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Oracle: la trasformazione digitale delle università italiane e del settore pubblico

Oracle e CRUI rinnovano il loro impegno congiunto nella trasformazione digitale delle università italiane e del settore pubblico

Si è da poco tenuto l’evento organizzato da Oracle e dalla Conferenza dei Rettori delle Università italiane (CRUI), durante il quale le due realtà hanno reso noto ufficialmente il rinnovo della partnership su tecnologie e servizi, avviata nel 2019, per altri cinque anni. Oracle e CRUI rinnovano dunque il loro impegno congiunto nella trasformazione digitale delle università italiane e del settore pubblico. Nel corso dell’incontro sono state illustrare le potenzialità della collaborazione tra le università e le aziende private quale motore per alimentare un modello universitario virtuoso, in grado di integrare tecnologia, competenze, sicurezza e leadership. Le sfide sistemiche digitali che attendono il mondo accademico rappresentano un’opportunità di crescita imperdibile per i futuri professionisti, e le aziende e il ruolo che le università italiane hanno nella trasformazione digitale del Paese è ormai evidente.

La trasformazione digitale delle università è fondamentale per la crescita del Paese

L’evento si è aperto con Francesco Cupertino, Rettore del Politecnico di Bari e Delegato CRUI, e Alessandro Ippolito, VP Sud Europa e Country Manager di Oracle, che hanno spiegato come hanno sviluppato una fruttuosa collaborazione nei contesti accademici e promosso in Italia modelli eccellenti di università del futuro. “Il rapporto pubblico-privato è la chiave di volta per la crescita della cultura digitale in Italia. Tra le sue missioni, Oracle persegue quella di alimentare la cultura e l’analisi dei dati nelle università italiane. Aver rilanciato questa partnership dimostra che Oracle non si limita a fornire la tecnologia ma si assume un impegno a livello sistemico: con la giusta progettualità e tecnologia, può favorire l’acquisizione di skill elevate e la crescita di talenti pronti a salire sul treno della trasformazione digitale data-driven” ha dichiarato Alessandro Ippolito.

Oracle Logo

Un evento pratico di collaborazione tra università e privato è quello rappresentato dal Politecnico di Bari, che, come anche altre università del Mezzogiorno, ha attivato laboratori pubblico-privati con aziende e multinazionali dei settori più innovativi, all’interno dei quali accademia e impresa fanno insieme attività di ricerca e sviluppo, che hanno sede nell’ateneo. “È un modello vincente sia per le aziende, che beneficiano delle competenze accademiche per i loro obiettivi di innovazione, sia per gli studenti, i quali trovano nelle loro stesse università le migliori competenze e le opportunità professionali senza dover emigrare”, ha detto Francesco Cupertino.

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Secondo il Rettore del Politecnico e delegato CRUI, questo modello di open innovation permette di alimentare la multidisciplinarietà. “I modelli didattici stanno cambiando, integrando gli studi tecnico scientifici con quelli umanistici per poter formare nuovi profili che abbiano non solo le competenze tecniche, ma anche gli strumenti per acquisire consapevolezza dell’impatto delle nuove tecnologie sulla società.”

La tecnologia al servizio delle università

L’accordo Oracle-CRUI prevede la fornitura di soluzioni Cloud ERP e HCM per la gestione dei processi di back-end, amministrativo-contabili o del personale. Queste soluzioni assicurano servizi di qualità e di organizzare attività di formazione e momenti di confronto di valore. “La collaborazione è in linea con le politiche della CRUI perché risponde a esigenze pratiche, contribuendo ad alleggerire gli oneri amministrativi degli uffici e a uniformare le procedure negli atenei, a beneficio di docenti e studenti” ha dichiarato Francesco Cupertino.

Molto rilevante anche il programma educational gratuito Oracle Academy, che fornisce a scuole e università un portafoglio completo di software, programmi di studio pre-definiti, sessioni di training per gli insegnanti e risorse di certificazione da utilizzare a fini didattici. C’è poi la divisione Oracle University, vero e proprio ente formatore interno a Oracle, che come business unit a servizio di Partner di Oracle e aziende clienti fornisce, in ottica di upskilling o reskilling delle persone, corsi e certificazioni professionalizzanti su tecnologie e applicazioni Oracle.

Inoltre, sono da ricordare i programmi filantropici Oracle for Research, che garantiscono agli scienziati l’accesso alle tecnologie cloud, Oracle Open Data, che semplificano l’uso dei dataset scientifici costruiti da università e istituti di ricerca affidabili, e Oracle Labs, laboratori di sperimentazione in ambito tecnologico e di cloud infrastrutturale e applicativo, che stimolano la collaborazione e lo scambio di informazioni per la crescita della ricerca, anche in ambito medico-scientifico (come ad esempio avvenuto presso il DIETI dell’Università Federico II).

Talent management e skill tecniche, umane e manageriali

Di talent management e dell’importanza paritaria tra skill tecniche, umane e manageriali ha parlato Filippo Cecchi, Responsabile Sistemi Informativi di Unicoop Firenze, durante la tavola rotonda svoltasi nella seconda parte dell’evento: “La partita del futuro digitale si gioca sulle conoscenze trasversali: lo vediamo chiaramente, in un’azienda della distribuzione organizzata e del retail come la nostra, alle prese ogni giorno con sfide della logistica e della supply chain, ma anche del servizio sempre migliore al consumatore finale, oggi più esigente che mai, dopo il periodo pandemico. Abbiamo bisogno di coltivare una competenza manageriale più spiccata rispetto al passato e una propensione al cambiamento elevatissima, considerato quanto velocemente l’innovazione tecnologica stia cambiando il mercato, anche nel nostro settore”.

La capacità di innovazione del mondo universitario è cruciale anche per affrontare le esigenze e le aspettative delle aziende nei confronti del sistema formativo, che oggi mettono in evidenza sempre nuovi temi, come quello della cybersecurity, fondamentale non solo per quanto riguarda la formazione di specialisti del settore, ma anche per la cultura della sicurezza e una visione della sicurezza a 360° sulla supply chain. “Gli specialisti della sicurezza informatica saranno sempre più centrali, e ricercati per l’impiego da parte di organizzazioni pubbliche e private, per due motivi fondamentali: il primo riguarda l’incertezza dettata dal recente scenario globale socio-politico; il secondo richiama l’accelerazione al digitale e all’innovazione spinte dalla pandemia”, ha spiegato Andrea Sinopoli, VP e Cloud Tech Country Leader Oracle.

Ci aspettiamo una partnership ancora più proficua con Oracle, tra le prime realtà con le quali la CRUI ha collaborato: c’è spazio per job placement, per nuove professionalità, non solo in ambito STEM, e per la contaminazione della conoscenza e dell’uso del Cloud in nuove competenze” ha concluso Juergen Ambrosi, Responsabile Area ICT della CRUI.

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Autore

  • Marzia Ramella

    Scrivo di libri, film, tecnologia e cultura. Ho diversi interessi, sono molto curiosa. La mia più grande passione però sono i libri: ho lavorato in biblioteca, poi in diverse case editrici e ora ne scrivo su Orgoglionerd.

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