 53%). In ogni caso, un terzo dei dipendenti ritiene che l’AI eliminerà più opportunità di lavoro di quante ne creerà.

Tuttavia, la maggior parte dei dipendenti (76%) è pronta ad accettare la sfida di un eventuale cambiamento della professione o del loro ambito di specializzazione in seguito ai nuovi sviluppi della tecnologia. Tra coloro che si dichiarano favorevoli all’implementazione di questa tecnologia, c’è chi ritiene che l’AI porterà come vantaggi un aumento della produttività ed efficienza (57%), alla riduzione del rischio di errore umano (42%) e a una migliorata creatività e generazione delle idee (29%).

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare il sito web di Hays.

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