Un caffè, una brioche e una discussione su come sfruttare i dati per creare valore per la propria azienda. Il Data for Breakfast di Snowflake ha dato l’opportunità all’azienda di raccontare il proprio approccio sul Data Cloud, che sfrutta un approccio “as-a-Service” completo per la gestione dei dati. Esso sta avendo un successo davvero travolgente, tanto che diverse aziende ci hanno raccontato perché risulta una scelta vincente: fra cui Bata, A2A, Deloitte, Docebo e Agile Lab.
Snowflake e il suo data cloud, raccontato dai clienti
Andrea Ciavarella, il Country Manager di Snowflake Italia, accoglie noi e tutti i professionisti dei dati partendo da un dato di fatto: “Rispetto al Data for Breakfast dell’anno scorso le persone presenti sono triplicate, quadruplicate”. E i risultati ottimi Snowflake e il suo data cloud non li contano solo in base alle persone presenti agli eventi organizzati.
“L’anno scorso avevamo chiuso con +106% fino a 1,1 miliardi di dollari, quest’anno siamo cresciuti ancora del 70%, arrivando quasi alla soglia dei due miliardi” spiega Ciavarella. Con oltre 7.800 clienti (+31%) e tantissimi risultati positivi, come il 100% di soddisfazione clienti secondo Dresner e 72 su Net Promoter Score. E il Country Manager ci spiega che questo arriva anche perché la spesa in ricerca sviluppo è percentualmente molto elevata: l’azienda sta puntando a crescere e i risultati stanno arrivano.
Data warehouse e data lake
Ciavarella spiega che i fondatori dieci anni fa hanno lasciato il lavoro in una grande azienda del settore per costruire da zero la propria piattaforma, con un’idea vincente in testa. Una piattaforma che offre il meglio delle data warehouse e dei data lake. Si tratta di sfruttare appieno la potenza del cloud: tutta la potenza disponibile, ma con un modello che permette di pagare solo per quello che si utilizza.
Il Country Manager ci spiega che la semplicità per i clienti è al centro di questa soluzione. L’approccio è quello as-a-Service completo, dove l’azienda pensa a tutto quello che serve per gestire i vostri dati. Non serve manutenzione, la scalabilità è illimitata. Ma con una semplice governance del costo.
Ma un altro punto di forza riguarda il concetto di “data sharing”, che va oltre il concetto di data exchange. Permette infatti di collaborare fra diverse aziende e istituzioni, anche in chiave multicloud. Questo abilita non solo workload più flessibili fra le aziende, ma anche nuove possibilità di business. Il “fiocco di neve” di Snowflake sta avendo un effetto valanga: diventa possibile creare nuove tipologie di interazione per condividere i dati con i clienti, i fornitori e i partner.
Prova NordVPN – 56% di sconto sul piano annuale + 3 mesi gratis. Miglior servizio VPN in Italia.
Snowflake ha un approccio diverso anche riguardo allo sviluppo. Sempre più aziende stanno utilizzando diverse soluzioni e linguaggi per lo sviluppo. Con SnowPark e la recente acquisizione di Streamlit, l’azienda offre un approccio SaaS con la possibilità di non aver vulnerabilità ma al tempo stesso ridurre il time-to-market.
L’ultimo punto riguarda il modello economico: niente servizi extra e abbonamenti complessi, un solo tipo di abbonamento semplice da usare e scalabile in maniera flessibile.
L’innovazione del data cloud di Snowflake
Snowflake è un Data Cloud: si tratta di unire sia la piattaforma che il contenuto cloud. Data warehouse e data lake assieme, per fornire la più fluida interazione possibile per le aziende clienti. Questo permette di innovare a un ritmo più rapido, sfruttando i propri dati senza difficoltà dovute a silos o difficoltà di accesso – ma senza rinunciare alla sicurezza.
Ci sono sette pilastri di innovazione:
- Tutti i dati: qualsiasi tipo, qualsiasi volume, da qualsiasi sorgente. Essendo basato su S3, può accogliere qualsiasi tipologia di file, e può scalare praticamente all’infinito. Importante sottolineare inoltre che i dati possono arrivare da qualsiasi sorgente, perché alcune aziende hanno ancora bisogno di avere parte del carico di lavoro on-premise.
