Aziende

Axitea e l’evoluzione della sicurezza

Abbiamo visitato il loro SOC di Milano

Axitea è una di quelle aziende che incarna la trasformazione digitale. Infatti, nasce nel 2011 da un’azienda di sicurezza fisica (Sicurglobal) e negli anni si trasforma per abbracciare anche la cybersecurity. Lo fa con un taglio molto specifico e capitalizzando sul suo know-how consolidato. Per cui, per Axitea la sicurezza è ibrida: composta di controlli fisici (pattuglie) e digitali (telecamere e sensori) che vanno coordinati tra loro. Ovviamente, tra i servizi che Axitea offre ai suoi clienti non poteva mancare un SOC (Security Operation Center). Siamo andati a vedere il SOC di Axitea a Milano e ve lo raccontiamo.

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Una sicurezza evoluta e integrata

Il concetto di sicurezza informatica si è molto evoluto in questi ultimi anni. Axitea ha fatto suo questo fenomeno e fa evolvere anche i servizi che offre ai suoi clienti di conseguenza. Oggi, l’azienda è di fatto diventata un system integrator che solo sul territorio italiano gestisce decine di migliaia di telecamere per più di 22 mila clienti. L’offerta sul mercato è quella di una piattaforma di sorveglianza unificata sia fisica che digitale/cyber.

L’attvità di system integrator, per Axitea, si traduce spesso nell’assistere i propri clienti a integrare le proprie procedure di sicurezza con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Quindi, da una parte attività classiche come l’identificazione e la sicurezza dell’accesso fisico possono essere fatte in maniera molto più efficace ed efficiente. Dall’altra, queste stesse procedure possono essere affiancate, con investimenti relativamente contenuti, da attività a valore aggiunto come l’analisi di statistiche di utilizzo o il supporto alle attività forensi.

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Quello che cambia, almeno nell’atteggiamento, è la prospettiva con cui si raccolgono le informazioni. Fino a qualche anno fa, fare sicurezza (anche) fisica voleva spesso dire analizzare un flusso video. Oggi, vuol direi analizzare un flusso di metadati raccolti (anche) da sensori e telecamere. Per cui, non ci interessa più davvero vedere l’inquadratura di una telecamera quanto ricevere un allarme se la telecamera stessa estrapola da quello che riceve dei metadati anomali.

Integrazione che passa attraverso l’intelligenza artificiale

Il nuovo approccio integrato alla sicurezza ha, non solo nel caso di Axitea, il grosso svantaggio di produrre letteralmente un fiume di metadati. Troppi per essere esaminati a mano. L’adozione di meccanismi di intelligenza artificiale diventa praticamente un requisito per poter risolvere il problema.

L’intelligenza artificiale, in questo contesto può essere adottata in due modalità. Da una parte su sensori e telecamere che raccolgono le informazioni per estrapolare i metadati. Ovvero, da una telecamera non arriva più solo un flusso video ma anche una sequenza di informazioni ausiliare su quello che la telecamera stessa interpreta. Dall’altra parte, si usa un AI dentro il SOC, dove convergono i flussi di metadati, per estrapolare delle correlazioni e sollevare degli allarmi nel momento in cui si rilevano dei comportamenti anomali.

Questo grande flusso di metadati, una volta canalizzato verso il SOC e correlato da un sistema di AI, può rappresentare anche un valore aggiunto per la business intelligence aziendale. Si pensi per esempio ad un centro commerciale. Una telecamera inquadra la folla e può indentificare in autonomia movimenti anomali e oggetti che vengono depositati o rimossi. Contemporaneamente, però, quella stessa telecamera può fornirci delle statistiche di utilizzo dello stabile o l’andamento del comportamento dei clienti. Informazioni che fino a poco tempo fa avevano bisogno di essere raccolte con metodologie diverse e dedicate, e quindi erano anche più costose da ottenere.

Questo aspetto apparentemente secondario, ci viene spiegato durante la visita al SOC è in realtà un selling point molto forte per le soluzioni di security proposte da Axitea.

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Un SOC ibrido

Ci va di identificare il SOC di Axitea con il termine “ibrido” perché l’abbiamo visto come il risultato di una evoluzione continua verso il digitale. Normalmente, in un SOC “classico”, puramente digitale, si collezionano delle allarmistiche prevenienti dai sistemi e si identificano delle intrusioni virtuali alle quali si risponde spegnendo servizi oppure isolando server e reti. Nel caso di Axitea, però, questo non è sufficiente, perché i suoi operatori ricevono segnali sia dai server, sia dalla sensoristica sul campo, sia dagli operatori di pattuglia. La vera difficoltà, per gli operatori, è coordinare tutti questi flussi.

Detto anche in altri termini, una cosa è proteggere un server collegato a Internet, cosa diversa è proteggere un cantiere dove c’è una telecamera collegata a un server. La sicurezza digitale della telecamera contribuisce alla sicurezza fisica del cantiere. Inoltre, le risposte agli allarmi non sono solo digitali; a volte è necessario richiedere un intervento umano. Al di la delle tempistiche, questo porta con se anche un discorso di costi e sostenibilità su cui l’azienda è estremamente attenta.

L’operatore di centrale, in Axitea, si trasforma quindi in un analista che si fa assistere dall’intelligenza artificiale. Personalmente, siamo stati molto colpiti da queste figure professionali che dovevano conciliare l’uso di un terminale per l’analisi, con il telefono per interagire con il servizio di sicurezza del cliente e con un sistema radio portatile (imposto dalle normative) per poter interagire con il personale sul territorio.

Il futuro della videosorveglianza

Verso la fine della visita abbiamo parlato anche di cosa può riservare il futuro in questo campo. Axitea vede un aumento del carico per il proprio SOC perché ritiene che nei prossimi anni ci sarà una delocalizzazione della vigilanza e un forte incremento dei servizi di sicurezza gestiti.

Un problema molto importante da risolvere, su quale stanno già lavorando, è l’ottimizzazione della logistica di movimento delle pattuglie. Riuscire a ottenerla avrebbe una serie di benefici che vanno dalla riduzione dei costi per il cliente a una maggiore sostenibilità ambientale del servizio a causa di un minor uso di carburante. In più, di stima dovrebbe portare anche a una riduzione delle tempistiche di intervento.

Il controllo delle flotte; sicurezza in movimento

Una nota a parte, parlando del futuro, va fatta sulla questione del monitoraggio di una flotta di automezzi. Argomento su cui Axitea si sta impegnando già oggi. La sicurezza di mezzi in movimento rappresenta una sfida significativa perché aggiunge l’aspetto logistico e deve integrare anche un supporto alla manutenzione.

Parlando di mezzi in movimento, Axitea non si limita alle flotte terresti ma considera anche l’opportunità offerta delle flotte marittime. Infatti, l’azienda è impegnata in un interessante progetto per la salvaguardia delle risorse marine delle Isole Ciclopi. In questo caso, la difficoltà tecnica è rappresentata anche dall’integrazione di tecnologie satellitari per il monitoraggio dei natanti.

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Autore

  • Dario Maggiorini

    Si occupa di tecnologia e di tutto quello che gira attorno al mondo dell'ICT da quando sa usare una tastiera. Ha un passato come sistemista e system integrator, si è dedicato per anni a fare ricerca nel mondo delle telecomunicazioni e oggi si interessa per lo più di scalabilità e sistemi distribuiti; soprattutto in ambito multimediale e per sistemi interattivi. Il pallino, però, è sempre lo stesso: fare e usare cose che siano di reale utilità per chi lavora nel settore.

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