I dati parlano chiaro: l’Internet of Things (IoT) ha ormai modificato il panorama consumer e business ed è per questo motivo – secondo IDC – che il relativo investimento raggiungerà 772,5 miliardi di dollari quest’anno, segnando una crescita del 14,6% rispetto al 2017 – quando erano stati totalizzati 674 miliardi.
Per quanto concerne le utility, queste rappresentano uno dei settori industriali che trarranno maggior vantaggio dalle soluzioni IoT nei prossimi anni. A rafforzare questa ipotesi è Statista, secondo cui il mercato globale dell’Internet of Things raggiungerà 890 miliardi di dollari entro il 2020. Tra i prodotti implementati in tale ambito troviamo i contatori smart ad uso domestico, il più celebre esempio di come l’IoT possa influenzare consumatori e gli stessi fornitori.
IoT: un nuovo benchmark per il mobile working
Certo, il panorama dell’IoT sta vedendo dei rapidi progressi, ma questa tecnologia si trova ancora nella sua fase iniziale. Secondo un report del 2017 di Bain, la maggioranza delle aziende (oltre il 90%) che sta pianificando di adottare soluzioni IoT è ancora in fase di progettazione. Si prevede tuttavia che, entro il 2020, l’80% delle adozioni sarà nella fase di implementazione estesa.
Per le aziende che operano nel campo delle utility, il mobile working rappresenta da tempo un’esigenza, soprattutto per quanto riguarda lo svolgimento delle attività da remoto. A tal proposito, l’IoT può cambiare il modo di svolgere le proprie attività, assicurando una maggiore efficienza, sicurezza e collaborazione.
Per parlarci della crescita di questo settore è intervenuto Massimo Arioli, Head of B2B Sales&Marketing presso Toshiba Personal & Client Solutions Company, Italy. Arioli ha dichiarato:
“L’incremento delle soluzioni di mobile edge computing è stata fondamentale. Questi dispositivi offrono una potenza di elaborazione a livello edge della rete, aiutando le aziende di utility con un elevato numero di lavoratori mobile a ridurre la tensione operativa e la latenza grazie all’elaborazione dei dati più critici vicino alla loro sorgente. Successivamente le aziende possono identificare e inviare al cloud solo i dati rilevanti, riducendo così la quantità di ‘data garbage’ che deve essere elaborata dai servizi cloud”.
…e i dispositivi wearable?
I device indossabili – detti anche wearable – trovano sempre più applicazioni in ambito business. Parliamo di prodotti quali gli smart glass, come il viewer AR100 per la realtà assistita prodotto da Toshiba: questi sono stati progettati per offrire vantaggi ai lavoratori frontline o che operano sul campo in settori come utility, manufacturing e logistica.
“Il settore dei servizi è tra quelli che dovrebbero sicuramente sfruttare l’IoT per migliorare la produttività e la sicurezza dei propri mobile worker così come il servizio offerto ai propri clienti”, ha aggiunto Massimo Arioli.
“Si trova, infatti, ad affrontare un cambiamento naturale in termini di domanda, con un consumo dell’energia a livello mondiale in crescita prossimi anni a causa dell’aumento e dell’invecchiamento della popolazione. Implementare tecnologie IoT come le soluzioni di mobile edge computing e dispositivi wearable sarà un passo fondamentale per molte aziende del settore per essere competitive e ci dovremmo aspettare che il settore delle utility sia in prima linea nell’adozione dell’IoT”.
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