- Tutti i workload: potete accendere e spegnere anche in automatico tutta la parte computazionale (CPU, virtual warehouse) con un sistema di pagamento al secondo, con tempi di reazione da millisecondo. Scalabilità di storage e compute in maniera automatica.
- Globale: interessante la possibilità di passare da una region all’altra, da un cloud pubblico all’altro, richiede due click e pochi secondi.
- Autogestita: potete fare data science, fare backup pronti all’uso e utilizzare appieno il potenziale del cloud senza bisogno di lavorarci sopra. È un SaaS puro e senza compromessi.
- Programmabile: con SnowPark potete lavorare nel vostro linguaggio preferito, senza rinuncia rinunciare alla data governance e con pipelines più veloci. Streamlit permette addirittura di sviluppare app in Python direttamente in un editor integrato all’interno di Snowflake.
- Marketplace: sia dati che applicazioni e servizi. Ci sono 360 providers, 1700 annunci di app e dati disponibili. Si va dai dataset che potete vedere all’interno del vostro sistema, senza bisogno di muoverli: danno l’accesso in vendita, senza che serva esportarli o gestirli.
- Governance: i dati non si spostano (se non perché voi volete esportarli) e sono gestiti dai “migliori data scientist del mondo”.
L’esempio del Gruppo Bata
Riccardo Lunardi, il Business Intelligence and Planning Manager del Gruppo Bata, gestisce i dati del gruppo di calzature che lavora in cinque continenti. In Europa lavora in cinque Paesi, dove gestisce oltre 600 store. L’azienda doveva quindi gestire una piattaforma di dati da circa 2,5TB, ma con una grande granularità: ogni giorno annotavano diversi dati, come giorno, ore, POS, articolo venduto, taglia. Per l’elaborazione di questi dati servono tendenzialmente otto ore – in modo da dare al mattino successivo i dati sulla giornata precedente.
Gestire questi dati on-premise portava a un ridotto spazio disco, qualcosa che diminuiva le performance. Un problema che richiedeva investimenti IT (sia interni che esterni). E che portava ad un aumento di costi importanti. La scelta del cloud arriva per rispondere a queste esigenze, ma anche per gestire i nuovi tool di Business Intelligence, sempre più utili – ma che richiedono la disponibilità dei dati.
La necessità di avere una piattaforma di data cloud completa quindi c’era. Ma Lunardi ci spiega che fra i benefici di adottare Snowflake, il più importante che riporta è il “piece of mind”. Non dover pensare alla gestione permette di riscoprire la “parte creativa del mio lavoro: nuovi progetti, nuovi dati da inglobare”.
Creatività che permette di guardare al futuro. Come diceva Tomáš Baťa, fondatore del gruppo: “Dopo che abbiamo messo le scarpe al mondo intero, voleremo nello spazio per darle agli alieni. Speriamo abbiano almeno quattro zampe”.
L’importanza dei dati per A2A e Deloitte
Anche Simone Boschetti, Head of Digital Smart Infrastructures di A2A Group, spiega che il motivo principale per cui hanno scelto il Data Cloud di A2A sta soprattutto nella possibilità di innovare. Ma anche per poter semplificare un processo che era senza dubbio piena di sfide. L’azienda multiutility spiega che BU Smart Infrastructures gestisce tantissime utenze: con un processo totalmente digitale, A2A gestisce miliardi di dati ogni anno. Ma portarle nel cloud serve per metterli a frutto: aiutare le società di distribuzione a migliorare il servizio, partendo dai dati.
Il primo stadio sta nel semplificare gli applicativi e informativi (non importa se gestiscono acqua, luce o gas: per la stessa operazione si usa lo stesso linguaggio e modello dati). Poi hanno iniziato la costruzione di silos per sistemi per fare reportistica di settore, per poi fare uno studio evolutivo su come arrivare a una data platform. E a questo punto che arriva Snowflake, che A2A ci spiega di aver scelto dopo aver confrontato a lungo con i principali cloud provider e le soluzioni on premise. Ma per un’azienda che ha tabelle da oltre un miliardo di report, serve di avere una data governance importante. Snowflake ha permesso di abilitare la Self BI senza correre rischi di sovrapposizione.
