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Geotab e le flotte connesse, intervista a Stefano Peduzzi

Migliaia e migliaia di veicoli, gestiti in maniera intelligente e in tempo reale. Le flotte connesse sono sistemi complessi e in continua evoluzione, specie in un momento in cui il 5G e la guida autonoma stanno cambiando radicalmente il mercato: abbiamo quindi voluto chiedere a Stefano Peduzzi, Vice President Technology Solutions & Operations Europe di Geotab, una mano per comprendere questo universo in continuo movimento. Parlando anche di sicurezza informatica e di gestione dei dati.

Flotte connesse in evoluzione: Geotab ci spiega l’impatto di 5G e guida autonoma

Una flotta connessa è fatta da un insieme di veicoli che comunicano tra loro e con una piattaforma centrale tramite dispositivi elettronici. Geotab sfrutta quindi questa tecnologia per monitorare in tempo reale la posizione, lo stato e le prestazioni dei veicoli, nonché di ottimizzare i percorsi, il consumo di carburante e la manutenzione.

Questo porta molteplici vantaggi per le aziende che utilizzano questa soluzione. Per esempio, una maggiore efficienza operativa, riduzione dei costi, miglioramento della sicurezza e della qualità del servizio, oltre che incremento della soddisfazione dei clienti e dei dipendenti.

Intervista a Stefano Peduzzi di Geotab

Questo tipo di realtà sta vivendo un momento di grande fermento, soprattutto per via di nuove tecnologie di connessione come il 5G e di novità come la guida autonoma. Al tempo stesso, il costante aumento delle attività di cybercrime sta portando a considerare come prioritaria la sicurezza informatica anche in auto. Abbiamo quindi chiesto a Stefano Peduzzi, esperto di Geotab, di parlarci di queste possibilità e sfide.

Ci può raccontare di lei e del suo ruolo all’interno di Geotab?

“In Geotab rivesto il ruolo di Vice President Technology Solutions & Operations Europe e sono quindi responsabile di tutto ciò che attiene al prodotto e alle operation per il mercato europeo.

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Stefano Peduzzi, Vice President Technology Solutions & Operations Europe di Geotab

“In particolare, Geotab sviluppa una soluzione globale, che deve essere adattata alle esigenze locali, specifiche per il mercato europeo. Ne è un esempio la normativa riguardo la privacy e il GDPR, propria dell’Unione Europea, oppure la gestione del tachigrafo digitale e il tracciamento delle ore guidate per gli autisti professionisti.

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“Infine, insieme al mio team mi occupo del cosiddetto solutions engineering, ossia lo sviluppo di una serie di soluzioni ad hoc pensate per i clienti più strategici. Geotab lavora infatti anche con flotte globali con più di 100 mila veicoli, specialmente nel mondo dell’ultimo miglio, che sono quindi progetti piuttosto complessi e a carattere internazionale: è per questo che abbiamo un team di ingegneri dedicato a definire l’architettura e le soluzioni per questa tipologia di clienti“.

Con sensori e connettività, un automezzo diventa essenzialmente una parte mobile dell’infrastruttura aziendale, quindi bisogna parlare della sicurezza del sistema e del dato. Ci può spiegare la vostra visione sull’argomento? Che tipi di sfide vedete arrivare in questo contesto nel prossimo futuro?

“Geotab è nel mercato dei veicoli connessi da oltre 20 anni: per noi la sicurezza del sistema e del dato non è una novità, ma una costante.

“Già nel 2016 abbiamo definito le 15 raccomandazioni di sicurezza da seguire per costruire una piattaforma telematica resiliente alle minacce informatiche, ancora perfettamente attuali. Abbiamo infatti identificato una serie di problematiche, identificando i requisiti che una soluzione telematica deve avere per prevenire eventuali attacchi informatici: dal trasferimento dei dati solamente tramite autenticazione ed encrypting all’utilizzo di firme digitali per gli aggiornamenti del firmware, dal monitoraggio dei metadati al ricorso a un auditing esterno.

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“Geotab, ad esempio, si affida ogni anno a una procedura di penetration testing per cui società esterne simulano attacchi al nostro sistema, così da metterlo alla prova e scovare eventuali falle: con 3,5 milioni di veicoli connessi e 47 mila flotte supportate su scala globale, il rischio di attacchi di cybersecurity è reale e abbiamo quindi la necessità di rendere il nostro sistema il più sicuro possibile.

Certificazioni e protezioni dati

“Inoltre, nel 2017 siamo diventati membri dell’Auto-ISAC, un’organizzazione internazionale sulla sicurezza che rappresenta gli OEM, e Geotab è stata la prima società di telematica e after market a prenderne parte. L’obiettivo dei membri di questa organizzazione è scambiarsi informazioni, tipicamente confidenziali, sulla sicurezza e su eventuali attacchi subiti, così da essere tutti a conoscenza dei rischi attuali. Nel 2019 abbiamo poi ottenuto la certificazione FIPS 140-2 sul modulo crittografico, grazie agli altissimi standard di sicurezza adottati da Geotab per garantire sicurezza ai clienti governativi (soprattutto sul mercato statunitense, dove i requisiti di sicurezza sono superiori). Successivamente, nel 2020 abbiamo ottenuto la certificazione ISO 27001, che riconosce l’impegno di Geotab nella gestione della sicurezza delle informazioni e della protezione dei dati.

