Il motore principale della competitività nel manifatturiero italiano: l’intelligenza artificiale

Il panorama industriale italiano si trova di fronte a una svolta epocale con l’avvento della Rivoluzione Industriale 5.0. L’ultima edizione dello Smart Manufacturing Summit, tenutosi a Milano ha messo in luce i trend e le sfide che caratterizzeranno il settore manifatturiero nei prossimi anni. Tra i protagonisti dell’evento, il Ministro del Made in Italy Adolfo Urso e il Viceministro Valentino Valentini hanno enfatizzato l’importanza della trasformazione digitale per l’economia del Paese.

Sostenibilità e innovazione, le nuove frontiere della rivoluzione industriale 5.0

Secondo i risultati dello “Smart Manufacturing Survey 2024” condotto da The Innovation Group (TIG) in collaborazione con SPS Italia e Contact Value, il 56% delle imprese intervistate individua l’Intelligenza Artificiale (AI) come il principale motore di competitività nel settore. Questo dato sottolinea l’importanza cruciale dell’AI nell’ottimizzazione dei processi produttivi e nella creazione di valore aggiunto per le aziende.

Nel 2023, quasi la metà delle industrie, pari al 47%, ha destinato risorse finanziarie a progetti riguardanti la sicurezza informatica e l’analisi dei dati. Inoltre, nel percorso di adattamento al paradigma dell’Industria 4.0, si sono evidenziate come tecnologie di riferimento il Cloud Computing e i MES (Manufacturing Execution Systems), su cui il 42% delle aziende intervistate ha concentrato i propri investimenti nell’anno precedente. L’Internet delle Cose (IoT) ha seguito, con una percentuale di investimento del 33%, confermando il suo ruolo cruciale nella trasformazione digitale del settore manifatturiero.

L’impronta dell’intelligenza artificiale negli investimenti

Inoltre, se nello scorso anno la priorità degli investimenti era rappresentata dalla sicurezza informatica e dall’analisi dei dati, le prospettive per il 2024 risultano differenti. In primo luogo, l’Intelligenza Artificiale, focalizzata principalmente sul Machine Learning e il Deep Learning, è stata identificata dal 38% delle aziende intervistate come la tecnologia più promettente. Quindi su cui concentrare gli investimenti nei prossimi 12 mesi. Anche la Generative AI (GenAI) sta guadagnando terreno. Parliamo di circa il 32% delle aziende che la identifica come una tecnologia di interesse per gli investimenti futuri. Questo cambio di orientamento riflette una crescente consapevolezza dell’importanza delle tecnologie avanzate nel determinare la competitività e la sostenibilità delle imprese manifatturiere.

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Un’altra tendenza significativa è l’interesse crescente per il Digital Twin. Il 22% delle aziende considerano questa tecnologia come un’opportunità per migliorare la formazione degli operatori, il controllo della produzione e la progettazione avanzata. Il Digital Twin offre la possibilità di creare una replica virtuale di un prodotto o di un processo produttivo. Questo consente di ottimizzare le prestazioni e ridurre i costi.

Le parole di TIG riguardo all’ultima edizione dello Smart Manufacturing Summit

Emilio Mango, in qualità di Direttore Generale di The Innovation Group (TIG), ha sottolineato l’importanza della quinta edizione dello Smart Manufacturing Summit. Si tratta di uno strumento per catturare una realtà in costante evoluzione e sempre più complessa. Ha evidenziato come l’industria manifatturiera italiana abbia l’opportunità di capitalizzare sulle nuove tecnologie. Tra queste troviamo l’AI Generativa e i virtual twin, per migliorare la propria competitività e per liberare le potenzialità creative distintive del settore.

Mango ha altresì evidenziato il contesto geopolitico attuale, caratterizzato da sfide quali la crisi energetica e la carenza di materie prime critiche, sottolineando la necessità di affrontare tali nodi cruciali. Ha menzionato l’avvio della Transizione 5.0, un nuovo programma di sviluppo e incentivi promosso dal Governo, come un’opportunità per promuovere l’innovazione e il progresso industriale.

Ricerca di più sostenibilità

Parallelamente alla ricerca di efficienza e competitività, il settore manifatturiero italiano sta anche ponendo sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale. Il 41% delle aziende ha già implementato un programma di sostenibilità, mentre il 30% sta adottando pratiche di de-manufacturing e re-manufacturing per ottimizzare la gestione delle risorse. L’obiettivo è ovviamente ridurre gli sprechi. Le attività della supply chain non sono esenti da questa tendenza verso la sostenibilità. Diversificazione dei fornitori e rafforzamento dei rapporti con gli stessi emergono come strategie chiave per mitigare i rischi e migliorare la resilienza della catena di approvvigionamento.

Durante lo Smart Manufacturing Summit, sono emersi anche diversi temi riguardanti le politiche industriali e la transizione verso la Industria 5.0. Le discussioni hanno coinvolto una vasta gamma di stakeholder, tra cui rappresentanti del governo, dell’università, delle associazioni industriali e delle aziende utenti.

La trasformazione digitale del settore manifatturiero italiano è in pieno svolgimento e le tecnologie avanzate guidano la strada verso la competitività e la sostenibilità. L’innovazione e la collaborazione tra i vari attori del settore, secondo TIG, saranno fondamentali per cogliere le opportunità offerte dalla rivoluzione industriale 5.0.

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