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Per un’AI strategy consapevole bisogna prima comprenderne il potenziale: intelligenza artificiale conversazionale o generativa?

Sfruttando queste tecnologie in modo pragmatico e strategico, e nel rispetto delle normative emergenti, le aziende possono trasformare le loro attività.

L’intelligenza artificiale sta cambiando, negli ultimi tempi, il modo di intendere le aziende e il loro funzionamento. Ma soprattutto, chi lavora in questo campo, deve porsi prima di tutto una domanda: l’azienda ha bisogno di un’AI conversazionale o generativa? Scopriamo come la pensa Josef Novak, Chief Innovation Officer di Spitch.

Tra intelligenza artificiale conversazionale e generativa

Entrambi i termini sono essenziali per comprendere la rivoluzione tecnologica in corso nel customer service, nell’industria creativa e nella generazione di contenuti, ed è fondamentale capire le loro caratteristiche distinte e come possono lavorare insieme per guidare l’innovazione e migliorare le esperienze dei clienti.

Per comprendere a pieno la differenza tra intelligenza artificiale conversazionale e generativa possiamo tenere a mente un esempio offerto da Josef Novak, Chief Innovation Officer di Spitch. Calandoci nei panni di un artigiano, se l’IA conversazionale rappresenta un manufatto, l’IA generativa rappresenta un sottoinsieme degli strumenti specializzati necessari a realizzarlo. 

Proprio come un ebanista ha bisogno di strumenti diversi per compiti specifici, come martelli per piantare i chiodi o seghe per tagliare il legno, l’IA conversazionale sfrutta strumenti di IA generativa come i Large language Model (LLM) e tecniche come il prompt-engineering per la comprensione e la generazione del linguaggio naturale. 

Bisogna, però, sottolineare che anche i primi utilizzatori di questa tecnologia l’hanno impiegata per       ambiti limitati e la stragrande maggioranza dei dirigenti aziendali non ha le infrastrutture, le politiche,       le competenze, la cultura o i dati per implementare correttamente un’AI strategy. 

L’intelligenza artificiale generativa comporta una svolta contenutistica

L’IA generativa è una branca dell’intelligenza artificiale che si concentra sulla creazione di contenuti nuovi e originali che assomigliano molto alla produzione umana. A differenza dei tradizionali sistemi di apprendimento automatico che eseguono compiti specifici sulla base di dati di addestramento strutturati, i modelli di IA generativa apprendono da insiemi di dati straordinariamente grandi e non strutturati per generare testi, immagini e, sempre più spesso, anche musica e video.

Questa tecnologia consente ai ruoli umani di concentrarsi sull’apprendimento, la convalida e la direzione strategica, permettendo alle aziende di automatizzare la creazione di contenuti, migliorare il coinvolgimento dei clienti e persino generare nuove idee.

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L’AI conversazionale per la perfetta imitazione

L’IA conversazionale, invece, fornisce un quadro per simulare interazioni simili a quelle umane attraverso applicazioni come chatbot e assistenti virtuali. Svolge un ruolo cruciale nel miglioramento del servizio clienti, offrendo disponibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7, risposte istantanee e comunicazioni personalizzate su scala, grazie all’integrazione con ticketing, ordini e identità dei clienti. Gestendo in modo efficiente le domande di routine, l’IA conversazionale libera gli agenti umani per affrontare problemi più complessi, aumentando la produttività complessiva e la soddisfazione dei clienti.

Sfruttando queste tecnologie in modo pragmatico e strategico, e nel rispetto delle normative emergenti, le aziende possono trasformare le loro attività, migliorare il coinvolgimento dei clienti e sbloccare nuove opportunità di crescita.

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Roberta Maglie

Amante di cinema, serie tv, tecnologia e video games, mi piace approfondire la cultura pop attraverso il battere delle mie dita sulla tastiera del MacBook. La laurea in Comunicazione mi ha dato la spinta per buttarmi nel mondo del giornalismo, regalandomi così l’opportunità di riflettere sui temi più disparati.

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