“Più recentemente, infine, sono state emanate una serie di normative per la cybersecurity, come la ISO 21434 e le regulation 155 e 166 dell’UNECE, sulle quali stiamo lavorando per migliorare ulteriormente il supporto alla sicurezza”.

Il 5G potrebbe avere un impatto importante sul mondo delle flotte connesse? Qual è la visione di Geotab sull’incontro fra queste due tecnologie?

Il 5G offre senza dubbio tre vantaggi principali: una maggiore velocità nel canale di comunicazione, maggiore banda e minore latenza. Questo aprirà la possibilità a nuovi casi d’uso, che stiamo già vedendo grazie all’entrata nel mercato di soluzioni che prevedono l’uso di videocamere, come le dashcam di bordo. Ad oggi, tuttavia, è ancora necessario lavorare sulla compressione e ottimizzazione del flusso dati, perché lo stream dati e video risultano essere ancora impegnativi per il mondo IoT.

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Grazie al 5G, si apriranno una serie di nuove possibilità legate soprattutto all’analisi degli eventi: questa potrà essere realizzata non solo on edge (sui mezzi), ma anche utilizzando risorse più potenti lato server.

Possibilità, ma anche problematiche

Vi sono però ancora una serie di problematiche legate all’avanzamento della tecnologia. Infatti, nonostante il lavoro svolto dalla Commissione Europea, in alcune aree del continente esistono ancora problemi di roaming. Ad esempio, le tecnologie Narrowband IoT ancora soffrono a causa della difficoltà di ottimizzazione del provider di connettività in diversi Stati europei.

Se a livello comunitario c’è stato un grande focus sul mondo consumer, molto va ancora fatto in ambito machine-to-machine. Per questo motivo lavoriamo a stretto contatto con i nostri partner Telco storici, come Vodafone, per essere sempre aggiornati sulle direzioni che queste tecnologie stanno prendendo nel settore.

Un altro fattore da evidenziare è il progressivo spegnimento delle reti 3G su tutto il mercato europeo. Non è ancora chiaro cosa succederà alle reti 2G, per le quali il 2025 potrebbe rappresentare la data finale del suo utilizzo, ma non va dimenticato che ci sono ancora centinaia di migliaia di sistemi IoT che supportano esclusivamente la connettività 2G.

Questa transizione tecnologica sarà un’importante milestone per il nostro mercato nei prossimi anni e in questo senso Geotab è molto all’avanguardia, poiché disponiamo di soluzioni con connettività LTE da più di due anni, un’evoluzione rispetto alle reti 2G che 3G utilizzarlte nella vecchia generazione di prodotti”.

Si parla spesso di guida autonoma ma ci si concentra soprattutto sui mezzi privati. Esiste una visione di questa tecnologia per le flotte commerciali? Potrebbe diventare una possibilità nel futuro? E come si integrerebbe eventualmente nella vostra offerta?

Quando si parla di guida autonoma si tende a concentrarsi sull’aspetto “consumer”, tuttavia a mio modo di vedere sarebbe più importante approfondirne le applicazioni dal punto di vista commerciale.

Si pensi ad esempio al trasporto di merci da deposito a deposito: le migliaia di mezzi pesanti che percorrono ogni giorno le strade potrebbero essere i primi a essere convertiti alla guida autonoma, ed è per questo che molte aziende di trasporto stanno guardando con interesse a questa evoluzione.

A parte l’indubbio risparmio sul costo del personale, la guida autonoma renderebbe più efficienti i viaggi dei mezzi pesanti, evitando il fattore stanchezza dei conducenti.

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Resta da capire quale tipologia di sistema verrà adottata: si tratterà di un sistema chiuso (per cui le case automobilistiche svilupperanno completamente il sistema di guida autonoma) o il mezzo diventerà più simile a un sistema aperto (così che ogni azienda di trasporti possa applicarvi avrà il proprio sistema di guida)?

Ottimizzazione delle flotte con la guida autonoma

Quello che è certo è che, con l’evoluzione della tecnologia e dei mezzi di trasporto, realtà come quella di Geotab potranno davvero dare un contributo importante. Come esperti di ottimizzazione delle rotte e di tutto il processo relativo ai trasporti, la nostra sfida principale sarà quella di sviluppare algoritmi intelligenti in grado di supportare la guida autonoma.

Anche l’avanzamento del 5G determinerà una svolta per la diffusione dell’autonomia alla guida. Grazie a questa tecnologia, infatti, si potranno avere avanzamenti in termini di infrastruttura, che faciliterà poi la diffusione della guida autonoma.

Infine, il 5G può essere considerato un vero e proprio abilitatore delle Smart City, un contesto in cui i flussi di dati saranno inevitabilmente molto più consistenti e la tecnologia avanzata ne permetterà una gestione ottimale”.

Se l’innovazione di Geotab in ambito flotte connesse vi ha colpito, potete approfondire l’argomento sul sito ufficiale dell’azienda.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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