Se un professionista del 1981 viaggiasse nel tempo fino ai giorni nostri, resterebbe sorpreso di quanto la nostra vita sia digitale. Non solo quella lavorativa: passiamo online anche tanto del nostro tempo libero. Logitech, nata proprio nell’81, da sempre ha la missione di connettere le persone (e i business) alla tecnologia, come ci spiega James Campanini, Head of B2B Europe. In una roundtable milanese, abbiamo approfondito con il dirigente come la capacità di combinare soluzioni consumer con quelle per professionisti sia un valore aggiunto per la società svizzera. Che sta investendo molto sugli strumenti per la flessibilità lavorativa — sempre più abilitata dall’intelligenza artificiale.
James Campanini ci presenta la visione B2B di Logitech: fare business ovunque (anche grazie all’AI)
Cisco, Webex, Blue Jeans Network, AWS: Campanini (inglese, ma con il padre originario di Parma) ha lavorato per anni nel settore tecnologico. Ma non ci nasconde che lavorare in Logitech ha un sapore diverso. “È la prima volta che mia madre sa dove lavoro, perché ha un mouse vecchio di quindici anni che usa ancora“, scherza Campanini durante la roundtable con la stampa italiana. In Logitech, da quasi un anno, si occupa di gestire (e vendere) le soluzioni B2B a livello europeo.
Un settore, quello delle soluzioni per le riunioni aziendali, su cui Logitech sta puntando con sempre maggior decisione, come sottolinea anche l’arruolamento di Campanini. “Logitech nacque come compagnia software, ma fu il debutto del nostro primo mouse a fare la differenza. Da allora, ci siamo sempre concentrati sulle periferiche che permettono ai clienti di interfacciarci con il digitale” ci spiega Campanini. Videocamere intelligenti per le riunioni e impianti audio per connettere i partecipanti hanno, in fondo, lo stesso ruolo di mouse e tastiere: portare i clienti nel mondo digitale.
Quattro pilastri di una sola strategia: dalla “ossessione per il cliente” alla cultura interna
Da produttore di periferiche, Logitech ha sempre più allargato il proprio ecosistema che abbraccia ogni aspetto della vita digitale dei suoi utenti — non solo il business. Campanini non nasconde che uno dei punti di forza dell’azienda è che conosce i suoi clienti non solo quando sono in ufficio o in smart working, ma in tutta la loro vita digitale. Sa come fare periferiche per il gaming e prodotti audio completi, nozioni che permettono di offrire soluzioni più flessibili e complete anche nel mondo del lavoro.
Ed è proprio partendo da questa conoscenza a tutto tondo dei clienti che parte la strategia di Campanini per Logitech Business. “Ci ossessioniamo di quello che serve ai nostri clienti“, spiega Campanini, descrivendo il primo pilastro che ha voluto comunicare ai dipendenti. Questa ossessione si traduce in un approccio di sviluppo prodotto guidato dalle reali esigenze degli utenti, frutto di quarant’anni di esperienza.
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Il secondo pilastro riguarda il canale, fondamentale per la strategia B2B dell’azienda. “Siamo 100% basati sul channel, dobbiamo lavorare con i partner per creare un’offerta il più possibile personalizzata“. I clienti non arrivano con una banale lista della spesa da Logitech, ma collaborano con partner tecnologici che analizzano le esigenze delle aziende. Gli spazi per le riunioni, la quantità di dipendenti in smart working o che viaggia spesso. Il compito di Logitech è proporre soluzioni flessibili e complete — che soprattutto in un Paese fatto di innumerevoli realtà aziendali variegate come il nostro non è semplice.
Per affrontare queste sfide servono il terzo e quarto pilastro — l’evoluzione continua del team e la semplificazione dei processi di vendita. Formare i propri dipendenti è un aspetto cruciale per tutte le aziende. E farlo con l’ottica di trovare nuovi modi per semplificare gli acquisti da parte dei clienti è interessante — soprattutto considerato il grande portafoglio di prodotti di Logitech. “Non ci piace portare a fine vita i nostri prodotti, preferiamo continuare a supportare i clienti”. Un mentalità che va dai mouse alle soluzioni per il lavoro ibrido.
La rivoluzione del lavoro ibrido
Campanini non nasconde che, quando si parla di soluzioni per lo smart working, il 2020 ha rappresentato un punto di svolta epocale. “Nel pre-covid le cose stavano cambiando lentamente, stava diventando accettabile lavorare in maniera ibrida. Nel 2020 c’è stato un cambiamento epocale in pochissimo tempo”, ricorda Campanini. Questa accelerazione ha portato a una nuova normalità dove “quasi nessuno vuole lavorare cinque giorni in ufficio, ma nemmeno due o tre: vogliono la flessibilità di scegliere“ in base alle proprie necessità.