Il prossimo anno l’azienda vuole arrivare a prendere i dati e portarli all’interno dei sistemi che l’hanno generati: abilitare l’advanced analytics e l’intelligenza artificiale, per far sì che le decisioni più automatiche arrivino dall’AI. Per A2A, il fatto che i dati non escano ma che sia possibile dare accesso governato, è un punto di vantaggio importante che ha portato a scegliere Snowflake.
Il punto di Deloitte
Alfredo Maria Garibaldi, il Senior Partner, Country Leader of Deloitte Artificial Intelligence & Data di Deloitte, spiega che il vantaggio strategico del data cloud di Snowflake diventerà ancora più importante nei prossimi anni.
Il cambiamento tecnologico sta cambiando il modello di lavoro: il rapporto fra business e IT sta cambiando moltissimo. Il business diventa sempre più indipendente, sfruttando soluzioni di intelligenza artificiale per gestire i dati in maniera più semplice ed efficace.
Il panorama informativo diventa quindi la biblioteca dell’AI, per abilitare il business. Il data warehouse diventa affiancato dai data lake, dove si abilitano le funzioni di business a fare self analytics, e sta dando un accesso virtuale al dato. Un accesso olistico e interoperabile al dato, che funziona anche fra aziende, offre un nuovo modo di fare business.
L’esperienza di Docebo, Agile Lab e Deloitte
Fabio Pirovano, Chief Product Officer di Docebo, durante la tavola rotonda finale ci racconta della sua azienda. Nata in Italia, poi spostata in Nord America, si occupa di e-learning. Qualcosa che tende a sfruttare i dati per due esigenze principali. Innanzitutto, la gestione dei dati interni che abilitano il business. E sono piuttosto complessi da gestire: “utilizziamo oltre 100 SaaS e volevamo rendere i dati disponibili per la BI: così abbiamo conosciuto Snowflake. Trovandoci bene, abbiamo voluto usare questo servizio anche per i dati dei nostri clienti”.
La questione della gestione dei dati clienti sta su un piano diverso. Infatti, il dataset dei clienti risulta un centinaio di volte più grande e ha esigenze in real-time, “ma abbiamo comunque apprezzato la semplicità di Snowflake. Perché oltre al risparmio operativo del pay-per-use, c’è anche quello di non dover investire tempo e risorse nella gestione, essendo un SaaS completo”.
Alberto Firpo, CEO & Co-founder, Agile Lab, spiega che il primo motivo per cui hanno scelto il data cloud di Snowflake è che si sta imponendo sul mercato – il pay-per-use sta diventando la nuova normalità. “Abbiamo quindi voluto generare una versione SaaS del nostro software che si appoggia su Snowflake, perché la governance diventa importante senza aumentare la complessità di utilizzo”.
Garibaldi di Deloitte sintetizza il successo di Deloitte spiegando che le architetture data cloud tolgono le scuse alle aziende – possono finalmente sfruttare al massimo il potenziale della tecnologia. “Dalle nostre analisi, emerge che un terzo delle aziende utilizzano i data analytics, ma il 65% sono ancora in uno stadio immaturo. Sono ancora tante le aziende che fanno analisi con Excel, ancora di più quelle che lavorano a silos”.
Sfruttando il data cloud di Snowflake, utilizzare il cloud al suo massimo potenziale diventa più semplice. Potete trovare maggiori informazioni sul sito ufficiale.
- Carruthers, Andrew (Autore)
Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
Da non perdere questa settimana su Techbusiness
📈 SAP NOW 2024 l'intelligenza artificiale per il business conquista Milano💸 Come calcolare il ritorno sugli investimenti nell’Intelligenza Artificiale
👨⚖️ Direttiva NIS2 e cybersecurity nelle PMI italiane obblighi e opportunità
🔫 Metà degli attacchi informatici in Italia prende di mira le supply chain
📰 Ma lo sai che abbiamo un sacco di newsletter?
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!