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La maturità digitale delle imprese e i Digital Innovation Hub

L'evento di Confindustria sottolinea i progressi e le prospettive italiane

Il convegno “Economia dei dati e conoscenza. I Digital Innovation Hub e Confindustria insieme per imprese connesse e digitali” ha messo in evidenza il ruolo dei Digital Innovation Hub (DIH) di Confindustria nella maturità digitale delle imprese italiane. In particolare, ha suscitato il nostro interesse il rapporto sul livello di digitalizzazione delle aziende svolto dai DIH, usando il Test Industria 4.0 ideato da Confindustria-Assoconsult dal Politecnico di Milano. Che dà un quadro interessante dell’evoluzione del settore economico in Italia.

I Digital Innovation Hub analizzano la maturità digitale delle imprese

Dopo sei anni dalla costituzione del network dei DIH di Confindustria, questo evento di livello nazionale dedicato ai DIH vuole promuovere la cultura del digitale tra le imprese. Durante il convegno, si è parlato di digitalizzazione, trasferimento tecnologico, competenze e filiere. Con i Vice Presidenti di Confindustria Maurizio Marchesini e Agostino Santoni e il Presidente di 4.Manager Stefano Cuzzilla. Inoltre, importanti gli interventi del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del Direttore Generale della DG Connect della Commissione europea, Roberto Viola.

Tuttavia, l’intervento che più ci ha colpito ha visto la presentazione dei risultati degli assessment della maturità digitale realizzati dai DIH, che hanno raggiunto capillarmente sul territorio le imprese, acquisendo una conoscenza approfondita del loro livello di digitalizzazione e dei relativi fabbisogni.

L’analisi dei DIH

Valentina Carlini e Cristina Pensa hanno discusso i risultati dell’analisi sulla maturità digitale delle imprese, con dati raccolti nei Digital Innovation Hub. Dai dati emerge come l’Italia stia facendo importanti passi avanti nel processo di digitalizzazione delle imprese, con una crescente adozione delle tecnologie 4.0.

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Una dimostrazione del successo dei DIH, come visto nel progetto delle Fabbriche Vetrina, che ha coinvolto più di 50 PMI innovative in tecnologie come big data, cloud e cybersecurity. Queste aziende hanno dato l’opportunità ad altre imprese di sperimentare di persona le applicazioni del 4.0, aprendo la strada a un’attività di contaminazione digitale.

Per analizzare il livello di maturità digitale, tuttavia, i Digital Innovation Hub non potevamo basarsi solo sui progetti lanciati. Hanno quindi utilizza il Test Industria 4.0, sviluppato dal Politecnico di Milano e Confindustria Assoconsult.

Con centinaia di domande, il test ha analizzato il processo di lavoro delle imprese in quattro dimensioni: monitoraggio e controllo, tecnologie, esecuzione e organizzazione. Grazie a una piattaforma digitale, ha fornito un quadro della maturità digitale delle aziende, classificandole da uno a cinque livelli (dal livello iniziale a quello orientato alla digitalizzazione). Utilizzando i dati raccolti, Digital Hub ha sviluppato report e roadmap personalizzate per le aziende, aiutandole a identificare le priorità nella digitalizzazione.

Confindustria ha poi sviluppato un piano strategico basato su sei punti per migliorare l’efficacia di questi strumenti di supporto nella digitalizzazione delle imprese. Questo piano si allinea con la strategia europea per la digitalizzazione delle aziende e posiziona l’Italia come leader con il 50% degli hub europei dedicati.

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I dati sul digitale in Italia

I DIH hanno presentato un’analisi di 1808 imprese italiane, appartenenti a vari settori e dimensioni: il 58% di esse sono PMI, mentre il resto è costituito da industrie medio-grandi. Complessivamente, si registra una buona maturità digitale nella maggior parte delle imprese, sebbene siano ancora poche quelle al livello avanzato. La media dell’indice di digitalizzazione, misurato su una scala da uno a cinque, è di 2,85 – in aumento rispetto al recente passato. È interessante notare come l’indice di digitalizzazione tenda ad aumentare con la dimensione dell’impresa e come le aziende orientate al B2B abbiano un livello superiore rispetto a quelle orientate al B2C.

L'identità digitale passa anche per il mondo automotive

L’analisi ha anche evidenziato le differenze di maturità in base a tutti i processi aziendali. Risulta che il processo produttivo è il più avanzato rispetto agli altri, mentre logistica e supply chain sono meno sviluppate. Alcune aree, come R&D, Qualità, Manutenzione e Risorse Umane, presentano una varianza significativa tra le aziende, indicando differenze marcate nelle pratiche digitali adottate: ci sono aziende molto avanzate in questi ambiti, ma la media resta bassa.

Luci e ombre

Sebbene oltre il 50% delle imprese abbia definito strategie 4.0 con la proprietà, solo il 30% ha coinvolto la direzione generale. Inoltre, solo un terzo delle aziende ha integrato il digitale nelle strategie aziendali generali, mentre il 60% non valuta ancora l’impatto economico del digitale come vincente.

Tra i principali rischi citati dalle imprese, vi è la carenza di risorse interne adeguate a gestire la transizione al digitale, segnalata dal 43% delle aziende. Il costo e una cultura aziendale non sufficientemente orientata al digitale sono altre problematiche riportate rispettivamente dal 42% e dal 29% delle imprese.

D’altra parte, le opportunità offerte dalla digitalizzazione sono chiaramente visibili. Tutte le aziende coinvolte hanno implementato il canale di vendita digitale e il supporto post-vendita. Inoltre, l’analisi dei dati, inclusa l’applicazione di intelligenza artificiale, è riconosciuta come un valore aggiunto importante nell’ambito della digitalizzazione.

Se siete interessati, potete trovare alcune pillole video sull’innovazione digitale sul sito di Confindustria “Preparati al futuro”.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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