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World Business Forum 2018: l’innovazione è il motore della crescita

Si è appena conclusa l’edizione 2018 del World Business Forum incentrata sul tema dello sviluppo esponenziale

Oltre 2.000 fra manager e imprenditori si sono incontrati a Milano nel contesto del World Business Forum 2018 per ascoltare i contributi di alcuni fra i più autorevoli leader di pensiero sul tema della trasformazione. Exponential è stato il tema di quest’anno e sintetizza come oggi viviamo in un’era di costante mutamento, con cambiamenti che si susseguono a una velocità sempre crescente, andando a sgretolare i vecchi modelli di business e di management delle aziende. Questa accelerazione vede nell’innovazione, tecnologica e non, il principale fattore di cambiamento, che impone un radicale ripensamento delle strategie aziendali, troppo spesso basate sull’analisi delle esperienze passate nell’ottica di migliorare quanto già fatto. La nuova realtà, il “new normal”, con cui ogni azienda deve imparare a convivere, invece deve fare del costante cambiamento, della capacità di ripensare la propria identità il punto di partenza.

Innovazione: sfida e opportunità

Ian Williamson

Un primo insight importante che ci portiamo a casa dal World Business Forum dopo aver assistito agli interventi di speaker del calibro di Alan Mulally, CEO di Ford dal 2006 al 2014, Ian Williamson, professore di leadership alla Melbourne Business School di Melbourne, Kelly Peters, esperta di scienza comportamentale, e Daniel Goleman, uno dei massimi esperti a livello mondiale di intelligenza emotiva, è che da un lato l’innovazione tecnologica è il fattore abilitante di ogni cambiamento e che è, per tutti, sia una sfida che un’opportunità. Deve esserci il giusto timore reverenziale nei confronti dei cambiamenti tecnologici che rischiano di minare in tempi rapidissimi modelli di business consolidati e al tempo stesso la capacità di comprendere quali opportunità crea.

Netflix un esempio da cui trarre ispirazione

Ian WIlliamson ha fatto un esempio vicino a ognuno di noi, raccontando come Netflix sia riuscita a trasformarsi da un’azienda essenzialmente di logistica, che aveva saputo competere con Blockbuster negli USA spedendo a casa film in DVD, fino a diventare di fatto il primo network televisivo mondiale. In Italia nessuno conosceva Netflix ai tempi dei film in DVD, ma chi ricorda le corse all’ultimo minuto da Blockbuster per restituire un DVD per non incorrere nelle penali (late fees in inglese) può capire come già in quel momento fosse diventata un’azienda di grandissimo successo rendendo l’esperienza di noleggiare un DVD molto più semplice e appagante. Battere un colosso come Blockbuster negli USA poteva portare Netflix a ritenere che il proprio modello di business potesse continuare ad avere successo, ma il CEO Reed Hastings ebbe la lungimiranza di capire che tecnologie come il file sharing e lo streaming avrebbero presto messo in crisi il modello della spedizione del DVD via posta. E rendere più efficiente il servizio non sarebbe servito, perché le nuove tecnologie avrebbero reso irrilevante la capacità di offrire un servizio migliore.

La sfida è continuare a essere rilevanti

Durante il suo intervento al World Business Forum, Ian Williamson ha poi sottolineato come l’innovazione tecnologica non cancella la capacità di saper offrire un servizio o un prodotto eccellente, ma rende quel prodotto o quel servizio irrilevante. Oggi è facile celebrare il successo di Netflix, ma nel momento in cui Reed Hastings prese la decisione di puntare sullo streaming, per quanto si fosse reso conto che un cambiamento fosse indispensabile (sfida) non c’era alcuna certezza che il nuovo modello (opportunità) fosse la scelta giusta e soprattutto che l’azienda fosse in grado di cambiare completamente identità. Netflix si diede l’obiettivo di diventare un’azienda di streaming a livello mondiale, superando i confini degli USA, e anche di iniziare a produrre contenuti originali, per evitare di diventare solo una piattaforma di distribuzione dove la maggiore percentuale del valore sarebbe stata catturata da chi i contenuti li produceva. Il tempo ha dimostrato che gli obiettivi erano quelli giusti, che l’azienda si è anche mossa al momento giusto e che ha poi implementato una strategia coerente con gli obiettivi, oggi in pochi si ricordano che aveva già avuto un grande successo distribuendo DVD via posta e Netflix è sicuramente una delle aziende più rilevanti del mondo.

World Business Forum 2018: le persone al centro del cambiamento

 

Kelly Peters

Un elemento comune a tutti gli interventi del World Business Forum 2018 è stato sottolineare come qualsiasi cambiamento aziendale legato all’innovazione passi necessariamente da una forte attenzione alle persone che fanno parte delle organizzazioni. Interessante l’intervento di Kelly Peters, che metteva l’accento sulla diffusione di un approccio scientifico alle attività aziendali. Secondo Kelly Peters la scienza non è un lavoro, ma un modo di pensare e chiunque in azienda può applicare il metodo scientifico alle proprie attività. Gli elementi fondamentali del pensiero scientifico sono fare osservazioni empiriche, sviluppare delle teorie sulle ipotesi, proporre soluzioni, fare leva su precedenti ricerche scientifiche, raffinare teorie sulle soluzioni e sperimentare. In particolare oggi, sempre grazie alla tecnologia, è diventato molto più facile accedere alle ricerche scientifiche esistenti utilizzando servizi come Google Scholar.

Alan Mulally ha invece posto l’attenzione sulla trasparenza e sulla comunicazione aziendale, raccontando come sia stata una vera rivoluzione quando diventò CEO di Ford nel 2006, anno che l’azienda chiuse con 17 miliardi di dollari di perdita e arrivando vicinissima al fallimento, e decise di condividere all’interno ma anche all’esterno il piano strategico e i risultati ottenuti. Altro elemento non scontato dell’approccio di Mulally fu di superare il preconcetto che in caso di problemi il responsabile dovesse proporre una soluzione, perché in questo modo non si sarebbe mai parlato di tutti i problemi in cui una sola persona non riuscisse a trovare una soluzione.

Chiudiamo questa breve panoramica con l’intervento di Daniel Goleman sull’intelligenza emotiva, semplificando la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni, sviluppando empatia e capacità di relazionarsi con gli altri. Nell’attuale contesto di crescita a velocità esponenziale le competenze tecniche sono date per scontate e a qualsiasi livello la capacità di interagire in modo costruttivo con le persone interne ed esterne all’azienda diventa essenziale.

Il World Business Forum tornerà a Milano anche nel 2019 con il tema Super Minds e potete già trovare il programma degli speaker qui.

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Autore

  • Vittorio Manti

    Gamer per passione da quando avevo 9 anni e chiesi come regalo della comunione una console invece della bicicletta (era il lontano 1979), da oltre vent’anni scrivo di tecnologia e videogiochi e ho diretto alcune delle testate più importanti del panorama editoriale italiano, come Il Mio Computer, Chip e negli ultimi anni Euronics Movies&Games.

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