L’approccio al lavoro ibrido varia significativamente tra i paesi europei. “L’UK sta facendo ibrido, in Europa molti sono tornati a lavorare in ufficio”, osserva Campanini. Ma, in ogni caso, tutte le nazioni in Europa stanno cercando soluzioni più flessibili per abilitare il telelavoro, per restare connessi duranti i viaggi aziendali.
Ergonomia e personalizzazione
La risposta di Logitech a questa trasformazione va ben oltre la semplice fornitura di hardware. L’azienda ha sviluppato un approccio olistico che considera, per esempio, l’ergonomia e il benessere fisico. Il 60% delle persone riscontra problemi fisici lavorando da casa. Per questo, Logitech ha sviluppato una gamma di soluzioni diverse, ciascuno progettato per specifiche esigenze ergonomiche. “L’ergonomia è importante“, sottolinea Campanini, “non è solo una questione di comfort, ma di salute a lungo termine.”
Quando si tratta di sistemi di videoconferenze o di gestione delle sale, la personalizzazione resta fondamentale. Ma sebbene esistano temi di bilancio finanziario, pensa che la maggior parte delle aziende ragioni in base alle proprie esigenze di spazio. “Più che personalizzare in base al prezzo, nel B2B ci differenziamo in base alle necessità degli spazi“, spiega Campanini. Questo approccio si traduce in soluzioni su misura per diverse tipologie di ambienti di lavoro, dalla sala conferenze all’home office.
Logitech e il mondo business: l’AI come motore dell’innovazione
Quando si parla di “interfacciarsi con il digitale”, non si nascondere che l’intelligenza artificiale sta giocando sempre più un ruolo importante. “Sono 7-8 anni che implementiamo l’AI nei nostri prodotti”, ricorda Campanini, in maniere diverse.
Anzitutto, ci sono le soluzioni usate dalle telecamere Logitech, che utilizzano l’AI per individuare il “triangolo bocca-spalle” per concentrare l’attenzione dei microfoni e rimuovere i rumori esterni. Lo stesso vale per l’auto sfocatura delle immagini nelle riprese per garantire privacy e concentrazione, oppure per le videocamere dinamiche che inquadrano sempre chi sta parlando.
Ma Campanini ci spiega che l’azienda gioca un ruolo importante anche nell’implementazione dell’AI generativa sul luogo di lavoro, in veste di abilitatore. Per esempio, quando si chiede a Copilot o Gemini di riassumere una riunione, il lavoro di telecamere e microfoni risulta fondamentale affinché l’AI capisca bene chi sono gli speaker e cosa stanno dicendo. “Il nostro lavoro è assicurarci che possano raccogliere dati in maniera semplice e accurata: connettiamo le persone all’AI, poi starà al software che utilizzate capire quello che state dicendo e farne un riassunto“.
Sostenibilità: un impegno concreto
Durante la discussione con noi e gli altri giornalisti, Campanini spiega che se da un lato Logitech lavora sempre sull’innovazione e sulla personalizzazione per ogni business, dall’altro crede sempre più nella sostenibilità. Per il dirigente, non è solo una dichiarazione d’intenti, ma un impegno misurabile. “Due terzi dei nostri prodotti utilizzano plastiche riciclate“, afferma Campanini, che spiega che l’attenzione di Logitech va anche oltre alla produzione.
L’approccio alla sostenibilità è end-to-end, dalla produzione al packaging e anche oltre. L’azienda sta sviluppando prodotti dal basso impatto energetico e che “capiscono quando non c’è nessuno nella stanza, per ridurre i consumi“. Con anche attenzione allo sviluppo di supply chain in tutto il mondo, per cercare di localizzare il più possibile la produzione nei mercati di riferimento e ridurre i consumi dei trasporti. E poi c’è la misurazione delle emissioni carboniche, per maggior trasparenza.
Il futuro di Logitech
Guardando al futuro, Logitech si sta preparando per l’evoluzione dell’edge computing e dell’AI. Pur pensando che i provider cloud continueranno a giocare un ruolo fondamentale nel prossimo futuro (e visto il suo background, sa di cosa parla), servirà sempre maggior capacità di calcolo direttamente sui dispositivi. “La crescita edge serve per aumentare i processi AI localmente”, spiega Campanini, e Logitech vuole farsi trovare pronta con le proprie soluzioni, soprattutto quelle di collaborazione aziendale.
Possiamo aspettarci, quindi, nuovi lanci e soluzioni (anche se ci ha fatto capire che non avrebbe annunciato nulla durante la nostra roundtable). Ma l’obiettivo di Logitech per le aziende resta lo stesso. “Le aziende che faranno la differenza sono quelle che daranno ai clienti gli strumenti per sfruttare al massimo il loro potenziale“, conclude Campanini. La tecnologia evolve, ma la visione di Logitech resta la stessa da 40 anni: fornire ai clienti la possibilità di connettersi al digitale. Sta poi a noi utilizzatori usare questi strumenti per fare business.
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